Sergio Marchionne non demorde. L’Amministratore Delegato di FCA va da tempo ripetendo che entro il 2018 l’industria dell’auto vedrà nascere un nuovo colosso, frutto di una fusione tra due Gruppi importanti. Il sogno del manager italo-canadese è che l’integrazione coinvolga proprio FCA. Svanita per ora l’ipotesi con General Motors, dopo che la Presidente della Casa di Detroit, Mary Barra, ha rispedito al mittente la richiesta avanzata tramite email (ma secondo alcune fonti FCA potrebbe addirittura lanciare un’Opa ostile), Marchionne avrebbe già sul suo tavolo una serie di piani B, come anticipato da Bloomberg. Trattative potrebbero essere avviate in particolare con i Gruppi PSA e Volkswagen, ma prima di arrivare a tali soluzioni Marchionne potrebbe approcciare Case più “piccole” come le giapponesi Mazda, Honda e Suzuki o la coreana Hyundai. Va però detto che Honda e Hyundai non hanno mai manifestato interesse per una fusione preferendo continuare da sole (peraltro Hyundai ha già Kia), mentre Mazda ha da poco siglato un’intesa strategica con Toyota e Suzuki deve ancora risolvere la disputa con VW relativa alla quota del 19,9% detenuta da Wolfsburg. In ogni caso, per ora sono soltanto ipotesi degli investitori.
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FCA verso pareggio in Europa, Ferrari mai fuori dall’Italia
Sergio Marchionne ancora a tutto campo dal Salone di Detroit. L’Amministratore Delegato ha anticipato l’obiettivo FCA di raggiungere quest’anno il break-even operativo in Europa anche grazie agli effetti positivi dell’annuncio dell’aumento della forza lavoro nella fabbrica di Melfi. Secondo Marchionne, già l’ultimo trimestre del 2014 dovrebbe essersi avvicinato al pareggio operativo nel Vecchio Continente. Il top manager italo-canadese ha aggiunto di non avere alcun rimpianto per l’integrazione tra Fiat e Chrysler (“Ha fatto bene a tutte e due le società”) e ha confermato che sarà alla guida del Gruppo per altri 4-5 anni quando sarà concluso il piano industriale. In base allo stesso Marchionne, in corsa per il suo incarico ci sono meno di dieci persone.Un cenno anche alla Ferrari, di cui è diventato Presidente al posto di Luca di Montezemolo. Marchionne assicura che non lascerà mai l’Italia (“La sua esclusività non va toccata e deve essere fatta in Italia, altrimenti è una bestemmia”) e che non ci sarà mai un SUV in gamma.
Fiat Chrysler aumenterà profitti in Brasile grazie a nuovo sito
L’Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles, Sergio Marchionne, prevede che il nuovo stabilimento Fiat che sorgerà a Pernambuco consentirà di incrementare i profitti della divisione brasiliana entro il 2017, primo anno di produzione a regime della fabbrica. “Il margine brasiliano tornerà a crescere a doppia cifra”. Lo stabilimento di Pernambuco avvierà le attività produttive dal 2015 ed ospiterà, tra gli altri modelli, anche la world car Jeep Renegade (assemblata a Melfi e in futuro anche in Cina). Il Brasile incide oggi per circa un quinto sui profitti annuali di Fiat.
Maserati vuole quadruplicare i volumi in America
Archiviata, o quasi, la pratica Fiat-Chrysler, i prossimi obiettivi dell’A.D. Sergio Marchionne sono rivitalizzare il marchio Alfa Romeo (ne sapremo di più ai primi di maggio) e consolidare le vendite mondiali della Maserati, in particolare negli USA. L’aggressivo spot del Tridente per il Super Bowl (dove si proclama “Ci siamo preparati, ora colpiremo”) è solo un anticipo della sfida che Maserati lancerà localmente ai colossi del settore premium di lusso. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la rete distributiva americana dagli attuali 75 a 125 showroom entro la fine del 2014 e quadruplicare i volumi di vendita nel giro di due anni rispetto ai quasi 5.000 esemplari consegnati nel 2013 (il target è di 22.500 unità, circa il 45% delle 50 mila che Maserati intende raggiungere nel 2015). Marchionne, per soddisfare gli ambiziosi obiettivi Maserati in USA, si affiderà ai due nuovi manager, entrambi con un passato in Chrysler. Si tratta di Peter Grady, che da novembre gestisce le operazioni nelle Americhe, e di Saad Chehab, a capo del marketing globale del brand. Fattore chiave della prevista espansione statunitense di Maserati sarà la star dello spot del Super Bowl. Stiamo parlando della Ghibli che ha già avuto una partenza bruciante.