Rc-Auto: Vicari & Renzi pro lobby assicurative

Tutto in un decreto nel piano Destinazione Italia. E’ bastato togliere un avverbio dalla norma firmata da Monti per spazzare via colpo di frusta, danni psichici, ferite e lesioni non riscontrabili con radiografie. La prescrizione passa da due anni a tre mesi. UnipolSai, leader del mercato, aveva lamentato “l’impatto significativo dei sinistri sulla redditività” del gruppo. Altro elemento di battaglia dell’Ania presente nel nuovo testo è il richiamo al famigerato risarcimento in forma specifica. Il preludio affinché si possa finalmente consentire alle compagnie di determinare le modalità di riparazione e non ultimo promuovere la categoria dei carrozzieri a “terzisti di pura manovalanza”, ai quali imporre il costo orario di manodopera e la lavorazione del veicolo con ricambi triangolati direttamente dalle compagnie. Inoltre, e questo non è da poco, se nell’erogazione dell’intervento riparativo si presentano due possibili soluzioni tecniche, il carrozziere convenzionato sarà sempre costretto dalla compagnia a scegliere quello meno costoso. Ultimo elemento: la clausola contrattuale in polizza per limitare – nonostante le varie pronunce avverse sentenziate dalla Corte Suprema di Cassazione – l’utilizzo dell’istituto della cessione del credito, unica arma oggi a tutela dell’autoriparatore e dell’automobilista danneggiato, che di fatto e di diritto, dovrebbe liberamente scegliere l’autoriparatore di fiducia ed ottenere da quest’ultimo una riparazione a regola d’arte del bene danneggiato. Per il risarcimento del danno fisico alla persona, nel testo che dovrà essere convertito in legge entro il 21 febbraio, si stabilisce che l’infortunato “è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Una norma precedente, firmata dal governo Monti che già aveva aperto la strada a dubbi e contestazioni alleggerendo i costi delle compagnie (-22% la stima dell’Ivass per un risparmio di 120 milioni nel 2012) in affanno per gli effetti sulle polizze del calo delle auto in circolazione, affiancava a “strumentalmente” l’avverbio “visivamente” che l’esecutivo Letta ha invece deciso di togliere di mezzo. Addio, quindi, non solo al colpo di frusta, ma anche a danni psichici come lo stress post traumatico o a ferite e lesioni non riscontrabili via Tac e radiografia. Questo significa ammazzare per intero qualsiasi possibilità di ottenere un risarcimento per danni come per esempio il classico colpo di frusta. Quindi è una norma fatta per tagliare via tutta una serie di risarcimenti, giusti o sbagliati che siano, semplicemente per sollevare le assicurazioni. E’ rassicurante sapere che finalmente i testimoni di un sinistro, non indicati nel frettoloso e spesso incompleto rapporto della Polizia intervenuta per i rilievi, non saranno ammessi in questo modo mettendo uno stop alle testimonianze di comodo e ci regala serenità sapere che il diritto al risarcimento decadrà in caso di richiesta presentata oltre novanta giorni dal fatto e così, finalmente, le compagnie potranno archiviare il caso in modo da evitare le denunce tardive. Insomma, giustizia è fatta. Ma ci sono gli sconti per gli assicurati! Ci si chiede cosa c’entra quanto paga l’assicurato con la posizione dell’infortunato che non sempre coincidono? E poi gli sconti sono irrisori rispetto all’aumento delle polizze nell’ultimo decennio. In ogni caso il legislatore non ha bloccato i prezzi delle polizze – che non sarebbe possibile -, quindi basta aumentarli e annullare il beneficio degli sconti: non c’è alcuna garanzia su questo punto, quindi abbiamo una lesione certa dei diritti delle persone e forse degli sconticini sulle polizze ma che non si equiparano in alcun modo con quelli che sono i maggiori utili per le compagnie. Quanto ci guadagnano le assicurazioni? Difficile fare un conto preciso, ma tenendo conto che il risarcimento del colpo di frusta rappresenta tra il 60 e il 70% del risarcimento delle compagnie che quindi possono aspirare ad avere un risparmio almeno del 50% della loro esposizione complessiva sul ramo Rc Auto. Un risparmio di proporzioni enormi. Tutto all’insegna dell’incostituzionalità, ma la Corte potrebbe impiegare anni per pronunciarsi in merito. In tutto questo “teatro italico” noi tutti vorremmo capire meglio la nuova posizione assunta nel merito da Matteo Renzi, che giorno dopo giorno incarna sempre più chiaramente l’ambito ruolo a tutor dei poteri forti.

