RCAuto: Cambiano le detrazioni fiscali

Arrivano ancora notizie negative dal fronte fiscale per gli italiani. L’ultima brutta sorpresa riguarderà circa 18 milioni di automobilisti ai quali non sarà più consentito ottenere detrazioni sulla dichiarazione dei redditi per il premio dell’Rc Auto. Se infatti la riforma del mercato del lavoro voluta dal ministro Elsa Fornero, attualmente in discussione al Senato, dovesse essere approvata senza ulteriori modifiche, ben il 51% dei detentori di un’assicurazione Rc Auto si vedrà negare d’ora in poi la possibilità di ottenere il rimborso per il contributo al Servizio sanitario nazionale incluso proprio nel premio assicurativo. Come funziona il sistema delle detrazioni ? Ogni volta che un automobilista stipula un contratto per un Rc Auto, nella copertura assicurativa è compresa una quota che servirà a coprire le eventuali spese per feriti e vittime della strada. Ebbene, proprio di questa quota, che va direttamente al Servizio sanitario nazionale, finora era possibile detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 19%. Ora però le cose potrebbero cambiare. La legge che sta per essere approvata in Parlamento lascia immutato il meccanismo sopra descritto, ma prevede, e qui sta l’amara sorpresa, che la detrazione d’ora in poi sarà possibile solo sulla parte di contributi che eccede i 40 euro. In questo modo, come è stato calcolato dal sito comparatore di premi assicurativi Facile.it, il rimborso del contributo verrà negato a chi paga una polizza con premio netto inferiore a 381 euro all’anno.

Ed è stato semplice stabilire che in questa posizione si trovano più della metà degli automobilisti italiani, ossia come accennato circa 18 milioni di contribuenti, che tra l’altro pagano poco perché sono anche i più virtuosi al volante, un pregio che d’ora in poi non verrà più premiato dal fisco. Con questo risparmio, lo Stato contribuirà ad alimentare il fondo da 1,7 miliardi di euro che servirà per far partire appunto la riforma Fornero. Analizzando un campione di circa 40 mila polizze, è stato stabilito che mediamente le Regioni più penalizzate dalla nuova norma saranno il Friuli Venezia Giulia e il Trentino – Alto Adige, dove la quota degli automobilisti che dovranno rinunciare alla detrazione supera il 70%. Tra le meno toccate invece ci sono tre Regioni del Sud, con in testa la Campania, dove solo al 10,6% verrà negato il rimborso del contributo sul Ssn, a seguire la Calabria con il 24,9% e la Puglia con il 30,7%.

 

Pneumatici: dal 1° novembre obbligo di etichettatura

Pneumatici_new_normativaA partire dal 1° novembre anche gli pneumatici destinati ad autovetture e veicoli commerciali leggeri e pesanti saranno soggetti ad un’etichettatura del tutto simile a quella che già accompagna elettrodomestici e, più recentemente, gli immobili. Se in questi casi la certificazione (in realtà si tratta di un’autocertificazione) riguarda esclusivamente gli aspetti relativi all’efficienza energetica, nel caso degli pneumatici l’approccio della Comunità Europea è molto più “sistemico” andando ad interessare sia aspetti relativi all’efficienza ed al contenimento di consumi ed emissioni, sia aspetti relativi alla sicurezza stradale. I parametri che verranno valutati ed indicati sull’etichetta saranno la resistenza al rotolamento, l’aderenza sul bagnato e la rumorosità prodotta. Il primo parametro influisce su consumi ed emissioni: su una scala valutativa suddivisa in sette classi (da A a G), la differenza di consumo tra il più efficiente ed il meno efficiente a parità di condizioni come temperatura e pressione di gonfiaggio arriva fino al 7,5%. Notevole anche la differenza per quanto riguarda l’aderenza sul bagnato tra un prodotto classificato come “A” ed uno classificato come “F” (in questo caso le classi saranno 6) che viene stimata intorno al 30%. Nella pratica questo significa che un veicolo lanciato ad 80 km/h avrà nel primo caso uno spazio d’arresto inferiore di 18 metri equipaggiato con pneumatici di classe “A”. Il rumore da rotolamento (misurato all’esterno del veicolo) sarà espresso con un valore numerico in decibel e con una rappresentazione grafica di immediata lettura: tre barre nere per prodotti con rumorosità che supera le future normative europee in tema di contenimento delle emissioni sonore (che vanno dai 70 ai 75 db a seconda della misura e della tipologia dello pneumatico), due barre per prodotti che si attestano al di sotto di tale limite di non oltre 3 db ed una barra per i prodotti di oltre 3 db inferiori al valore limite futuro. Importante ricordare che i produttori potranno commercializzare pneumatici etichettati a partire dal 30 maggio, ma che l’obbligo scatterà soltanto a partire da novembre e per gli pneumatici prodotti dopo il 1° luglio 2012.Se da un lato questa normativa aiuta il consumatore a conoscere alcune caratteristiche del prodotto che sta acquistando, dall’altro non deve far dimenticare le innumerevoli caratteristiche tecniche e prestazionali che differenziano uno pneumatico dall’altro anche in funzione del tipo di utilizzo per cui è stato progettato e a parità dei tre parametri presi in esame dalla normativa. Una grande attenzione sarà fondamentale anche sul piano dei controlli: eventuali contraffazioni o utilizzi non corretti andrebbero infatti a discapito sia dei consumatori che delle aziende produttrici rispettose del regolamento che investono risorse per conseguire elevati standard qualitativi e di sicurezza.

