RC AUTO: Audizione in Commissione Parlamentare delle Associazioni dei Carrozzieri

Il 12 giugno 2015 si è tenuta presso le Commissioni VI e X della Camera, riunite in seduta congiunta, l’audizione delle Associazioni dei Carrozzieri sul ddl concorrenza, ANC-Confartigianato, CNA e Casartigiani. Con le norme in materia di Rc auto contenute nella Legge annuale per il mercato e la concorrenza sono a rischio la libertà d’impresa e la libertà di scelta dei cittadini. La posizione è stata espressa congiuntamente dai rappresentanti dei Carrozzieri nel corso della predetta Audizione presso la 6° Commissione Finanze e la 10° Commissione Attività Produttive della Camera. Le Associazioni dei Carrozzieri hanno espresso forte preoccupazione per l’impatto potenzialmente dannoso per consumatori e imprese di carrozzeria, con norme che rendono di fatto obbligatorio il risarcimento ‘in forma specifica’, vale a dire far riparare il veicolo incidentato dalle carrozzeria convenzionate con l’assicurazione. In tal modo – secondo le tre Associazioni – oltre a ledere la libertà di scelta dei consumatori, si metterebbero in ginocchio le imprese di carrozzeria indipendenti che non operano in convenzione con le compagnie di assicurazione. Un documento unitario è stato presentato ed illustrato  dai Presidenti di categoria di ANC-Confartigianato e Casartigiani.

Particolarmente attenta e compiuta è risultata la concisa esposizione da parte di Raffaele Cerminara, Segretario nazionale di Confartigianato Autoriparatori, che in risposta alle domande del Presidente della Commissione, Daniele Capezzone, ha illustrato la totale disponibilità nell’apertura di un confronto con ANIA ed IVASS sotto la regia della Commissione. Il Segretario ha avuto altresì modo di illustrare alla Commissione cosa comporterebbe – nella denegata ipotesi di attuazione del decreto legge -, ovvero: “la chiusura di numerose carrozzerie e conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro“, e questo a prescindere da un’oggettiva delimitazione della libera concorrenza di mercato che –  nel merito –  risulta essere in totale conflitto d’interessi con i reali obiettivi del DDL in oggetto.

Prossime audizioni nel merito da parte delle Commissioni riunione in sede congiunta:

Giovedì 18/06 UNIPOL SAI

– Venerdì 19/06   ANIA

– Mercoledì 24/06  IVASS

– ANTITRUST con data da definire

Scarica il documento unitario

RC-AUTO: Approvato il disegno di legge

Arriva il regalo governativo per le compagnie assicuratrici

Disegno legge concorrenza, all’interno del quale le novità (?) a disciplina della Rc-Auto. Il premier Matteo Renzi, unitamente a tutti i membri del Consiglio dei Ministri, ha convenuto di anticipare il regalo natalizo per il comparto assicurativo, approvando il disegno legge sulla concorrenza. Viene previsto l’obbligo di sconti significativi nel campo della RC Auto se l’automobilista accetta clausole finalizzate al contenimento dei costi o al contrasto delle frodi come l’installazione della scatola nera e di rilevatori del tasso alcolemico, ispezioni preventive dei veicoli e il risarcimento presso autoriparatori convenzionati. Altre norme riguardano l’obbligo di indicare i testimoni, in caso di incidenti con soli danni alle cose, non oltre il momento della denuncia, la possibilità di recesso dalle polizze accessorie allo scadere della polizza principale, il conferimento all’IVASS dei poteri di controllo e monitoraggio sull’attuazione delle nuove norme. E’ ovvio che il risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito costituisce un serio strappo ai diritti dell’assicurato. Il disegno di legge penalizza, oltre agli automobilisti, l’intera categoria dei carrozzieri, sia quelli indipendenti che sopratutto quelli già convenzionatri con le compagnie, i quali – in proiezione futura – saranno indotti a lavorare con processi produttivi e costo manodopera dettati dal committente della riparazione, ovvero dalla compagnia assicuratrice. In sostanza quanto auspicato dalle lobby delle compagnie assicuratrici. Una rivoluzione del sistema pro-compagnia, contro gli interessi dell’automobilista-assicurato, gettando l’intera categoria dei carrozzieri in una situazione devastante, limitandone ai massimi livelli “il sano principio della libera concorrenza”. Di fatto, un disegno legge in pieno conflitto d’interessi. Una palese violazione dei diritti del danneggiato, l’azzeramento della libera concorrenza nel comparto autoriparatori, un grandissimo regalo economico al comparto assicurativo che oltre a tutti questi vantaggi riscontrerà anche i benefici economici dettati dalla prospettata introduzione delle tabelle per il risarcimento dei danni fisici gravi, in sostituzione delle tabelle del tribunale di Milano, le stesse già riconosciute dalla Cassazione quale parametro “equo” ai fini risarcitori del danno subito e patito. Disegno legge concorrenza? Quale concorrenza? Forse quella generata all’interno di un mercato monopolizzato da 5 compagnie che controllano l’80% del mercato della RC-AUTO? Europa dove sei e se ci sei batti un colpo!

