Mestre 24 ottobre 2018 – Fogarollo: “in soffitta gli studi di settore, arrivano gli ISA. Giudizio sospeso in attesa di capire come funzionano e come verranno utilizzati”
“Ultimo anno di studi di settore, che vanno in soffitta e “sotto” con gli ISA (Indicatori sintetici di affidabilità fiscale). Finisce l’era in cui noi carrozzieri ci confrontavamo con la compilazione e le risultanze in termini di congruità, coerenza e normalità, derivanti dall’applicazione degli studi di settore e si apre una stagione nuova, quella degli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) verso i quali è doveroso confidare in un esito applicativo diverso rispetto agli studi di settore, che sia quanto più possibile aderente alla realtà ed alle vicissitudini quotidiane vissute dalle imprese di carrozzeria”. L’auspicio è di Silvano Fogarollo, leader dei carrozzieri di Confartigianato Imprese Veneto che non nasconde da subito delle perplessità e evidenzia delle criticità sull’l’innovativo strumento.
“Abbiamo delle considerazioni di metodo e di merito –prosegue Fogarollo-. Nel metodo sottolineiamo che, nonostante gli apprezzabili sforzi dell’Amministrazione Finanziaria di mutare l’approccio nei confronti dei contribuenti, la condotta di questi ultimi sia ancora, inesorabilmente, giudicata da calcoli statistici che prendono in considerazione fattori come i mq. di officina per ciascun addetto, piuttosto che il numero di ponti sollevatori o il numero di cabine di verniciatura.
“Scendendo nel merito -prosegue-, puntando l’analisi interpretativa sull’indicatore “numero di ponti sollevatori per addetto” emergerebbe come, nella carrozzeria con più di un ponte a disposizione per ogni addetto, qualcosa non funzioni come dovrebbe. Senza però considerare che spesso il secondo ponte serve proprio per razionalizzare al massimo i tempi di lavoro degli addetti (esempio: un ponte è occupato da un’auto in lavorazione in attesa di un pezzo di ricambio; con il secondo ponte è possibile intraprendere la riparazione di un’altra auto e ridurre i tempi morti). Cercando ancora di interpretare, pare che gli ISA diano risultati più incoraggianti per le imprese che lavorano in un’ottica di gestione delle scorte di magazzino di tipo “just in time”. Tuttavia, dovrebbe non essere penalizzato negli esiti anche il carrozziere che, al fine di ottenere una maggiore scontistica da parte dei propri fornitori, accumuli un consistente quantitativo di ricambi e vernici solo in determinati periodi dell’anno ed il cui consumo si realizzi anche oltre i pochi giorni previsti invece dall’indicatore elementare”.
In merito poi all’inquadramento negli ISA delle carrozzerie che lavorano per le compagnie assicuratrici, al fine di ottenere un esito di calcolo quanto più verosimile possibile, “sarebbe utile -suggerisce il Presidente- considerare come questa tipologia di business possa sì prevedere dei ricavi più contratti ma, allo stesso tempo, standardizzabili nel lungo periodo. Si osservi come, d’altra parte, i carrozzieri non fiduciari siano chiamati a far fronte ai meccanismi di doppia franchigia che, di fatto, portano ad una ulteriore contrazione dei guadagni. Gli ISA, a differenza degli studi di settore, prendono in considerazione una moltitudine di variabili e sono il frutto di una complessa intersezione di funzioni statistiche. Vista la loro applicazione già a partire dall’anno fiscale in corso, sarebbe opportuno ottenere quanto prima, oltre ai modelli, anche un simulatore di calcolo attraverso il quale acquisire consapevolezza di ciò che potrebbe essere l’esito della valutazione, proprio in un’ottica di piena e fattiva compliance tra imprese ed Amministrazione Finanziaria che caratterizza l’azione di Confartigianato. Infine, abbiamo la speranza di un utilizzo degli esiti non sistematico ma razionale, da parte degli organi accertatori”.
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