Smart vara rivoluzionaria offerta finanziaria “Tredicesima”

smartSmart lancia una nuova rivoluzionaria offerta finanziaria. Si chiama “smart Tredicesima” e prevede tre anni di finanziamento Balloon con anticipo di 2.950 Euro, cui seguiranno mini rate mensili da 41 Euro per la fortwo e da 77 Euro per la forfour e sole tre rate da 400 Euro ogni anno a Natale, quando si riceve la tredicesima. Al termine dei 3 anni, maxi rata da 7.622 Euro per fortwo e da 7.595 Euro per forfour.

GOOGLE CAR: Guida autonoma, 700.000 miglia senza causare incidenti

I prototipi di Google Car hanno già percorso oltre 700.000 miglia su strade pubbliche e durante i test, fa sapere Chris Urmson, direttore del programma i guida autonoma del motore di ricerca, non hanno provocato alcun incidente, anche se ne sono rimaste vittima in alcune circostanze. L’obiettivo – ha dichiarato in un’intervista al magazine Detroit Free Press – è quello di rendere disponibili modelli a guida autonoma entro 5 anni. Google ha previsto un ampliamento della flotta sperimentale che salirà a 150 unità. Alcuni dei fornitori coinvolti nel progetto sono europei, tedeschi in particolare, come ZF, Bosch e Continental, ma ci sono anche Ford, RCO, FRIMO, LG Electronics, Prefix ed altri ancora. La due posti senza volante né pedali era stata esibita da Google nel corso del 2014. Il colosso di Mountain View sembra intenzionato a sviluppare la guida autonoma in collaborazione con i costruttori.

Trend età media autovetture circolanti

In tempi recenti si molto scritto sui giornali e molto parlato nei convegni dell’età del parco circolante Italia. i dati citati non sono sempre omogenei, ma possiamo dire senza timori di clamorese smentite, che oggi le automobili che circolano nel nostro paese hanno, come età media, 9.5 anni , ma con una forbice che partendo dalle vetture acquistate nel 2014 arrivano sino a quelle scese in strada prima del 1993 e quindi con almeno 21 anni di vita. Di seguito una tabella, con riferimento a tutto il 2013, dell’età basata sulle diverse classi delle EURO, senza soffermarci sulle dimensioni di quella parte del parco circolante che ha ampiamente superato i dieci anni di età.

CIRCOLANTE AUTOVETTURE RIPARTITO PER CLASSE EURO (2013)

Classe  %  Circolante
Euro0 11% 4.065.930
Euro1  4% 1.478.520
Euro2 16% 5.914.080
Euro3 20% 7.392.600
Euro4 34% 12.567.420
Euro5 14% 5.174.820
Euro6 1% 69.630

Fonte: ACI

 

