Gruppo VW e Greenpeace: vertice sulle emissioni di CO2

Segnali di disgelo tra VW e Greenpeace dopo che l’organizzazione ambientalista aveva fortemente criticato il Gruppo tedesco, reo di non fare abbastanza per rendere più ecologica la gamma. L’apertura di Greenpeace si era già intuita quando, al Salone di Ginevra, il Presidente del Gruppo VW, Martin Winterkorn, aveva ribadito l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 ad una media di 95 g/km entro il 2020. Ora, VW e Greenpeace si sono riunite ad Hannover per confrontarsi su questo tema sempre molto caldo trovando finalmente punti in comune nella battaglia ambientale. Secondo Winterkorn, è però necessario che il mercato accetti modelli con nuovi sistemi di trazione.

Zoe: debutta l’elettrica Renault alla portata di tutti

Renault ZOE veicolo elettricoGià forte di modelli quali Twizy, Fluence e Kangoo, la gamma Z.E. di Renault si arricchisce ora con l’introduzione (già avvenuta in Francia e a breve anche in Italia) della nuova Zoe, con la quale l’ex Régie dà inizio all’era della mobilità elettrica accessibile a tutti. Emblema del progetto strategico “Drive The Change 2016”, Zoe esprime tutta l’eccellenza tecnologica di Renault in un design compatto e seducente, ad un prezzo competitivo (da noi a partire da 21.650 Euro cui va aggiunto il noleggio della batteria da 79 Euro al mese). Sin dall’annuncio del Presidente Carlos Ghosn del piano Renault di lanciare un’articolata famiglia di elettriche (era il gennaio del 2008), quello che all’epoca era ribattezzato “progetto X10”, cioè una berlina compatta, rappresentava già il modello centrale della gamma. “Abbiamo voluto disegnare un’auto fatta di movimenti e per il movimento, là dove si forma una linea ne comincia un’altra e il design di Zoe è stato trattato come un insieme, come una goccia d’acqua priva di angoli o delimitazioni”, ha spiegato il designer degli esterni della vettura, Jean Sémériva. L’appartenenza al mondo elettrico di Zoe è ben visibile esteriormente dall’aspetto azzurrato della Losanga, dai gruppi ottici anteriori, da quelli posteriori trasparenti con linee concentriche blu e dalla colorazione blu dei vetri. A bordo, spicca il sistema multimediale connesso R-Link che fornisce tutte le informazioni utili al conducente per gestire meglio il percorso e l’autonomia. Ma il fiore all’occhiello di Zoe (prodotta nello stabilimento di Flins insieme alla Nuova Clio) è ovviamente il motore elettrico da 88 CV, sincrono con rotore a bobina e testato nel Centro Tecnico di Lardy, che offre un eccellente rendimento energetico in tutte le fasi di utilizzo. Sviluppa una coppia massima di 220 Nm e consente accelerazioni vivaci come testimoniano i 4 secondi per raggiungere i 50 km/h da ferma. La velocità massima è di 135 orari, l’autonomia supera i 200 km, le batterie sono agli ioni di litio e posizionate sotto il pianale contribuendo all’equilibrio delle masse tra anteriore e posteriore. Zoe è inoltre la prima elettrica a ricaricarsi in un tempo compreso tra mezz’ora e 9 ore, a seconda della potenza disponibile sulla colonnina, grazie al connettore Caméléon tramite un’unica presa.

Negoziati per libero scambio UE-Giappone: il no delle Case

Attraverso una teleconferenza, il Presidente del Consiglio UE, Herman Van Rompuy, il Presidente della Commissione UE, Manuel Barroso, e il Premier giapponese, Shinzo Abe, hanno ufficialmente avviato i negoziati per l’accordo sul libero scambio commerciale tra l’Unione Europea e il Giappone. L’obiettivo è abbattere le barriere tra i due spazi economici che rappresentano congiuntamente il 30% dell’economia mondiale e il 40% del commercio globale. “Un evento storico”, l’ha definito il Commissario UE al Commercio, Karel De Gucht. 
Peccato che tale accordo di libero scambio sia invece visto con il fumo negli occhi da parte della totalità dell’industria automobilistica del Vecchio Continente. Per tutti ha parlato il responsabile Ford per gli affari istituzionali, Stephen Biegun. “Siamo molto scettici sull’accordo. Non c’è nessun costruttore straniero al momento in Giappone e quindi non esiste l’opportunità immediata di sfruttare questa intesa ed entrare in quel mercato”. I costruttori europei sottolineano in particolare un fattore chiave. Se infatti è vero che il mercato europeo sembra più protetto rispetto a quello giapponese (l’UE impone il 10% di tariffe sulle vetture importate dal Sol Levante e il 22% sui truck, mentre il Paese nipponico non ha tasse sull’import), è altrettanto vero che esistono numerose barriere nascoste. Poiché la legislazione giapponese fissa standard particolari su sicurezza ed emissioni ambientali, le vetture delle Case europee devono sottostare ad un processo lungo e costoso di adattamento prima che possano ottenere l’autorizzazione a circolare in terra nipponica. Altro svantaggio per le europee coinvolge le auto piccole che in Giappone godono di privilegi fiscali non da poco (i cosiddetti mini-vehicle). Contrarietà ad un’intesa di libero scambio tra UE e Giappone è stata più volte espressa anche dall’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, secondo il quale già un analogo accordo con la Corea del Sud ha favorito eccessivamente Hyundai e Kia, tra le poche a non soffrire più di tanto la grave crisi continentale. In pratica, le Case europee vogliono l’uguaglianza delle condizioni.

Rete Imprese Italia: punti essenziali incontro con Bersani

In allegato, da scaricare, il documento presentato da Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confersercenti) nell’incontro del 25 marzo u.s. con Bersani. Il documento è articolato su quattro punti essenziali oltre alla premessa caratterizzata dal rigore necessario per la crescita. I quattro punto sono risultati i seguenti: Ridurre la pressione fiscale, Proseguire nell’azione di semplificazione, Dare credito all’imprese, Sviluppare le imprese sostenendo il mercato del lavoro

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