Se domattina, d’improvviso, l’Italia fosse senza i suoi 1.416.847 imprenditori artigiani ?
L’impatto sulla popolazione sarebbe, tutto sommato, abbastanza contenuto: il 2,4% in meno. Ma gli effetti sarebbero quelli di uno tsunami sull’economia e sulle condizioni di benessere di cittadini e famiglie. Questa è la conclusione di un’analisi effettuata dall’autorevole Ufficio Studio di Confartigianato Imprese. Se si volatizzassero i 4.347.339 piccoli imprenditori – in imprese con meno di 50 addetti – l’economia italiana diventerebbe un vero e proprio deserto: l’impatto sulla popolazione sarebbe del -7,3%, ma il valore aggiunto generato dalle imprese in Italia si dimezzerebbe (-52%); il ‘buco di Pil’ sarebbe equivalente a poco meno (94,3%) di quanto prodotto dalle imprese dell’intero Nord Italia. Il numero dei disoccupati triplicherebbe e il tasso di disoccupazione passerebbe dal 12,0% al 43%. Il made in Italy perderebbe solo di apporto diretto – senza contare quanto prodotto in subfornitura per medie e grandi imprese – un valore equivalente alle esportazioni dell’intero Triveneto e cioè Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.