I due Presidenti Dan Akerson e Philippe Varin hanno atteso la chiusura della borsa parigina per l’annuncio ufficiale della partnership globale strategica tra i Gruppi General Motors e PSA. L’obiettivo principale di un’alleanza che non tutti gli analisti hanno accolto con favore è la riduzione dei costi, oltre ovviamente alla necessità di far tornare in nero i conti di Opel e di Peugeot-Citroën e di rendere meno drammatico il problema della sovracapacità produttiva in Europa. Due i pilastri fondamentali su cui si reggerà la collaborazione: la condivisione di piattaforme, componenti e moduli e la creazione di una joint venture per gli acquisti di prodotti e servizi. I due Gruppi continueranno in ogni caso a distribuire i propri modelli in modo indipendente e concorrenziale. Come previsto, l’alleanza prevede l’ingresso di GM in PSA con una quota del 7% (nell’ambito di un aumento di capitale della Casa francese da 1 miliardo di Euro, GM investirà circa 250 milioni di Euro per la partecipazione azionaria) consentendo a Detroit di diventare così il secondo azionista del Gruppo dopo la famiglia Peugeot (la cui quota scenderà dal 30,9% al 25%). L’alleanza GM-PSA sarà guidata da un comitato che riunirà in modo paritario i dirigenti delle due società. Si stimano sinergie per 2 miliardi di dollari l’anno ripartiti al 50% a partire dal 2017 quando l’accordo sarà a regime. Nella prima fase GM e PSA punteranno a sviluppare auto di piccole e medie dimensioni, monovolume e crossover, più avanti si concentreranno su una nuova piattaforma comune per vetture a basse emissioni. Non sono previste opzioni di acquisto o cessione, quelle famigerate clausole put che avevano di fatto messo la parola fine alla vecchia alleanza tra lo stesso Gruppo GM e il Gruppo Fiat.