Decreto “Cresci Italia” e liberalizzazioni: “Muore il carrozziere non fiduciario”

L’articolo 29 comma 2 del decreto “Cresci Italia ” disciplina che “ in alternativa al risarcimento per equivalente, è facoltà delle compagnie assicurative offrire, nel caso di danni a cose, il risarcimento in forma specifica. In tal caso, se il risarcimento è accompagnato da idonea garanzia sulle riparazioni, di validità non inferiore a due anni per tutte le parti non soggette a usura ordinaria, il risarcimento per equivalente è ridotto del 30%”.

In sostanza, l’assicurazione provvede direttamente alla riparazione del veicolo sinistrato, rilasciando al suo assicurato una garanzia di due anni sulla riparazione eseguita attraverso il network fiduciario della compagnia. Obiettivo dichiarato del legislatore: ridurre il premio assicurativo per la responsabilità civile obbligatoria mediante conseguente ed evidente risparmio per le imprese assicuratrici.

Ma cerchiamo di capire cosa significa tale disciplina (vessatoria) per gli attori che ruotano intorno ad un sinistro e le ripercussioni che comporterà tale manovra, che a nostro modesto avviso non liberalizza il mercato ma lo”ingessa” di fatto e di diritto:

1) per le compagnie assicuratrici;

2) per i carrozzieri;

3) per gli avvocati operanti nel comparto RCA;

4) per gli automobilisti (consumatori finali).

1) VANTAGGI PER LE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE

Se l’ intenzione del legislatore è di fare risparmiare le compagnie assicurative non vi è dubbio che tale obiettivo sarà sicuramente raggiunto avendo, tra l’altro, accolto le richieste dell’ANIA.

a) Come agiranno le compagnie assicurative in merito a questa norma? : Imporranno i propri prezzi alle imprese artigiane del settore della autoriparazione con notevole vantaggio.

b) Scomparsa dei legali specializzati nel campo della RCA & agenzie di infortunistica stradale che assistono le parti danneggiate .

2) SVANTAGGI PER I CARROZZIERI

Le carrozzerie non saranno che un puro braccio operativo delle compagnie assicurative, perderanno la loro indipendenza imprenditoriale e dovranno, giocoforza, accettare i prezzi imposti dalle stesse. Non solo: le compagnie avranno, pure, il potere di decidere quali carrozzerie far vivere o sopravvivere. Inoltre, le compagnie chiederanno forti sconti sulla ricambistica, proponendo in alternativa la fornitura dei ricambi. Le compagnie potranno facilmente imporre l’utlizzo di ricambi di qualità equivalenti (ricambi non OE, ovvero non del costruttore automobilistico)

Adesso, con il risarcimento in forma specifica (resa di fatto obbligatoria da una sanzione pesante che impone una riduzione del 30%) il carrozziere sarà obbligato ad accettare le imposizioni delle compagnia assicuratrice. In parole semplici: prima il danneggiato poteva ottenere il pagamento della somma versata al carrozziere per poter riparare il mezzo ora il danneggiato non sarà più libero di decidere presso quale carrozziere riparare il mezzo (a prescindere da quali procedure di riparazioni e tipologia di ricambi) e, conseguentemente, il danneggiato dovrà recarsi presso la carrozzeria che la compagnia gli indicherà.

E’ facile prevedere una guerra fra poveri in cui i carrozzieri faranno a gara per poter offrire alla compagnie i prezzi più bassi con possibile e probabile deterioramento della qualità della riparazione. Di fatto, le carrozzerie diventeranno una sorta di “dipendenti – precari” delle compagnie assicurative.

Il danneggiato sarà costretto a subire il risarcimento in “forma specifica” !

Le assicurazioni, in un colpo solo, avranno il potere di decidere la vita e la morte delle carrozzerie “fiduciarie” con conseguente perdita della indipendenza imprenditoriale.

Questo il Presidente del Consiglio Monti l’avrebbe dovuto ben capire, avendo ricoperto il ruolo di commissario europeo nonchè varato l’allora legge Monti per il settore automobilistico. Inoltre, tale provvedimento contrasta con il quadro comunitario che in tema di autoriparazioni in un proprio parere del settembre 2010, ha ribadito come debba essere garantita al danneggiato la libertà di scelta per le riparazioni al proprio veicolo.

3) SVANTAGGI PER AVVOCATI & IMPRESE DI INFORTUNISTICA STRADALE

Predetto provvedimento rappresenterà un colpo significativo per tutti quegli studi legali & agenzie di infortunistica che ora non riusciranno più a tutelare i danneggiati in quanto saranno, di fatto, estromessi dalla possibilità di tutelare i danneggiati .

4) SVANTAGGI /VANTAGGI , CONSEGUENZE PER I CONSUMATORI

Il consumatore perderà ogni controllo sul valore del danno, rinunciando alla qualità, professionalità e sicurezza della riparazione. In alternativa il danneggiato può rinunciare all’offerta e chiedere il risarcimento in “forma equivalente”, in questo caso l’assicurazione ridurrà del 30% l’importo del risarcimento.

