Rc-Auto: Lex pro domo sua

Lex pro domo sua…come muoversi ad arte ed innescare provvedimenti a proprio gusto ed interesse.

Oh mia bella Italia, sin dalle lontani radici culla dei poteri forti e del fregolismo. Fregolismo è un termine con chiari ed innegabili richiami al famoso attore di varietà Leopoldo Fregoli, nato a Roma nel 1867, che iniziò la sua carriera come prestigiatore per poi divenire il più leggendario artista del trasformismo teatrale. Il parallelismo con la nostra classe politica è appropriato come mai! Noi italiani viviamo, purtroppo, nell’illusione di essere al centro del mondo, di rappresentarne la cultura che fu, di primeggiare grazie alle doti della creatività, del saper vivere, del buon cibo e del saper prospettare a terzi il nostro presunto modello virtuoso della famiglia e del convivere. In realtà, siamo solo i rappresentanti-discepoli di un personaggio illustramente portato alla ribalta da un fantastico attore nazionale, Paolo Villaggio, che con una visione prospettica innovativa ha sapientemente – in tempi non sospetti – evidenziato con modalità umoristiche l’essenza della matrice italica. E’ sufficiente oltrepassare i confini nazionali, relazionarsi con altre popolazioni per comprendere che, in questo mondo globalizzato, rappresentiamo solo una provincia senza espressione di potere laddove il vero potere viene oggi esercitato ed impartito. Il mondo mediatico nazionale ha come ordine del giorno ll diktat di illuderci dell’incontrario, che sia belli, fichi, intelligenti e internazionalmente capaci. Purtroppo, nostro malgrado, ciò non corrisponde alla realtà dei fatti. La classe politica, fregolismo nativo, ha come obiettivo primario il “galleggiamento”, non importa dove e verso quale sponda, importante è rimanere a galla. Ciò comporta la prostituzione politica e l’attuazione di provvedimenti e leggi quasi sempre scellerati e senza una convergenza verso la vita reale, sopratutto contro gli interessi di chi invece questo paese lo subisce e lo patisce in maniera forte e vessatoria. Chi siamo? Dove siamo? Cosa vogliamo? In quale direzione dobbiamo muoverci? Siamo diventati un popolo senza risposte, forse anche senza domande ma sopratutto senza guida e credibilità. Se facciamo un bilancio cosa ci rimane? Forse un micro tessuto apparentemente ancora sano che nell’intento quotidiano ripone primo posto il concetto del lavoro, del fare, lottare continuare e non arrendersi. Parliamo del tessuto sociale caratterizzato dall’artigiano, dal picco-medio imprenditore che tira la carretta e stringe come mai sempre di più la cinghia. Questo è il perimetro sano, quello che che – unitamente alla forza lavorativa effettiva (non pubblica) – versa nelle casse di questo stato di cui non ci fidiamo, nè quantomeno ci sentiamo rappresentati, la reale benzina per permettere a tutti la sopravvivenza nazionale. Allora noi tutti piccoli-medi imprenditori, artigiani, dobbiamo convergere le nostre energie e dobbiamo pretendere dalle associazioni di categorie e dalle istituzioni imprenditoriali, deputate alla tutela dei nostri interessi, di operare al meglio e di convergere e concertare unitamente ed indipenedntemente dalle diversità di appartenenza e di colore, perchè il fututo nostro, delle nostre aziende e delle nostre famiglie deve ritornare a primeggiare rispetto atuoo il resto. Contestualmente, noi piccoli-medi imprenditori ed artigiani dobbiamo supportare al meglio le nostre associazioni di categoria, aiutandole nel quotidiano e nelle attività territoriali, rimanendo uniti e non disaggregandoci. Il nostro collega imprenditore -artigiano non è il nemico da combattere ma è il collega con il quale, pur rimanendo in concorrenza, condividere obbiettivi strategici di categia da perseguire e raggiungere. Diversamente – e purtroppo – la strada del tramonto, già imboccata da tempo, potrà condurre solo verso un  declino irreversibile.