 

Fiat-Mazda: Alfa spider prodotta in Giappone

alfamazdaFiat sorprende tutti annunciando la sigla di un memorandum d’intesa non vincolante con Mazda per lo sviluppo e la produzione di una nuova spider a trazione posteriore da distribuire sotto l’egida Alfa Romeo e Mazda e basata sull’architettura della MX-5 di prossima generazione. Saranno realizzate due vetture leggere, differenti nel design e ciascuna delle quali con motorizzazioni specifiche per i brand. Entrambi i modelli saranno prodotti a partire dal 2015 nello stabilimento giapponese Mazda di Hiroshima. “Questo accordo – ha commentato l’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne – dimostra chiaramente il nostro impegno verso Alfa Romeo e la nostra determinazione nel renderlo un marchio globale. Attraverso la partnership con Mazda, collaboreremo con il leader assoluto nelle architetture di veicoli compatti a trazione posteriore per poter creare una spider che susciti entusiasmo e che sia carica dello stile Alfa Romeo. Apprezziamo la cooperazione con Mazda e siamo sicuri che porterà ad un rapporto proficuo e duraturo”. “La creazione di alleanze per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti – ha spiegato a sua volta il Presidente di Mazda, Takashi Yamanouchi – è uno degli obiettivi del Gruppo Mazda e questo progetto con Fiat rappresenta un importante passo avanti in questa direzione. È molto stimolante poter collaborare con un marchio prestigioso come Alfa Romeo su una nuova spider basata sull’architettura della MX-5 di nuova generazione che costituisce un’icona per Mazda ed una delle roadster più vendute di tutti i tempi”. La firma dell’accordo finale (che non prevede uno scambio azionario) è attesa nel secondo semestre dell’anno. Fiat e Mazda valuteranno ulteriori opportunità di collaborazione che coinvolgano l’Europa. L’alleanza consentirà dunque al Gruppo Fiat di far rivivere il mito delle spider del Biscione e di avviare una nuova offensiva mondiale (soprattutto in Asia) dopo l’integrazione con il Gruppo Chrysler e a Mazda di consolidare la sua leadership tra le roadster compatte, oltre a rappresentare un’opportunità di crescita globale dopo la fine dell’alleanza con Ford. Poco prima dell’annuncio dell’intesa con Fiat, Mazda ha anticipato che ripristinerà il pagamento dei dividendi entro marzo 2016.

 

RCauto, tariffe differenziate per nazionalità: Asgi scrive alla Commissione europea

Pubblicazione di Info Consumatori

Alcune compagnie assicurative applicano tariffe differenziate per nazionalità nelle polizze assicurative RCauto, che diventano più care per cittadini comunitari ed extracomunitari considerati più “rischiosi”. La richiesta di applicare tariffe indipendenti dalla cittadinanza è al centro di una raccomandazione apposita emanata a gennaio dall’UNAR (Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali), mentre un esposto presentato dalle associazioni ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Avvocati per Niente ONLUS nei confronti di due compagnie assicurative ha permesso di arrivare ad una soluzione extragiudiziale davanti al Tribunale di Milano. Per un caso in via di risoluzione, però, ve ne sono altri che rimangono. E manca una presa di posizione ufficiale e vincolante sia da parte dell’Ania che dell’Isvap: è la rinnovata denuncia dell’Asgi, che ha scritto nuovamente alla Commissione europea chiedendo che “ venga avviata una procedura di infrazione del diritto dell’Unione europea a carico della Repubblica Italiana in relazione alla questione delle tariffe differenziate per nazionalità dell’assicurato nelle polizze assicurative RCA”.

