Capaccio, maxi truffa alle assicurazioni

Falsi incidenti, conditi di testimonianze e ricostruzioni fasulle, per raggirare le assicurazioni ed intascare soldi facili. Continua ad arricchirsi di nuovi elementi l’indagine condotta dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Vallo della Lucania sui sinistri stradali fantasma architettati, con la complicità di giudici di pace, periti e medici infedeli, per far risultare danni biologici inesistenti ai danni dei soggetti coinvolti e poi chiedere somme cospicue a titolo di risarcimento a note compagnie assicurative: l’Allianz e la Toro sarebbero tra le più danneggiate da quella che, agli occhi dei magistrati, si sarebbe configurata come una vera e propria organizzazione per delinquere dedita alla truffa ed al falso. Almeno una ventina sarebbero i sinistri ritenuti del tutto inventati, con risarcimenti indebiti per oltre 300mila euro. Il pm Alfredo Greco, titolare dell’inchiesta, intende andare a fondo e ricostruire le dinamiche-tipo di svariati incidenti, avvenuti in diversi centri delle province di Salerno e Napoli al fine di depistare sospetti. Le indagini sono partite nel 2010 grazie al lavoro dei carabinieri della compagnia di Nocera Inferiore su input della locale Procura, cui poi è subentrata, per competenza territoriale, quella di Vallo. Obiettivo della magistratura, sfilacciare la fitta ragnatela di complicità che sarebbe stata imbastita da due avvocati, presunti ideatori del sistema,  secondo quanto ritenuto dagli inquirenti, coordinati dal procuratore capo Giancarlo Grippo. Come riportato da numerosi organi di stampa, sono ben 62 le persone indagate e coinvolte a vario titolo: addirittura interi nuclei familiari (coniugi, fratelli, cugini, parenti ed affini) figurano negli atti tra testimoni e vittime, sovente anche in più incidenti. Terminate le indagini e notificati i relativi atti agli indagati, la cui posizione sarà vagliata caso per caso, la Procura vallese attenderà la scadenza dei termini di legge, per le eventuali controdeduzioni degli accusati, per poi decidere sul loro eventuale rinvio a giudizio. Nei confronti di coloro che dimostreranno la propria estraneità ai fatti contestati, scatterà l’archiviazione.