Fedeli Chief Technical Officer di Alfa e Maserati

fcaRoberto Fedeli torna nel Gruppo FCA. Dopo una breve esperienza nello sviluppo di elettriche e plug-in in casa BMW, l’ex direttore tecnico delle vetture di produzione Ferrari è il nuovo Chief Technical Officer dei marchi Alfa Romeo e Maserati. Risponde direttamente ad Harald Wester, confermato Ceo del Biscione e del Tridente. Tra le Ferrari firmate dall’ingegnere, spiccano 456, 355, 360 Modena, 458 Speciale, LaFerrari e California T.

Dieselgate: Gruppo VW rinvia pubblicazione dati finanziari

volkswagenIl Gruppo Volkswagen, quindi anche Porsche Automobil Holding SE, ha deciso di posticipare la pubblicazione dei risultati finanziari dell’esercizio 2015, oltre al rinvio dell’assemblea annuale degli azionisti, in programma il 21 aprile. All’origine di queste decisioni, le questioni aperte e le conseguenti valutazioni relative al dieselgate che dallo scorso settembre ha travolto il colosso di Wolfsburg. Volkswagen non ha ancora ufficializzato le nuove date in agenda, limitandosi ad affermare che saranno comunicate quanto prima. Nessun rinvio, invece, per la pubblicazione degli esiti del rapporto dettagliato sul dieselgate che sarà divulgato come previsto nella seconda metà di aprile. Nel frattempo, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, VW offrirà un generoso pacchetto di risarcimenti ai 600 mila proprietari USA dei veicoli diesel.

Audi: UE autorizza aiuti di stati magiari

audiLa Commissione Europea ha recentemente autorizzato gli aiuti di stato da 133 milioni di Euro concessi dal Governo ungherese ad Audi per il suo nuovo programma di investimenti nello stabilimento di Gyor. Il progetto consentirà la creazione di 1.200 nuovi posti di lavoro nella fabbrica garantendo benefici occupazionali anche all’indotto. Audi è attiva a Gyor con un impianto per la produzione di auto ed uno per l’assemblaggio di motori. Dall’apertura, Audi Hungaria Motor vi ha già investito oltre 1,2 miliardi di Euro.

Colpo di frusta: nel risarcimento sono compresi gli interessi da mancato guadagno

Oltre al risarcimento del danno per le lesioni riportate, alla vittima del sinistro che ha subito il  “colpo di frusta” vanno corrisposti anche gli interessi per mancato guadagno per il periodo intercorrente tra la data del sinistro fino al pagamento. Se l’infortunato prova che l’incidente è stato provocato da un altro veicolo rimasto sconosciuto, potrà proporre l’azione tesa al pagamento direttamente nei confronti della compagnia assicurativa, senza indicare che la stessa è designata dal Fondo di garanzia. Lo ha stabilito il Tribunale di Roma, dodicesima sezione, nella sentenza n. 12540/2015, in accoglimento del ricorso di un automobilista. L’uomo stava percorrendo una strada consolare, ma, a causa di una vettura che intralciava di traverso la carreggiata, era costretto a rallentare fino a fermarsi.Nonostante avesse segnalato lo stop con l’accensione delle quattro frecce, veniva tamponato violentemente da un veicolo che sopraggiungeva ad alta velocità alle sue spalle. L’auto del ricorrente veniva sbalzata in avanti a seguito dell’impatto, ribaltandosi più volte, mentre l’investitore si allontanava di fretta dal luogo dell’incidente.Per tali ragioni l’uomo conveniva in giudizio direttamente la compagnia assicurativa per vedersi riconoscere il risarcimento dei danni subiti. Tuttavia l’assicurazione, costituitasi in giudizio, eccepiva la nullità della notifica per non aver il ricorrente indicato che la stessa era stata convenuta quale impresa designata dal Fondo di garanzia e, in aggiunta, sosteneva la totale infondatezza della richiesta risarcitoria. Tuttavia, per il Tribunale è la domanda del ricorrente a meritare accoglimento: precisano i giudici che la vittima del sinistro stradale provocato da un veicolo sconosciuto può promuovere azione diretta contro l’assicurazione incaricata, senza all’uopo essere necessaria l’indicazione della designazione operata dal Fondo di garanzia. Nel caso di specie l’automobilista ha diritto non solo al risarcimento del danno per il colpo di frusta patito, ma anche di una maggiorazione degli interessi per il mancato guadagno dalla data del sinistro fino al giorno della liquidazione.

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