Nella serata di sabato è stato siglato l’accordo per il futuro dell’impianto di Termini Imerese e dei suoi lavoratori dopo la fine dell’era ultraquarantennale della Fiat nell’impianto siciliano. La grande novità, rispetto ai precedenti contratti firmati per Pomigliano e Mirafiori nell’ambito del progetto Fabbrica Italia del Lingotto, è che l’intesa è stata approvata anche dalla rappresentanza Fiom del sindacato Cgil, sebbene la stessa Fiom non abbia mancato di ribadire che si tratta di un’intesa al ribasso rispetto a quanto solitamente la Fiat concede agli altri stabilimenti. Ma sempre la Fiom ha dato merito al nuovo Governo Monti e in particolare al Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. Fiat ha messo a disposizione 21 milioni di Euro e 640 addetti dello stabilimento potranno essere accompagnati verso la pensione. Una mobilità incentivata che prevede due anni di cassa integrazione e quattro di mobilità per raggiungere i requisiti pensionistici entro sei anni. Giovedì 1° dicembre è in programma il tavolo conclusivo durante il quale tornerà protagonista la DR Motor di Massimo Di Risio che è ormai pronta a succedere a Fiat nelle attività automobilistiche di Termini Imerese.L’azienda molisana ha già promesso che vi assemblerà quattro nuovi modelli con l’inizio delle operazioni nel 2013 e una capacità produttiva a regime (verso il 2017) di 60 mila vetture l’anno. Le assunzioni inizieranno il prossimo anno con un pacchetto iniziale di 241 posti che saliranno a 1.312 nel 2016. Raggiunta l’intesa, i lavoratori del sito hanno immediatamente tolto il presidio.