La lettera fa seguito all’esposto inviato lo scorso 20 gennaio, nel quale l’associazione aveva citato la Zurich Insurance Plc e la Quixa tra le compagnie assicurative operanti in Italia che utilizzavano il parametro “cittadinanza” quale fattore attuariale nella definizione delle tariffe delle polizze assicurative RCA, con conseguente applicazione di premi maggiorati per i contraenti di nazionalità stranieri, inclusi quelli appartenenti ad alcuni Paesi Ue. Le due compagnie hanno reso noto che non useranno più il parametro della cittadinanza per determinare le condizioni tariffarie delle polizze rc auto – in particolare, dal 1° gennaio le differenze tariffarie basate sulla cittadinanza sono state eliminate dalle proposte contrattuali di “Zurich Insurance Plc-Rappresentanza generale per l’Italia” e dal 30 aprile lo saranno anche da quelle di Zuritel Spa, mentre l’eliminazione del parametro cittadinanza da parte di Quixa avrà effetto dal 30 giugno. Nella vicenda si è dunque trovata una soluzione conciliativa con la scelta di una opzione, quella di eliminare il riferimento alla cittadinanza, che l’Asgi spera “venga fatta propria da tutte le compagnie che ancora utilizzano, nella formazione della tariffa, il criterio della cittadinanza, affinché si pervenga al più presto ad una omogeneità di comportamenti che garantisca il pieno rispetto del principio di uguaglianza e non discriminazione tra italiani e stranieri”.

L’associazione denuncia infatti che la questione della discriminazione attuata dalle politiche tariffarie di alcune compagnie RC auto non è affatto risolta. Lo dimostra la raccomandazione dell’UNAR del 31 gennaio scorso. Si legge nel documento: “In Italia è stato fatto rilevare che alcune compagnie assicurative applicano, per la sottoscrizione delle polizze assicurative RCA auto, tariffe differenziate – e più elevate – per i cittadini comunitari (quali ad esempio i romeni o i polacchi) ed extracomunitari residenti in Italia, rispetto alle tariffe applicate ai cittadini italiani, sostenendo che i primi avrebbero una propensione maggiore al danno da incidente automobilistico riconducibile in misura determinante alla loro stessa nazionalità”.

L’UNAR spiega di aver avviato un tavolo tecnico con Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) e Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private). L’Ania ha confermato che diverse imprese assicurative adottano il parametro della cittadinanza dell’assicurato ai fini della tariffazione, avvalendosi di dati interni aziendali: la cittadinanza viene usata come parametro che agirebbe al pari di altri fattori di differenziazione del rischio, applicato senza motivazione discriminatoria. L’assenza di obiettivo discriminatori viene riportata anche da alcune compagnie. Lo Stato di nascita (questa la motivazione addotta da una compagnia e riportata nella raccomandazione dell’UNAR) sarebbe equivalente allo “Stato di conseguimento della patente di guida”.

La stessa raccomandazione UNAR cita inoltre un’indagine svolta dall’Isvap per la quale il 25% del campione di compagnie assicurative esaminato applica premi assicurativi maggiorati in base alla nazionalità, mentre per quanto riguarda il fattore “residenza”, alcune compagnie che applicano maggiorazioni sulla nazionalità non tengono conto della residenza mentre altre penalizzano i cittadini stranieri sia in base alla nazionalità che in base alla residenza. L’Ufficio, si legge nella raccomandazione, “auspica che tutte le compagnie assicurative offrano la stipula dei contratti RC auto applicando ai contraenti con cittadinanza non italiana le medesime tariffe previste, a parità di ogni altra condizione, per i cittadini italiani e, comunque, tariffe indipendenti dalla cittadinanza dei richiedenti”.

Da qui parte l’Asgi che contesta l’assenza di posizioni ufficiali e vincolanti da parte dell’Ania e soprattutto dell’Isvap. “A tutt’oggi, nonostante l’esito del procedimento giudiziale dinanzi al Tribunale di Milano, e nonostante la raccomandazione dell’UNAR – denuncia l’associazione – non risulta che né l’Ania, né l’Isvap abbiamo assunto posizioni ufficiali e vincolanti volte a impedire che alcune compagnie assicurative operanti in Italia continuino ad utilizzare il parametro della cittadinanza dell’assicurato quale fattore attuariale nella determinazione delle tariffe per le polizze assicurative RCA, anche nei confronti e a svantaggio di soggetti tutelati dal diritto dell’Unione europea. In particolare, nessun intervento in proposito è stato assunto dall’Isvap”. Da qui la richiesta di intervento della Commissione europea perché verifichi i presupposti per l’avvio di un procedimento di infrazione nei confronti dell’Italia.

Fiat 500 entra nella top 20 delle bestseller in Canada

fiatPer la prima volta la Fiat 500 prodotta in Messico è entrata a far parte della classifica delle 20 auto più vendute in Canada (una primizia per una vettura italiana). Una sorpresa, considerando che l’avvio della commercializzazione della citycar era stato molto deludente nell’intero Nord America (vendite in USA al di sotto delle attese, ma ora in recupero). La 500 ha chiuso marzo e il trimestre installandosi proprio in 20a posizione con volumi di, rispettivamente, 1.207 e 2.061 esemplari. A dominare il mercato delle autovetture in Canada è la Honda Civic davanti a Hyundai Elantra e Toyota Corolla.