VANTAGGI ??: i consumatori avranno come vantaggio la semplice e non compiutamente disciplinata promessa di una riduzione delle tariffe, senza dimenticare la GROSSA OPPORTUNITA’ (ci domandiamo per chi?) dell’installazione della scatola nera i cui costi dovranno essere a carico della compagnia. Tuttavia, il Presidente MONTI ed il ministro Passera dimenticano come in un’azienda viene determinato il costo di un servizio/prodotto (polizza assicurativa): ovvero costi attivi + costo in termini di rischio + margine. Quindi, comunque il costo della scatola nera risulterà inevitabilmente a carico dell’assicurato. Però noi italiani siamo molto fortunati, il Presidente Monti è un economista mondiale  mentre  il ministro Passera è un uomo di mercato….. e l’Italia purtroppo non cambia !

Fonte parziale dell’articolo www.studilegali.it

Opel Italia: Forni gestirà lancio di Ampera

opelNuova posizione in seno ad Opel Italia. Carlo Forni è stato infatti nominato Ampera Manager con il compito di coordinare dal punto di vista della strategia del marketing il lancio italiano dell’elettrica ad autonomia estesa, la gemella della Chevrolet Volt americana. Inoltre, Nicola Benai entra a far parte di GM Italia come Opel Marketing Manager e il capo ufficio stampa Stefano Virgilio si occuperà ad interim del parco auto.

Chrysler verso piattaforma modulare large

chryslerSecondo il sito Allpar.com, il Gruppo Chrysler starebbe studiando la fattibilità di una nuova piattaforma large, adatta soprattutto ai modelli di segmento elevato. Così facendo, ad Auburn Hills si libererebbero definitivamente dalla dipendenza verso alcuni componenti adottati all’epoca della sfortunata fusione con Daimler. La piattaforma dovrebbe adottare un’architettura con trazione posteriore e anche anteriore. Chrysler starebbe lavorando inoltre su una piattaforma allungata.

Un fondo turco manifesta interesse a rilevare Saab

saabOltre ai cinesi di Youngman, anche un fondo turco ha manifestato interesse a rilevare l’insolvente Saab dagli olandesi di Swedish Automobile. Lo ha annunciato la stessa società di private equity turca Brightwell Holdings, nella persona del membro del board Zamier Ahmed. Brightwell Holdings è specializzata in investimenti nei campi di energia, trasporto e tecnologie. L’obiettivo dell’azienda turca sarebbe quello di conquistare tutta Saab e di mantenere l’attività produttiva in Svezia. La proposta, di cui non si conoscono i dettagli finanziari e che sarà presentata al massimo in 10 giorni, sarà al varo di chi amministra la fase di bancarotta Saab e del Presidente di Saab e Swedish, Victor Muller. Ma l’ultima parola per la cessione di Saab spetta sempre a General Motors (che non intende lasciare le proprie tecnologie ai cinesi), al Governo svedese e alla BEI.

GM torna sul tetto del mondo, battute VW e Toyota

gmGeneral Motors è tornata sul tetto del mondo. Chi l’avrebbe mai detto soltanto due anni fa, nel pieno della crisi dell’industria auto americana con la stessa GM e Chrysler sull’orlo del fallimento e salvate soltanto grazie all’intervento governativo? E invece, in appena 24 mesi, il Gruppo di Detroit è tornato ad alzare la voce recuperando il terreno perduto e riconquistando quella leadership mondiale che Toyota gli aveva strappato alla fine del 2008 dopo un predominio assoluto durato la bellezza di 77 anni.

Nel 2011 GM ha immatricolato globalmente 9,026 milioni di veicoli, il 7,6% in più rispetto al bilancio precedente, trainata soprattutto dai suoi mercati principali, Cina (2,5 milioni di unità) e America (2,5 milioni). Avanza anche il Gruppo Volkswagen, dal terzo al secondo posto, dopo aver chiuso l’anno in crescita dell’11% a 8,16 milioni di unità. Per onore di cronaca, va detto che lo scettro mondiale di GM non è ancora ufficiale. Si attendono infatti i risultati del Gruppo Toyota (arriveranno probabilmente la prossima settimana), ma l’incoronazione GM è soltanto una formalità considerando che le ultime proiezioni attribuiscono a Toyota meno di 8 milioni di esemplari dopo che ha archiviato i primi nove mesi in calo dell’8,8% a 5,77 milioni di vetture.

È giusto ricordare che la Casa nipponica è stata fortemente penalizzata da eventi naturali e straordinari come il terremoto giapponese dell’11 marzo e le devastanti inondazioni in Thailandia. Com’è giusto ricordare che alcuni analisti contestano la scelta di GM di inglobare nel totale vendite anche le unità distribuite dalla joint venture cinese con Wuling, nella quale Detroit non ha una quota di maggioranza. Senza dimenticare che a breve il Gruppo VW dovrebbe assorbire anche le consegne delle società truck Man e Scania (il loro contributo supererebbe i 200 mila veicoli).

Soddisfatto il Presidente del Gruppo General Motors, Dan Akerson, che in ogni caso non dà grandissima importanza ai volumi di vendita preferendo concentrarsi sui profitti (in ripresa). In effetti, negli anni immediatamente precedenti al 2008 (quando ha perso la leadership) GM batteva tutti per numero di veicoli, ma soffriva terribilmente il costante calo degli utili e del fatturato. La notizia della riconquista della vetta mondiale ha agevolato gli scambi a Wall Street con il titolo salito a quasi 25 dollari.