Il Comitato esecutivo dell’Ania, nell’ambito del processo di riforma della governance avviato dalla presidenza Minucci, ha istituito il Comitato strategico e sei Commissioni permanenti (Auto, Danni, Vita e welfare, Distribuzione, Economia e finanza, Relazioni industriali) approvandone i relativi regolamenti. Il Comitato strategico, composto dal Presidente, dai Vicepresidenti e da 6 membri nominati dal Comitato Esecutivo tra i propri membri, svolge funzioni consultive sulle linee di indirizzo dell’Associazione.In particolare, il Comitato Esecutivo ha deliberato la seguente composizione: Aldo Minucci, Presidente Ania, Carlo Acutis, vicepresidente Ania e Vittoria Assicurazioni, Maria Bianca Farina, vicepresidente Ania e Ad Poste Vita e Poste Assicura, Raffaele Agrusti, Country Manager per l’Italia di Assicurazioni Generali e Presidente Genertellife, Carlo Cimbri, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Unipol Gruppo Finanziario, Giovanni Di Benedetto, Presidente Itas Assicurazioni e Itas Mutua, Giovanni Battista Mazzucchelli, ad Società Cattolica di Assicurazione, George Sartorel, ad Allianz Italia, Pietro Sella, Presidente C.B.A. Vita.
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Ania-Antitrust: polemica sui rincari assicurativi
Assicurazioni e rincari, chi ha ragione tra l’Antitrust e l’Ania? Non si può negare che le questioni assicurative siano sempre molto attuali nel nostro paese, anzi ogni settimana è ricca di qualche novità. Questa polemica tra l’Authority e l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici riguarda soprattutto il settore automobilistico, con le Rc Auto che sono in costante aumento da diverso tempo. Secondo Antonio Catricalà, numero uno dell’Agcm, l’incremento tra il 2009 e il 2010 sarebbe stato davvero impressionante, circa trenta punti percentuali, mentre l’associazione ha voluto ridimensionare queste cifre, parlando più semplicemente di un +5%. La stessa Ania e il suo leader, Fabio Chierchiai, si stanno prodigando per dimostrare che questi rincari possono essere affrontati e sostenuti in maniera semplice, ma i consumatori possono credere a tutto questo. Cerchiamo di capire le intenzioni delle imprese assicuratrici. A loro parere, infatti, quattro interventi potrebbero ridurre questi rincari: si tratta della nuova disciplina sulle microinvalidità (sul modello di quelle adottate in Europa), dell’introduzione di una tabella per le invalidità più gravi e che sia valida per tutto il paese, di alcune modifiche relativa al sistema bonus malus (l’obiettivo è quello di tornare alla situazione di quattro anni fa) e del contrasto alle frodi, un punto, quest’ultimo, preso troppo spesso come riferimento per giustificare gli aumenti. Di contro, l’Antitrust propone invece di ridurre i costi attraverso i cosiddetti “agenti indipendenti”, delle figure professionali che siano in grado di garantire assicurazioni più complete e trasparenti e di migliorare il sistema degli indennizzi, un vero tallone di Achille per il settore. Tra i due litiganti, però, il terzo non gode: tante proposte, tante promesse e poco “arrosto”, i consumatori continuano a subire questi rincari e le assicurazioni non si curano affatto di tartassare in questa maniera i cittadini. Chissà che non intervenga qualche altra voce autorevole, così da avere qualcosa di ancora più concreto e realizzabile.