Da fonti governative perviene la notizia che sarà stralciato dal decreto “Destinazione Italia” l’articolo 8 del provvedimento comprendente la riforma RC-Auto. Questo, a seguito dell’ultima riunione intercorsa tra i capogruppo di maggioranza e il governo. Come si spiega questa repentina decisione? Sempre da fonti ben informate per quel che avviene nei “Palazzi di Roma”, tale decisione è stata presa al fine di garantire il superamento del collo di bottiglia che poneva a serio rischio l’approvazione del provvedimento “Destinazione Italia” e degli altri decreti. La situazione, che di fatto aveva generato uno stallo sull’articolo 8 del decreto, sottoponeva ad elevato rischio la conversione del decreto “Destinazione Italia” e degli altri in via di scadenza.
Le proposte del governo avevano suscitato malumori e perplessità anche di tipo costituzionali all’interno del Pd alla Camera, conseguentemente il gruppo Pd si era riunito per trovare l’accordo sugli emendamenti da apportare all’articolo 8, di cui molti parlamentari del Pd chiedevano lo stralcio dal decreto Destinazione Italia.
Un deputato Pd della corrente Renzi citava: “Così come riformulato dal relatore, con il benestare del governo, la nuova definizione dell’art. 8 risulterebbe peggiore dell’originale, finalizzato a favorire le grandi compagnie di assicurazioni”.
Partita vinta dai consumatori e carrozzieri? Assolutamente no! Trattasi solamente, per puro tatticismo e convenienza politica, di una partita aperta e rinviata per motivi “climatici” che attualmente intercorrono nel merito tra le forze politiche. Gole profonde parlamentari riferiscono che a breve verrà predisposto un decreto legge ad hoc sul tema delle assicurazioni auto al quale sottoporre il voto di fiducia.
E adesso? I rappresentanti dei diritti del Consumatori dovrebbero vigilare con massima attenzione sui prossimi sviluppi che verranno attuati dal governo e da parlamentari lobbisti, perchè di fondo il prospettato decreto legge penalizzava in primis noi tutti consumatori ed in subordine la catagoria degli autoriparatori.
E gli autoriparatori cosa dovranno fare? Vigilare, agire e controllare l’operato di chi è deputato alla loro tutela, considerato il fatto che le scivolate sulle “bucce di banane” sono sempre dietro l’angolo. Errori fondamentali sono stati materialmente compiuti, per poi successivamente e “sull’onda dell’indignazione generale della categoria” correggere il tiro ed apportare ricuciti unitari ad un taglio molto profondo, partito da lontano, in tempi non sospetti e da tavoli ben prospettici . Da questa vicenda, considerata che la partita è stata solo rinviata a causa di mal tempo, bisogna trarre conclusioni e chiedersi oggettivamente con quale risultato questa vicenda parlamentare si sarebbe chiusa, senza l’essenziale e fondamentale spinta e sostegno sviluppata ed articolata da soggetti esterni che, pur essendo direttamente e/o indirettamente appartenenti alla categoria ed all’indotto dell’autoriparazione, mai e poi mai avrebbero dovuto svolgere, in un paese normale, ruolo e funzione a tutela dell’autoriparatore.