Brutte nuove per il settore carrozzeria dalle stanze della politica romana. In calce all’articolo troverete il link alla pagina del CUPSIT (Comitato Unitario Patrocinatori Stragiudiziali Italiani) dove viene riportato che “Il ddl contenente il “pacchetto rc auto” potrebbe arrivare al consiglio dei ministri martedì prossimo (03.12.2013). Sono previsti il rafforzamento della forma specifica, limiti alla cessione a terzi e allungamento dei pagamenti.”
E adesso come la mettiamo? Tutti noi crediamo che sarà leggittimo, da parte della categoria dei carrozzieri, porre questa domanda ai propri rispettivi vertici responsabili delle Confederazione Artigiane che – da sempre – dovrebbero svolgere efficaci azioni a tutela della categoria. E’ pur sempre vero che da noi in Italia “la speranza” è ultima a morire, tuttavia fatti e rumors provenienti dalle stanze del potere politico non sono favorevoli alla libertà artigianale ed imprenditoriale dei carrozzieri. Di chi è la colpa di tutto ciò? Difficile rispondere. Le vittorie hanno sempre un padre, mentre le sconfitte tendono verso illustri ed ignoti padri Comunque, qualora nella denegata ipotesi il decreto rc-auto dovesse passare così come si rumoreggia, la colpa certamente non sarà da attribuire alla categoria o meglio a quella parte “sana” della categoria che non si è mai prestata al “fiduciariato”. Diverso è invece il discorso per i vertici delle Confederazioni, che di fatto avrebbero dovuto giocare in primis la partita e quantomeno ad armi semi-pari, riversando sul terreno di gioco l’onda d’urto caratterizzata dall’insieme di tutte le categorie artigiane rappresentate, ovvero una monte significativo di voti e consensi politici. Tutto ciò non è avvenuto, anzi tardivamente si è cercato di “solleticare” gli addetti alla politica. Nasce spontanea la riflessione se in un prossimo futuro i carrozzieri artigiani saranno ancora disponibili a fare parte di un’associazione di categoria. Se poi il carrozziere “sciaguratamente” dovesse riflettere sugli evidenti e palesi conflitti d’interesse, allora il rinnovamento annuale della tessera associativa potrebbe risultare arduo.