Subaru Italia celebra il 30° anniversario

subaruSubaru Italia festeggia il 30° anniversario della fondazione. Tre decenni durante i quali si è passati dalla diffidenza iniziale per prodotti “strani” che arrivavano dal Giappone alla realtà consolidata di oggi. L’azienda celebra la pietra miliare con un altro anniversario: i 20 anni della Outback, impreziositi da oltre 4,8 milioni di unità vendute nel mondo. L’Outback 20th Anniversary (prezzi tra 36.890 e 43.950 Euro) prevede accessori in stile “SUV oriented”.

Esordio Ferrari a Wall Street

ferrariNella mattinata USA di oggi, mercoledì 21 ottobre, la Ferrari sbarcherà a Wall Street. FCA metterà sul mercato una quota del 10% oggi nelle sue mani, restando comunque il primo azionista con l’80% (il restante 10% è di Piero Ferrari).  Sergio Marchionne è stato impegnato in queste ultime ore nelle fasi finali del road show, con stop a San Francisco e Los Angeles, dopo aver toccato Boston, Londra e New York. Proprio nella Grande Mela è partito il tour fra i potenziali investitori Usa di Ferrari, con un pranzo all’hotel St.Regis che ha attirato piu’ di 200 persone. L’offerta, secondo le attese, sara’ interamente sottoscritta, con una domanda diverse volte superiore alla disponibilita’. ”C’e’ appetito per l’ipo Ferrari, e’ ‘oversubscribed”, affermano alcuni analisti, mettendo in evidenza come la quotazione rientra nel piano piu’ grande di Marchionne di costruire un gruppo piu’ forte, anche liberando il valore della casa di Maranello. Ferrari sbarca in Borsa a 52 dollari per azione, il massimo della forchetta di prezzo annunciata nei giorni scorsi (48-52 dollari) grazie alla domanda elevata da parte degli investitori. A questo prezzo FCA incassa appena meno di 1 miliardo di dollari (circa 865 milioni di euro) e il 100% della Ferrari vale 9,82 miliardi di dollari (8,65 miliardi di euro).

Gruppo VW a 7,43 milioni di unità in 9 mesi

vwgroupIn attesa di conoscere i dati relativi al Gruppo Toyota, il Gruppo Volkswagen si conferma davanti al Gruppo General Motors nei volumi di vendita globali relativi ai primi nove mesi. se a Detroit hanno immatricolato 7,2 milioni di unità, a Wolfsburg rispondono con 7,43 milioni circa, in flessione dell’1,5% sullo stesso periodo del 2014. Al totale hanno contribuito anche gli 885.300 esemplari del singolo settembre, anche in questo caso in calo dell’1,5%. Settembre ha visto il Gruppo crescere in Europa e Nord America e perdere terreno in Russia, Sud America e Cina. A livello di brand, Volkswagen ha registrato una perdita del 4% a 513.500 vetture. Male anche Seat e Skoda, in calo rispettivamente dell’8,6% e del 2,1% a 33.100 e 93.600 veicoli, mentre Audi e Porsche hanno guadagnato il 6,8% e il 29,4% a 170.900 e 20.500 unità. Giù i veicoli commerciali.

Dieselgate VW: perquisita anche la sede della filiale francese

dieselgateDopo Verona e Sant’Agata Bolognese, anche la sede della filiale francese del Gruppo Volkswagen è stata perquisita dalla Polizia locale nel quadro delle indagini avviate dalle autorità giudiziarie per il dieselgate. Le perquisizioni (sequestrati vari computer) hanno interessato in particolare la sede di Villers-Cotterets (nord-est di Parigi) e un ufficio a Roissy, nelle vicinanze della capitale. Volkswagen ha fatto sapere che in Francia sono circa 946 mila i veicoli diesel circolanti equipaggiati con il famigerato software da cui è nato lo scandalo.
Nel frattempo, secondo quanto anticipato dal Sunday Telegraph (che cita il famoso legale Quinn Emanuel chiamato a seguire la vicenda), i grandi azionisti del colosso di Wolfsburg sarebbero intenzionati a fare causa chiedendo 40 miliardi di Euro. Emanuel è stato ingaggiato dal Gruppo Bentham, fondo specializzato nel finanziamento di grandi cause legali, per preparare un’azione legale a favore degli azionisti i quali hanno visto sfumare miliardi di Euro in Borsa a seguito del dieselgate. Quinn e il Gruppo Bentham puntano a fare unire all’azione legale anche i fondi sovrani del Qatar (quota attorno al 17%) e della Norvegia (2% circa di quota). Secondo Quinn, l’atteggiamento di Volkswagen nello scandalo costituisce una grande responsabilità nella gestione da parte del management.
Intanto, mentre Volkswagen Group Italia sta chiedendo scusa alla clientela attraverso l’acquisto di pagine di giornali (tra cui La Stampa e Il Sole 24 Ore), l’ex Amministratore Delegato del Gruppo VW, Martin Winterkorn, si è dimesso anche dalla carica di Chairman del board dei direttori di Porsche SE, la holding che detiene il pacchetto di maggioranza del costruttore. Dal 1° novembre, il suo ruolo sarà assunto dal neo Amministratore Delegato del Gruppo, Hans Dieter Pötsch. Winterkorn, spinto da Ferdinand Piech e da Wolfgang Porsche, aveva preso in mano il comitato esecutivo di Porsche SE nel 2009, all’indomani del fallito tentativo di scalata di Porsche AG su Volkswagen quando a Zuffenhausen regnava Wendelin Wiedeking. Winterkorn e Piech misero in atto un piano che portò all’esito opposto, cioé Porsche sotto il controllo del Gruppo VW. E a breve Winterkorn dovrebbe lasciare anche gli altri incarichi che ancora gestisce, quelli di Chairman del Consiglio di Sorveglianza di Audi, di Scania e della nuova divisione Truck & Bus.
Lo scandalo VW sta portando ad un certa compattezza tutta l’industria auto tedesca, consapevole della gravità di una situazione che non dovrà più ripetersi. Su espressa richiesta dell’Amministratore Delegato, Hans Dieter Pötsch, il Chairman del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Daimler, Manfred Bischoff, ha dato il nulla osta alla dirigente Christine Hohmann-Dennhardt per svincolarsi da Stoccarda (aveva un contratto fino a febbraio 2017) in modo da sbarcare (dal 1° gennaio del 2016) nel Gruppo VW come sorvegliante preposta all’integrità dei processi aziendali e agli affari legali. Daimler ha spiegato di avere accettato la richiesta di Pötsch nel superiore interesse del settore automotive tedesco.
Infine, lo scandalo del dieselgate potrebbe ripercuotersi anche nelle attività del Gruppo in Thailandia. La Casa potrebbe infatti rivedere il progetto che prevedeva la costruzione di un nuovo stabilimento nei pressi di Bangkok.

