La Cessione di Credito e l’Azione di Risarcimento

cessione del creditoCome preannunciato, lo scorso 25 giugno si tenuto a Roma un convegno organizzato dal locale Ordine degli Avvocati e dal titolo “La Cessione di Credito e L’Azione di Risarcimento“. Il prof. Gallone, nella relazione ha descritto le caratteristiche del contratto di cessione di credito con rinvio agli art. 1260 evidenziando come la cessione di credito sia un contratto consensuale in relazione al quale non occorre il consenso del debitore.La cessione di credito è un contratto consensuale, e che quindi si perfeziona per effetto del semplice consenso delle parti (Cass. n. 13954/06).Si evidenzia come in tutti i casi previsti dalla legge, il divieto di cessione è posto a tutela non del debitore ma bensì del creditore. La Cassazione si è pronunciata favorevolmente sulla cedibilità dei crediti futuri (Cass. 551/12), sperati (Cass. n. 4040/90) inesigibili (Cass. 7083/01) illiquidi (Cass. 3965/12). In particolare, con relazione ai crediti illiquidi, è stato affermato che sono cedibili anche i crediti illiquidi derivanti da fatto illecito (Cass. 2812/86). A quest’ultima categoria appartiene il diritto al risarcimento del danno r.c. auto, ceduto correntemente dal proprietario del mezzo al riparatore. Sono quindi erronee le sentenze di merito (ad esempio Gdp di Roma 26.825/12 e Gdp di Roma 37155/12) le quali affermano che la cessione del credito rc auto, in relazione ai danni materiali è vietata, avendo ad oggetto un credito futuro, dal momento che, come affermato dalla Cassazione, il credito risarcitorio è attuale ed esiste già nel momento in cui si verifica l’illecito. Infine va precisato che viene considerato cedibile anche il solo danno da fermo tecnico (Cass. 51/12); tale danno risulta dovuto al danneggiato anche in assenza di prova specifica (Cass. N.6907/12, Cass. N. 7781/10, Cass. N. 1688/10). Si sottolinea, sempre in relazione al fermo tecnico ed alla sua liquidazione presuntiva l’indirizzo stabilito dalla Cassazione con la sentenza 6907/12, in quanto contrario ad una giurisprudenza minoritaria e negazionista, che richiedeva la prova specifica del danno ( Cass. N. 17135/11 e Cass. 5543/11). Successivamente all’intervento, i relatori hanno brevemente riferito la propria convinzione relativa alle clausole di divieto di cedibilità del credito inserito nei contratti di talune compagnie di assicurazione (Vittoria, Allianz, Zurich)…. L’opinione unanime è risultata essere che tali clausole non siano opponibili al danneggiato, consistendo l’azione data ex art. 149 in una sostituzione fittizia della della compagnia del danneggiato a quella del responsabile nella legittimazione passiva. La tipologia di azione non è un’azione sorgente da contratto, ma da fatto illecito, motivo per cui l’assicuratore convenuto in giudizio a questo fine, non potrà, in ogni caso, opporre eccezioni derivanti da contratto, ma soltanto eccezioni derivanti dal fatto illecito genetico del sinistro.

Scarica la relazione integrale del convegno

 

 

 

 

 

Produzione GB supererà quella francese

Se l’andamento vendite e dell’export si mantenessero sugli stessi livelli attuali, la produzione auto britannica è destinata a superare quella francese entro i prossimi cinque anni. Questo consentirebbe alla Gran Bretagna di diventare il secondo mercato europeo nel settore dietro la Germania. Lo scorso anno, la produzione britannica ha raggiunto gli 1,5 milioni di esemplari contro gli 1,9 milioni di quella francese, ma dovrebbe crescere fino a 2 milioni di unità sfruttando il trend al rialzo negli 8 siti locali, tra cui spicca quello Nissan di Sunderland.

Fiat vicina ad intesa per rifinanziamento

Secondo Bloomberg, Fiat sarebbe ormai vicinissima a raggiungere un accordo con nove banche per un programma di rifinanziamento da circa 2 miliardi di Euro in modo da procedere più spedita nella scalata a Chrysler. Le fonti parlano di un’intesa possibile già entro venerdì prossimo e tra gli istituti di credito coinvolti ci sarebbero Barclays, Citigroup, Unicredit e Mediobanca. Si fa però sempre più snervante l’attesa per il verdetto del Tribunale del Delaware sulla disputa con Veba per il prezzo dell’opzione del 3,3% di Chrysler. Si negozia per un compromesso.

Il Gruppo VW a 3,87 milioni di unità nei cinque mesi

La spinta di Audi e Porsche sta favorendo gli ennesimi risultati di vendita mondiali record per il Gruppo Volkswagen. Nel singolo maggio, le consegne sono cresciute del 6,9% a 816.500 esemplari portando il totale da inizio anno a 3,87 milioni di unità, pari ad un’impennata del 5,9% rispetto ai primi cinque mesi del 2012. Il Gruppo ha perduto il 3,5% nell’intero Vecchio Continente da gennaio a maggio a 1,53 milioni di veicoli, 799.100 dei quali nella sola Europa occidentale, il 3,2% in meno. Andamento al ribasso anche in Germania, Russia e nei Paesi di centro ed est Europa. Ben diverso il discorso relativo al resto del mondo. In particolare, il Gruppo ha guadagnato il 13% in Nord America a 360 mila vetture, di cui 249.300 in USA, in aumento dell’11,2%, e il 16,4% in Asia/Pacifico a 1,43 milioni di veicoli con percentuale di crescita anche migliore nella sola Cina. Cinque mesi negativi in India, trend sostanzialmente stabile in Sud America. Per quanto riguarda i singoli marchi, Volkswagen è cresciuta del 5,3% a 2,41 milioni di esemplari, Audi del 6,7% a 640.200 e Seat dell’11% a 149.100, mentre Porsche (inglobata il 1° agosto 2012) ha inciso bene con 67.300 vetture. Male Skoda (-7% a 377.200 esemplari) e in lieve flessione dello 0,3% la divisione Veicoli Commerciali.

Tempario Footer