359 voti a favore e 166 contrari. Questi i numeri dell’ennesima fiducia che Montecitorio ha concesso al Governo sul ddl di conversione del decreto fiscale nel testo approvato dalle commissioni nei giorni scorsi.
Il provvedimento che ora passa al Senato per il sì definitivo, conferma la maggior parte degli interventi inseriti nell’impianto originario del testo, a partire dall’addio Equitalia sino alla rottamazione delle cartelle, che esce anzi allargata, in termini di tempi e di beneficiari, dall’esame parlamentare. Nel testo, sono state aggiunte in corsa, altre misure come la sanatoria sulle liti relative alle accise, le semplificazioni fiscali e l’addio agli studi di settore, oltre all’emendamento che prevede la presunzione di “nero” sui prelievi oltre i mille euro.
A saltare, invece, la norma sulle partite Iva che prevedeva una modifica al regime forfettario: una sorta di salvagente per chi superava il limite di ricavi o compensi, stralciato per la mancanza di coperture.
Ecco i punti chiave del provvedimento:
Addio ad Equitalia
Rimane confermato lo scioglimento di Equitalia e l’istituzione, al suo posto, dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, a decorrere dall’1 luglio 2017. Il nuovo ente ingloberà il personale trasferito (incluso quello determinato fino a scadenza) senza il superamento di una procedura di selezione e la verifica delle competenze, e avrà il compito di svolgere le attività di riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali di comuni, province e relative società partecipate, agendo nel rapporto coi cittadini, in base ai principi dello Statuto del contribuente come individuati dalla delega fiscale.Quanto alla riscossione degli enti locali, infine, questa continuerà ad essere affidata ad Equitalia fino al 30 giugno 2017, mentre a partire dall’1 luglio gli enti potranno deliberare di affidarla al uovo ente. Ente che, si ricorda, avrà maggiori poteri, potendo utilizzare le banche dati e le informazioni alle quali è autorizzata ad accedere l’Agenzia delle Entrate anche ai fini dell’esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale, oltre che alle banche dati Inps, ai fini dell’acquisizione delle informazioni relative ai rapporti di lavoro per l’attivazione di pignoramenti di stipendi, salari e altre indennità.
Rottamazione cartelle a maglie larghe
Con la conversione del decreto la rottamazione delle cartelle si estende a tutti i ruoli affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 31 dicembre 2016. Salgono a cinque le rate per saldare i conti, senza dover pagare sanzioni e interessi di mora: il 70% del dovuto dovrà essere versato entro il 2017, mentre il rimanente 30% entro settembre 2018. Via libera anche alla rottamazione delle ingiunzioni di pagamento per i 4.500 comuni che non riscuotono tramite Equitalia. L’adesione all’istanza è stata prorogata fino al 31 marzo 2017, in luogo del 23 gennaio fissato in precedenza. L’Agente della riscossione invece avrà tempo fino al 31 maggio 2017 per comunicare ai debitori l’ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della definizione, il numero e la scadenza delle rate. L’istanza per la “definizione agevolata” sospende, fino alla scadenza della prima o dell’unica rata, gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni. Nella sanatoria, infine, confermata l’inclusione delle sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada, la cui definizione agevolata è limitata solo agli interessi, ivi compresi quelli per ritardato pagamento.
Sanatoria accise
Tra gli emendamenti approvati dalle commissioni è spuntata anche la definizione agevolata delle liti pendenti in materia di accise sui prodotti energetici, alcool e bevande alcoliche. Le imposte devono riguardare però contestazioni precedenti il 1° aprile 2010.
Addio allo spesometro e obblighi invio fatture trimestrali
Viene abrogato dal 1° gennaio 2017 il c.d. “spesometro” per i soggetti passivi Iva, ma al suo posto arrivano due nuovi adempimenti telematici trimestrali: la comunicazione analitica delle fatture emesse e ricevute e quella dei dati delle liquidazioni periodiche Iva. L’Agenzia segnalerà eventuali incoerenze e darà modo al contribuente di fornire chiarimenti e/o segnalare elementi erroneamente valutati o non considerati, versando eventualmente quanto dovuto avvalendosi del ravvedimento operoso. Durante l’esame parlamentare sono stati definiti i termini per l’invio delle comunicazioni delle fatture: il secondo trimestre andrà comunicato entro il 16 settembre (in luogo del 31 agosto), mentre l’ultimo trimestre entro il mese di febbraio. Per il primo anno, la comunicazione sarà semestrale e andrà effettuata entro il 25 luglio 2017. Viene riconosciuto, infine, un credito d’imposta di 100 euro per l’adeguamento tecnologico necessario per l’effettuazione delle comunicazioni (esteso anche a chi aderisce all’opzione della fatturazione elettronica tra privati) e per chi ha esercitato l’opzione per la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri il credito è aumentato di 50 euro.
Addio agli studi di settore e “pacchetto semplificazioni”
Il provvedimento abolisce in via definitiva gli studi di settore e al loro posto introduce “indici sintetici di affidabilità fiscale”, cui sono collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili, che porteranno alla riduzione, o addirittura all’esclusione, dei termini per gli accertamenti.
Tra le altre semplificazioni fiscali, il nutrito pacchetto inserito nel testo prevede: l’addio al Tax Day del 16 giugno, con lo slittamento al 30 giugno del termine per il versamento di Irpef, Ires e Irap; la moratoria estiva dall’1 agosto al 4 settembre sia per i pagamenti che per le comunicazioni del Fisco.