Aci: in Italia 3,5 milioni di auto senza assicurazione
In Italia circolano 3,5 milioni di auto senza assicurazione, quindi 7 veicoli su 10. Proliferano sempre di più il mercato delle polizze false e compagnie fantasma, nonché società prive di titoli a stipulare polizze RC-Auto. È quanto emerso dal 4° Forum Internazionale delle Polizie Locali in svolgimento a Riva del Garda. “Le infrazioni rilevate dalle Polizie Locali e dalle altre Forze dell’Ordine per mancanza di copertura RC-Auto sono 100 mila nell’ultimo anno – ha commentato il Presidente dell’Aci, Enrico Gelpi – e le frodi in questo settore rappresentano il 3% del totale delle frodi assicurative accertate. In GB sono il quadruplo e in Francia il doppio, non perché lì ci sia più propensione all’illecito, ma perché trovano conveniente svolgere un’adeguata attività di controllo sui sinistri”. Secondo Gelpi, è necessario superare la logica passiva basata sui controlli a posteriori, adottando un sistema attivo che rilevi le irregolarità prima della messa su strada dei veicoli. “L’Aci – ha aggiunto Gelpi – auspica che nel testo antifrodi in discussione al Senato siano inserite misure idonee come l’obbligo di comunicazione della copertura RC-Auto per il rilascio e l’aggiornamento dei documenti di proprietà e di circolazione delle vetture. Questo consentirebbe una maggiore sicurezza sulle strade e notevoli risparmi agli automobilisti italiani che già pagano 16,9 miliardi di Euro la polizza RC-Auto”. Carenze strutturali e formative presso i Comandi impediscono alle Polizie Locali di combattere più efficacemente il fenomeno delle polizze false, tanto che il Comando di Milano (il più attivo su questo fronte) ne ha individuate appena 160 in un anno. Come si evince dallo studio “Il falso documentale negli illeciti stradali” della Fondazione Aci Filippo Caracciolo, l’attività delle Polizie Locali riscuote maggiore successo verso altre tipologie di contraffazioni. Vengono infatti accertati il 48% dei reati di falsità per la patente, il 22% per i permessi agli invalidi e il 21% per le assicurazioni. Tassi decisamente minori, invece, per le carte di circolazione, per i permessi di accesso ai centri urbani e per le targhe.
Rc Auto, serve un’indagine conoscitiva
L’opposizione chiede al governo accertamenti sull’operato delle compagnie assicurative. Lulli (Pd): “Liberalizzare il settore”. Liberalizzare il mercato delle assicurazioni e condurre un’indagine conoscitiva per mettere fine a “una situazione a dir poco vergognosa” è quello che chiede Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera. Tra le questioni sul piatto anche l’analisi del meccanismo di indennizzo diretto che doveva servire a far ridurre i premi e che invece non ha funzionato, facendo invece schizzare alle stelle i costi delle polizze. “Siamo inondati da lamentele per premi diventati costosissimi, ma il quadro completo ci sarà solo tra qualche mese, quando chiuderemo l’indagine“.E prosegue: “Di fatto il sistema così come è oggi favorisce i disonesti e colpisce gli onesti. Se da parte delle compagnie viene meno l’assunzione del rischio di impresa, viene meno anche un principio di libera e leale concorrenza; per questo ci chiediamo se l’Antitrust non possa iniziare un’indagine conoscitiva. Questo stato delle cose dimostra quanto sia necessaria la liberalizzazione del settore; è inaccettabile che sui cittadini onesti vengano scaricati i comportamenti truffaldini“. Dall’Antitrust fanno sapere che questi aspetti saranno sicuramente analizzati nell’indagine conoscitiva già avviata a maggio del 2010 con l’obiettivo di fotografare il quadro generale del mercato delle assicurazioni. “Già i primi dati raccolti sono quelli pubblicati sulle vostre pagine – dicono dall’Autorità – tra i fenomeni osservati ci sarà sicuramente il fenomeno dell’abbandono dovuto a premi così esorbitanti da costringere molti clienti a doversi rivolgere a un’altra compagnia“.
RCA Indagine ISVAP: 300.000 cause pendenti
Secondo l’ultima indagine dell’Isvap sullo stato del contenzioso civile e penale, alla fine del 2010 le cause civili pendenti, in ogni grado di giurisdizione, erano 295.397, e l’incidenza sul numero dei sinistri a riserva a fine 2010 (pari a 1.667.938) è passata al 17,7% rispetto al 15,3% della fine del 2009. Le cause di primo grado pendenti al 31 dicembre 2010 erano 281.185, con un aumento del 9,6% rispetto alla fine del 2009 e rappresentavano il 95,2% dei procedimenti civili in essere (94,7% nel 2009). Nell’ambito dei procedimenti di primo grado, a fare la parte del leone, come del resto anche negli anni precedenti, sono quelli pendenti presso i giudici di pace, che a fine 2010 risultavano ben 227.600 e registravano un incremento a due cifre, del 13,5% rispetto al 2009, costituendo l’80,9% del totale delle cause civili di primo grado presentate dagli automobilisti (erano invece il 78,1% nel 2009). L’incidenza sui sinistri a riserva raggiungeva il 13,6% (11,3% alla fine del 2009). Per quanto riguarda i procedimenti civili di secondo e terzo grado, a fine 2010, rileva ancora l’Isvap, erano pendenti 14.212 cause, sostanzialmente invariate (-0,2%) rispetto al 2009. Coerentemente al dato complessivo, restavano praticamente stabili sia le cause pendenti nei Tribunali e nelle Corti d’Appello, mentre registravano un lieve calo (-3,2%) i procedimenti in corso presso la Corte di Cassazione. Sempre alla fine dello scorso anno, le cause penali pendenti nei diversi gradi di giudizio erano 7.461, con un’incidenza sui sinistri a riserva pari allo 0,4% (come nel 2009).
Rc Auto: boom aumenti tra il 2009 e 2010
Secondo l’Autorità per la concorrenza, che ha avviato un’indagine nel settore Rc Auto, tra il 2006 e il 2010 i premi hanno subito aumenti anche del 50%, ad esempio per assicurare un motorino. La concorrenza nel settore continua ad essere scarsa e i prezzi italiani sono molto elevati rispetto agli altri paesi europei. La procedura di risarcimento diretto nel campo dell’Rc Auto non ha avuto gli effetti sperati. C’è stata sicuramente una riduzione dei tempi di liquidazione dei sinistri, che ha visto il numero complessivo di sinistri definitivamente liquidati nell’anno di accadimento passare dal 66% del 2007 al 70% del 2010. Ma gli effetti positivi che si speravano sui prezzi, non sono arrivati. Tra il 2006 e il 2010 i premi sono aumentati, per ciascun profilo di assicurato di sesso femminile, e in tutte le provincie, anche di oltre il 45% all’anno. E per gli uomini anche fino al 50%, per assicurare, ad esempio, un motociclo al Centro-Italia. Il boom degli aumenti sembra esserci stati tra il 2009 e il 2010, quando i premi sono aumentati a tassi anche superiori al 30% per i 18enni che hanno assicurato un ciclomotore nelle isole e per i 45enni che hanno assicurato un motociclo 250 al Centro. Aumenti tra il 20 e il 30% per i 40enni che hanno assicurato un’auto nelle Isole o al Nord; tra il 10 e il 20% per i 20enni che hanno assicurato per la prima volta un’auto sia al Nord che al Sud, e per i 65enni che hanno assicurato un’auto in tutte le zone d’Italia.