Dopo cinque mesi consecutivi al rialzo, il mercato italiano torna a vedere lo spettro della crisi. Peraltro, i buoni recenti risultati non avevano illuso più di tanto (la spinta arrivava dal noleggio e dal ricorso alle “km zero”) e si è sempre dovuto parlare di “ripresina” di un settore che in realtà continua ad essere frenato da fiscalità ed alti costi di gestione. Le vendite di maggio hanno dunque registrato una flessione del 3,83% sullo stesso mese del 2013 a 131.602 vetture (il peggior maggio dal 1990) che portano il totale dei primi cinque mesi a 628.719 esemplari, il 3,15% in più. Tutte le Associazioni (Unrae, Anfia, Federauto e CSP in particolare) chiedono per l’ennesima volta misure atte ad invertire il trend negativo, anche alla luce di una situazione politica che sembra tornata stabile. Discreto l’andamento delle ordinazioni, mentre il settore dell’usato ha segnato un calo del 10% a 349.883 trasferimenti di proprietà. Il Gruppo Fiat ha perduto a maggio il 10,8% con quota mercato crollata al 28% (molto bene Maserati). Tra le Case estere, impennate a doppia cifra per Renault, Peugeot, Toyota, Nissan, Seat, Mazda, Porsche, Great Wall e Infiniti. Nei cinque mesi, Fiat Panda sempre assoluta bestseller davanti, nell’ordine, a 500L, Punto, 500, Ypsilon, Clio, Golf, Fiesta, C3 e Polo. Secondo stime dell’Unrae, il mercato è proietatto ad una fine del 2014 in aumento del 4,1% sul depresso 2013.
Autore: Tempario
Riflessione di uno del branco
Italo Grifoni, direttore della rivista specialistica di settore “Professione Carrozziere”, ha pubblicato nell’ultimo numero della predetta rivista un articolo molto interessante, che induce il lettore appartenente alla categoria degli autoriparatori ad una profonda riflessione sull’operato delle associazioni di categoria, che, direttamente e pesantemente, incide sulle proprie spalle e futuro. In allegato l’articolo integrale pronto per lo scarico.
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La carrozzeria San Giusto di Prato festeggia 60 anni di attività
60 anni di attività. Uno storico traguardo per la carrozzeria San Giusto di Prato e per Graziano Carniato, figlio del fondatore Fidenzio. Vivissimi auguri a Graziano, personaggio ben noto a livello nazionale nel settore della carrozzeria e nell’ambito delle rappresentanze di categoria. Già dirigente di ANC-Confartigianato, per molti anni ha ricoperto sia la carica di Presidente regionale della Toscana che quella di membro effettivo del direttivo nazionale della categoria carrozzieri. Per molti anni ha dedicato il proprio tempo ed energie all’elaborazione del tempario per la carrozzeria. Ancora oggi è constantemente partecipe ai cicli di tempificazione presso il centro tecnico Bada, in stretta collaborazione con il già Presidente nazionale di ANC-Confartigianato, Roberto Ansaldo, che ne dirige i lavori. Se i carrozzieri italiani -oggi possono ancora lavorare utilizzando un tempario conforme alla riparazione espletata – un ringraziamento è dovuto all’alto senso di responsabilità morale mostrata negli anni da questi carrozzieri-dirigenti che, in maniera costruttiva, hanno evitato all’intera categoria di subire e patire una situazione vessatoria e monopolistica.
FCA: quartier generale a Londra con 50 persone
La sede del quartier generale che la nuova Fiat Chrysler Automobiles ha fissato a Londra (apertura per fine anno) avrà uno staff composto da 50 persone. Lo rivela Automotive News Europe, secondo il quale la maggior parte degli addetti può vantare un eccellente background finanziario.
Soltanto 4 auto rubate su 10 vengono recuperate
Il trend dei furti rimane sostanzialmente stabile, cambia la filosofia del business (dai topi d’auto ai professionisti del furto) ed è in costante calo il recupero delle vetture rubate. Sono le principali indicazioni emerse dal Dossier annuale sui Furti d’Auto 2013 elaborato da LoJack Italia che ha raccolto ed analizzato i dati forniti dal Ministero degli Interni. In sostanza, soltanto quattro auto rubate su dieci vengono recuperate dalle Forze dell’Ordine e restituite ai proprietari. Tre i fattori a mantenere alto il livello di allerta. Il procrastinarsi della crisi economica, la diffusione dei nuovi dispositivi hi-tech per rubare e il crescente interesse delle organizzazioni criminali.