Aci: certificato di proprietà digitale

auto certificato di proprietaDa lunedì, 5 settembre, il certificato di proprietà dei veicoli a motore diventa digitale. Lo ha annunciato il Presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani. Un’innovazione che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di autovetture, motocicli, furgoni e camion. Il certificato di proprietà digitale aumenterà la sicurezza del documento eliminando frodi legate a furto o falsificazione dell’ormai ex documento cartaceo. Alla legge che vorrebbe svuotare l’Aci di uno dei suoi compiti principali, il mantenimento del Pubblico registro automobilistico, l’Aci risponde digitalizzando il documento che il registro custodisce, ovvero il certificato di proprietà. Dal 5 ottobre, il foglio con ologramma necessario per vendere o rottamare ogni veicolo sarà “smaterializzato” e consultabile on line. In pratica, da lunedì prossimo, a chi compra un’auto nuova non sarà più consegnato il pezzo di carta da custodire a casa, ma un codice attraverso il quale consultare il documento on line. Il costo dell’Ipt (l’imposta provinciale di trascrizione, che comprende la registrazione al Pra) rimane il medesimo: per un’automobile nuova la tariffa base è di 150,80 euro, che le province possono aumentare fino a un massimo del 30%. La mossa dell’Aci arriva a pochi mesi dall’approvazione della riforma della pubblica amministrazione, che prevede fra l’altro l’introduzione di “un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli”. La norma dovrebbe finalmente mettere fine a un costoso doppione: per ogni veicolo italiano circolante, esistono infatti due documenti – certificato di proprietà e carta di circolazione o “libretto” – custoditi in due registri – rispettivamente Pra e archivio veicoli – gestiti da due enti, Aci e Motorizzazione civile, la quale fa capo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

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