Dieselgate VW: differenze tra software per 4 cilindri e V6

dieselgate1Il Gruppo Volkswagen prova a spiegare le differenze tra i “defeat device” dei 4 cilindri diesel della famiglia EA189 (quelli all’origine del dieselgate fatto scoppiare dall’Epa americana) e quelli dei V6 TDI per i quali il colosso di Wolfsburg continua a negare la presenza del software nonostante l’allarme lanciato recentemente dalla stessa Epa. La Casa tedesca sostiene che le differenze sono sostanziali. Se il “defeat device” dei 4 cilindri è stato effettivamente progettato allo scopo di aggirare i controlli durante i test reali, quello dei V6 TDI è da definire, secondo VW, “auxiliary emission control device” che non altera i livelli delle emissioni, ma fa in modo che (dopo un avviamento a freddo) il catalizzatore raggiunga la temperatura di funzionamento il più rapidamente possibile, riducendo i livelli degli inquinanti. Questo secondo device sarebbe presente non soltanto sui 3.0, ma anche sul 2.0 di alcuni model year 2016. In sostanza, il Gruppo vorrebbe continuare ad utilizzare l’Aecd nella distribuzione americana. Nel frattempo, dopo l’ammissione della stessa Volkswagen sul fatto che si è aperto anche il fronte ribattezzato emissiongate, la procura di Braunschweig sta valutando l’apertura di una nuova indagine sulle emissioni di CO2 irregolari che coinvolgono circa 800 mila vetture, quasi 100 mila delle quali a benzina. Secondo la Sueddeutsche Zeitung, gli 800 mila veicoli incriminati emetterebbero una quantità di CO2 superiore del 18% a quella ufficiale. 

Convegno ANC-Confartigianato Bologna 17/10/2015

ancbo2Come da programma, sabato 17 c.m presso la sede Anc-Confartigianato di Bologna & Imola, si è svolto il programmato convegno per il comparto autocarrozzeria al quale sono intervenuti – oltre ai vertici locali con a capo il Presidente provinciale della categoria carrozzieri, Luciano Carlotti – i rappresentanti nazionali nelle persone di Silvano Fogarollo, Presidente Nazionale dei carrozzieri di ANC-Confartigianato e del Segretario della categoria autoriparatori, Raffaele Cerminara. Molto buona l’affluenza, con significative presenze di autoriparatori provenienti da limitrofe province. Il convegno ha trovato un proprio focus nel merito del DDL sulla concorrenza e libero mercato. DDL che ha riscontrato un finale positivo per la categoria, con lo stralcio – alla Camera dei Deputati – di quei principi e regole vessatorie inizialmente configurate all’interno del disegno di legge varato dal governo Renzi. Ora c’è da attendere il prossimo passaggio in seduta al Senato. L’altro tema rimarcante del convegno è stato caratterizzato dalla presentazione da parte di Stefano Silla, in rappresentanza dell’azienda BADA Srl, e quindi di tutte le attività a riguardo del Tempario per l’autocarrozzeria realizzato e co-gestito unitamente alla commissione composta da ANC-Confartigianato e CASArtigiani. Oltre al prodotto-servizio Tempario, Stefano Silla ha avuto modo ed opportunità di illustarre alla platea lo stato dell’arte del progetto RESTART, attualmente in fase pilota in liguria e lazio e con la gestione e supervisione territoriale di due dirigenti di ANC-Confartigianto, quali Pino Pace e Franco Mea. In chiusura dei lavori, il patron di casa, Luciano Carlotti, ha espresso i vivi ringraziamenti alla numerosa presenza dei colleghi artigiani in sala, ai dirigenti nazionali di ANC-Confartigianato ed a tutti gli oratori intervenuti durante l’evento.

 

Subaru Italia celebra il 30° anniversario

subaruSubaru Italia festeggia il 30° anniversario della fondazione. Tre decenni durante i quali si è passati dalla diffidenza iniziale per prodotti “strani” che arrivavano dal Giappone alla realtà consolidata di oggi. L’azienda celebra la pietra miliare con un altro anniversario: i 20 anni della Outback, impreziositi da oltre 4,8 milioni di unità vendute nel mondo. L’Outback 20th Anniversary (prezzi tra 36.890 e 43.950 Euro) prevede accessori in stile “SUV oriented”.

Esordio Ferrari a Wall Street

ferrariNella mattinata USA di oggi, mercoledì 21 ottobre, la Ferrari sbarcherà a Wall Street. FCA metterà sul mercato una quota del 10% oggi nelle sue mani, restando comunque il primo azionista con l’80% (il restante 10% è di Piero Ferrari).  Sergio Marchionne è stato impegnato in queste ultime ore nelle fasi finali del road show, con stop a San Francisco e Los Angeles, dopo aver toccato Boston, Londra e New York. Proprio nella Grande Mela è partito il tour fra i potenziali investitori Usa di Ferrari, con un pranzo all’hotel St.Regis che ha attirato piu’ di 200 persone. L’offerta, secondo le attese, sara’ interamente sottoscritta, con una domanda diverse volte superiore alla disponibilita’. ”C’e’ appetito per l’ipo Ferrari, e’ ‘oversubscribed”, affermano alcuni analisti, mettendo in evidenza come la quotazione rientra nel piano piu’ grande di Marchionne di costruire un gruppo piu’ forte, anche liberando il valore della casa di Maranello. Ferrari sbarca in Borsa a 52 dollari per azione, il massimo della forchetta di prezzo annunciata nei giorni scorsi (48-52 dollari) grazie alla domanda elevata da parte degli investitori. A questo prezzo FCA incassa appena meno di 1 miliardo di dollari (circa 865 milioni di euro) e il 100% della Ferrari vale 9,82 miliardi di dollari (8,65 miliardi di euro).