IVASS picchia duro sui comparatori polizze online

comparatoriSono stati pubblicati sul sito dell’IVASS i risultati della “Indagine sui siti comparativi nel mercato assicurativo italiano”, finalizzata a verificare il livello di correttezza e trasparenza delle informazioni e delle quotazioni fornite dai siti di comparazione. L’indagine ha preso spunto dalla forte diffusione della comparazione onlinedi prodotti RCA (circa 12,9 milioni di preventivi effettuati nel 2013 attraverso 6 siti operanti in Italia). Dalle verifiche sono emersi diversi profili di criticità per i consumatori legati alla esistenza di conflitti di interesse nella operatività dei siti, alle modalità di formazione delle graduatorie e alla trasparenza e correttezza dei messaggi pubblicitari:

i siti comparano solo (o prevalentemente) i prodotti di poche imprese con cui hanno concluso accordi e da cui percepiscono provvigioni in relazione a ciascun contratto stipulato attraverso di essi;

il numero delle compagnie pubblicizzate è in genere superiore a quello delle imprese effettivamente confrontate;

la comparazione è basata esclusivamente sul prezzo e non tiene conto delle diverse caratteristiche dei prodotti in termini di massimali, franchigie, rivalse ed esclusioni. Ciò comporta il confronto di prodotti disomogenei e non sempre adeguati alle esigenze assicurative dei consumatori, rischio amplificato dalla diffusa pratica dell’abbinamento automatico di coperture accessorie non richieste dall’utente;

i siti fanno largo uso di messaggi pubblicitari formulati in modo da ingenerare nei consumatori il convincimento di poter ottenere notevoli risparmi (“fino a 500 euro”) e di acquistare il “miglior prodotto” o di rivolgersi alla “migliore impresa”. Non indicano tuttavia i criteri di valutazione dei prodotti e delle imprese né le basi di calcolo del risparmio promesso;

è stata rilevata l’acquisizione automatica mediante unico click di una pluralità di consensi per il trattamento dei dati rilevanti per la privacy, per l’utilizzo degli stessi per finalità pubblicitarie o commerciali e per presa visione dell’informativa precontrattuale prevista dalla normativa assicurativa. Ciò indebolisce il livello di consapevolezza dei consumatori sui consensi vari;

le informazioni relative al sito, al suo ruolo e all’attività svolta non sono facilmente reperibili e non adeguatamente evidenziate. Non risulta di immediata percezione la natura commerciale dell’attività svolta e l’assetto proprietario del sito. Infine, non sono indicate le modalità per presentare reclami.

Per rimuovere gli aspetti critici emersi dall’indagine, l’Ivass è intervenuta sugli stessi intermediari assicurativi che gestiscono i siti comparativi, chiedendo di adottare specifiche misure correttive entro il 31 gennaio 2015.

Entro quella data i comparatori dovranno adottare misure specifiche, così sintetizzabili:

indicare in home page l’elenco delle imprese di assicurazione con cui sussistono accordi di partnership ai fini della comparazione e indicare chiaramente che il servizio di comparazione è soggetto a remunerazione da parte di tali imprese;

indicare nell’output di comparazione, per ciascuna polizza, le provvigioni corrisposte dall’impresa in caso di conclusione del contratto;

dare chiara indicazione della quota di mercato comparata;

garantire che il numero delle imprese pubblicizzate ai fini del confronto corrisponda a quello delle imprese effettivamente comparate. In caso di mancata quotazione di una o più imprese, ne deve essere data spiegazione e le quotazioni mancanti vanno comunque fornite in un momento successivo al consumatore;

adottare un processo di rilevazione delle esigenze assicurative del cliente e di quotazione tale da esporre un ranking in cui siano presenti solo prodotti rispondenti alle esigenze manifestate dal cliente;

non basare la comparazione solo sul prezzo, ma anche sulle caratteristiche “chiave” della polizza, presentando queste ultime secondo uno standard uniforme, in modo da agevolare il confronto tra le diverse offerte;

evitare forme di abbinamento forzato delle coperture accessorie alla Rc Auto e meccanismi di opt out a carico del consumatore;

modificare la procedura di raccolta del consenso privacy e di altre “liberatorie”;

rivedere i messaggi pubblicitari in linea con la normativa vigente in materia di pubblicità ingannevole.

Scarica il documento-indagine completo