Convegno Carrozzieri UPAA-Bolzano

Sabato 17 novembre, alle ore 9.00 a Bolzano presso la “Casa dell’Artigiano” si svolgerà un convegno tematico, organizzato dalla UPAA associazione di carrozzerie ed officine dell’Alto Adige, e relativamente alla strutturazione dell’unità di lavoro per la carrozzeria e alla gestione del sinistro secondo le normative vigenti (Indennizo specifico o per equivalente). Oltre alla presenza ed introduzione del convegno da parte di Manfred Huber – Presidente di UPAA-, gli argomenti salienti verranno trattati da Robero Ansaldo, già Presidente nazionale di ANC-Confartigianato. Seguirà una tavola rotonda alla quale parteciperanno, oltre ad Ansaldo Francesco Guarnieri (Perito) – Enrico Buelloni  (Area Manager System Data)  –  Stefano Silla (General Manager System Data) e il dott. Daniel Pioner (Assimoco).

 

Convegno ACTM: Il Perito in ambito CTU

L’Asssociazione Consulenti Tecnici Marchigiani (ACTM), emanazione regionale di AICIS con coordinamento SNAPIS (Periti Assicurativi -Consulenti d’infortunistica), organizza il convegno “Il Perito Assicurativo in ambito CTU” che si svolgerà il giorno 10 novembre 2012 ore 9:30 a Civitanova Marche (MC), ulteriori dettagli in locandina. Al Convegno parteciperà Claudio Chiacchiera, Presidente regionale ANC Carrozzieri Marche e neo eletto componente del Direttivo Nazionale ANC-Confartigianato. Programma ed ulteriori dettagli sono indicati nella locandina.

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Auto: Unrae, in Italia chiude una concessionaria al giorno

In Italia sta chiudendo una concessionaria automobilistica al giorno, alla fine dell’anno saranno 350”. A dirlo Romano Valente, direttore generale dell’Associazione delle case automobilistiche estere in Italia (Unrae), a margine del congresso congresso ”La capitale automobile” in corso a Roma. La chiusura delle concessionarie ”implica che circa 10 mila persone rimarranno senza lavoro, e sono persone dalle competenze specialistiche – venditori e tecnici di concessionarie – che non sono facilmente ricollocabili nel mercato del lavoro”, afferma Valente. ”Il numero e’ quattro volte quanto era il problema di Termini Imerese lo scorso anno, ma il fatto che la chiusura delle concessionarie sia distribuita a macchia di leopardo sul territorio nazionale forse non determina la dovuta preoccupazione da parte del governo” che, conclude Valente, deve ”intervenire rapidamente sulla riduzione della pressione fiscale a carico delle famiglie per consentire il rilancio dei consumi”.

 

Donne al volante: meno incidenti ma polizze più care

La parità tra i sessi costa cara alle donne, soprattutto quando si parla di assicurazione auto. Dal prossimo 21 dicembre, le compagnie assicurative saranno obbligate a garantire lo stesso prezzo sulle polizze stipulate da uomini e donne, in base a una direttiva della Corte di Giustizia Europea che mira ad abolire la discriminazione tra i sessi. Con questo provvedimento le donne si troveranno a pagare un’assicurazione più salata: lo rivela l’Osservatorio SuperMoney, portale per il confronto delle assicurazioni auto on line, che ha scoperto che negli ultimi sei mesi il prezzo delle polizze al femminile è aumentato di oltre il 4%, mentre quello delle polizze al maschile è rimasto quasi del tutto invariato.

L’analisi SuperMoney ha preso in considerazione due dei profili standard stabiliti dall’Isvap: un guidatore e una guidatrice di 40 anni, con auto di 1.300 cc alimentata a benzina, in classe bonus-malus CU 1. Il confronto è basato sulla città di Milano.

Il prezzo medio di una polizza stipulata da una guidatrice (media calcolata sulla base delle prime cinque migliori compagnie), sei mesi fa era pari a 376 euro, mentre oggi ammonta a circa 393 euro: in questo arco di tempo, dunque, il prezzo è cresciuto del 4,4% medio, con picchi del 12% per alcune compagnie. Nello stesso semestre, il costo medio di un’assicurazione stipulata da un uomo con lo stesso profilo è rimasto quasi invariato, passando da 379 a 380 euro.

Prendendo in considerazione le principali compagnie assicurative dirette che operano sul mercato italiano, emerge una situazione piuttosto variegata: molte società si sono già adeguate alla normativa europea e propongono polizze “unisex”, con prezzi identici per uomini e donne; altre continuano a mantenere tariffe distinte, con differenze anche rilevanti. Nel complesso, se in passato le donne pagavano in media il 5% in meno dei loro colleghi maschi, ora il prezzo applicato alle guidatrici sembra essersi allineato verso l’alto. Bisognerà aspettare il 21 dicembre per scoprire le politiche di prezzo adottate da ogni singola compagnia.

Incidenti stradali: Ania, positivo calo sotto i 4mila morti

‘Un anno fa l’Italia era l’unico paese dell’Europa a 27 in cui si registravano piu’ di 4mila morti sulle strade. Il dato di 3mila 860 morti del 2011, che consente al nostro Paese di scendere al di sotto di questa ”soglia psicologica”, e’ sicuramente positivo, ma non possiamo ritenerci soddisfatti”. Con queste parole Aldo Minucci, Presidente della Fondazione Ania per la Sicurezza Stradale, ha commentato la pubblicazione dei dati Aci-Istat relativi all’incidentalita’ stradale in Italia nel 2011.

”Nel 2001 l’Unione europea – spiega Minucci – aveva fissato l’obiettivo del dimezzamento delle vittime delle strada entro il 2010. L’Italia, che partiva da 7096 morti, nel 2011 fa registrare un calo del 45,6%, non raggiungendo l’obiettivo comunitario. Ritengo che ridurre ancora di piu’ i morti sulla strada e’ un obiettivo fondamentale anche per portare l’Italia al livello dei migliori Paesi europei sotto il profilo della sicurezza stradale. A tal fine, il fatto che e’ stata approvata una legge delega che consente al Governo di introdurre nella legislazione il reato specifico di omicidio stradale, a mio avviso costituisce un forte deterrente a condotte di guida molto pericolose”.

 

Il Presidente della Fondazione Ania si e’ anche concentrato su alcuni aspetti peculiari dei dati pubblicati oggi nel rapporto Aci-Istat 2011, in particolare per le cifre relative ai feriti e agli incidenti. I numeri assoluti in possesso delle compagnie di assicurazione sono ben superiori a quelli indicati dal rapporto Aci-Istat da cui si rilevano 205mila 638 incidenti e 292mila 19 feriti. Secondo le imprese, infatti, il numero di sinistri e’ di quasi 3,1 milioni, mentre il numero dei feriti supera i 900mila, oltre 100mila dei quali sono da considerare invalidi permanenti gravi. com/gc