SNAPIS: Quando una tecnologia può uccidere una professione

snapisDi seguito pubblichiamo integralmente un comunicato ricevuto dal Segretario Generale dallo SNAPIS (Sindacato nazionale Autonomo Periti Infortunistica Stradale), dr. ing. Elios Castagnola.

“QUANDO UNA APP UCCIDE UNA PROFESSIONE, DANNEGGIA IL LIBERO MERCATO, PUO’ NEGARE I GIUSTI DIRITTI AGLI ASSICURATI”

“Apprendiamo da un articolo de Il Messaggero del 19 u.s. che una Assicuratrice, Groupama, ha attivato una nuova app.. Cosa fa questa app. ?
A chi è assicurato Groupama permette, a seguito di un sinistro, con una singola telefonata, entro certamente (?) 30 (dicasi trenta) minuti l’intervento di un carro attrezzi, se necessario, e di un LORO (del Groupama) perito assicurativo.
E importante sottolineare LORO.

In 30 minuti l’intervento di un carro attrezzi se necessario: BENISSIMO.
In 30 minuti l’intervento di un LORO perito: bene ?

Ma cosa farà questo perito ?

Sempre secondo l’articolo (rivolto all’assicurato):

“……(chi interviene) è il TUO perito di parte…….quello che dovresti inseguire per un appuntamento per farti fare le fotografie………….. (Quello che) se non hai con te il modello C.A.I. pazienza ne ha sempre qualche copia in più……….(quello che) poi manda tutto – modulo blu compilato correttamente, foto e tutto quanto dovesse servire – all’agente…..”

MA LA PERIZIA ?

Credo sia sufficiente fare un piccola indagine fra gli assicurati per sapere quanto un perito inviato dall’assicurazione sia un loro (degli assicurati) perito e non un tecnico, che deve ubbidire pesantemente agli obblighi che la mittente gli impone.

Da tempo abbiamo creduto e sperato che ad un perito assicurativo le Assicuratrici cominciassero a chiedere professionalità, onestà e corretta ( e quando si dice corretta non con costi di mano d’opera ridicoli, tempari di lavorazione artefatti ed a volte uso di ricambi non originali) stima di un danno.

Ovviamente sogni. Quello che si chiede loro (ai periti assicurativi) dalle assicuratrici è di essere sempre più postini.

Ed infine ed il punto più interessante:

“…(il perito della assicuratrice, per ora Groupama ma crediamo se la cosa avrà successo farà da capofila,) indirizza alla carrozzeria convenzionata….”

Ed il libero mercato ? La libera scelta di un assicurato di poter scegliere l’artigiano di fiducia ?

E se foto, modello C.A.I. vengono consegnati al riparatore convenzionato a che serve il perito ? Tutto ciò anche contro la possibile legislazione cui le Assicuratrici chiedevano ben altro. Possiamo capire i colleghi che per mantenere il proprio lavoro accettino certe scelte da fotografi/amanuensi/postini e non da tecnici. Ciò che non riusciamo proprio a capire come ci si possa vantare di tale scelta.

E ancora di più ci dispiace di non aver sentito alcuna voce contraria a tale app. dai responsabili dei periti del Groupama che essendo per anni stati periti dovrebbero ben conoscere la situazione degli “ex” colleghi ed i loro sempre più annosi problemi.

Ma basta imparare dal calcio per capire come spesso cambiando casacca ci si “dimentichi” dei problemi dei precedenti compagni.”

  SNAPIS

Il Segretario Generale

Dr. Ing. Elios Castagnola