Dopo i richiami di ottobre e settembre, che hanno già costretto al richiamo oltre 400.000 veicoli per problemi al motore, per la terza volta la casa automobilistica giapponese richiama le proprie vetture, ora per gli airbag difettosi Takata. Il provvedimento riguarda ora anche l’Italia: potrebbero infatti essere 50 mila le vetture coinvolte tra le due fasi dei richiami.
Un primo ritiro coinvolgerà 1,06 milioni di auto, di cui 946.000 in Europa, principalmente modelli Avensis e Corolla. Una seconda tranche riguarderà invece circa 600.000 veicoli, di cui 255.000 in Europa.
Il rischio legato a questi airbag difettosi, che a causa di corto circuiti interni potrebbero aumentare il rischio di incidenti, anche se finora non documentati, ha già portato al fallimento l’azienda produttrice Takata nel 2017, dopo lo scandalo di quasi 100 milioni di airbag difettosi venduti a case automobilistiche in tutto il mondo, cosa che aveva provocato incidenti, vittime e una maxi ondata di richiami: di questi, 3 milioni sono a marchio Toyota e circa 350.000 sono stati commercializzati in Europa e, dunque, anche nel nostro Paese.
In una nota il costruttore ha spiegato sono due i problemi tecnici che il richiamo andrà a verificare: in un caso bisognerà rimpiazzare la «centralina», poiché il sistema di airbag e di bloccaggio delle cinture di sicurezza potrebbe non funzionare in caso di urto violento; in altri casi invece, il sistema potrebbe attivarsi inavvertitamente e senza necessità, motivo per cui l’attuale sistema Takata «presenta un rischio di dispiegamento anomalo in caso di incidente».
Per controllare se il proprio veicolo è coinvolto nei richiami, Toyota ha predisposto un’apposita pagina web in cui inserire il numero identificativo del veicolo.