Scarica il “disegno di legge concorrenza”

Rc-Auto: Vicari & Renzi pro lobby assicurative

Tutto in un decreto nel piano Destinazione Italia. E’ bastato togliere un avverbio dalla norma firmata da Monti per spazzare via colpo di frusta, danni psichici, ferite e lesioni non riscontrabili con radiografie. La prescrizione passa da due anni a tre mesi. UnipolSai, leader del mercato, aveva lamentato “l’impatto significativo dei sinistri sulla redditività” del gruppo. Altro elemento di battaglia dell’Ania presente nel nuovo testo è il richiamo al famigerato risarcimento in forma specifica. Il preludio affinché si possa finalmente consentire alle compagnie di determinare le modalità di riparazione e non ultimo promuovere la categoria dei carrozzieri a “terzisti di pura manovalanza”, ai quali imporre il costo orario di manodopera e la lavorazione del veicolo con ricambi triangolati direttamente dalle compagnie. Inoltre, e questo non è da poco, se nell’erogazione dell’intervento riparativo si presentano due possibili soluzioni tecniche, il carrozziere convenzionato sarà sempre costretto dalla compagnia a scegliere quello meno costoso. Ultimo elemento: la clausola contrattuale in polizza per limitare – nonostante le varie pronunce avverse sentenziate dalla Corte Suprema di Cassazione – l’utilizzo dell’istituto della cessione del credito, unica arma oggi a tutela dell’autoriparatore e dell’automobilista danneggiato, che di fatto e di diritto, dovrebbe liberamente scegliere l’autoriparatore di fiducia ed ottenere da quest’ultimo una riparazione a regola d’arte del bene danneggiato. Per il risarcimento del danno fisico alla persona, nel testo che dovrà essere convertito in legge entro il 21 febbraio, si stabilisce che l’infortunato “è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Una norma precedente, firmata dal governo Monti che già aveva aperto la strada a dubbi e contestazioni alleggerendo i costi delle compagnie (-22% la stima dell’Ivass per un risparmio di 120 milioni nel 2012) in affanno per gli effetti sulle polizze del calo delle auto in circolazione, affiancava a “strumentalmente” l’avverbio “visivamente” che l’esecutivo Letta ha invece deciso di togliere di mezzo. Addio, quindi, non solo al colpo di frusta, ma anche a danni psichici come lo stress post traumatico o a ferite e lesioni non riscontrabili via Tac e radiografia. Questo significa ammazzare per intero qualsiasi possibilità di ottenere un risarcimento per danni come per esempio il classico colpo di frusta. Quindi è una norma fatta per tagliare via tutta una serie di risarcimenti, giusti o sbagliati che siano, semplicemente per sollevare le assicurazioni. E’ rassicurante sapere che finalmente i testimoni di un sinistro, non indicati nel frettoloso e spesso incompleto rapporto della Polizia intervenuta per i rilievi, non saranno ammessi in questo modo mettendo uno stop alle testimonianze di comodo e ci regala serenità sapere che il diritto al risarcimento decadrà in caso di richiesta presentata oltre novanta giorni dal fatto e così, finalmente, le compagnie potranno archiviare il caso in modo da evitare le denunce tardive. Insomma, giustizia è fatta. Ma ci sono gli sconti per gli assicurati! Ci si chiede cosa c’entra quanto paga l’assicurato con la posizione dell’infortunato che non sempre coincidono? E poi gli sconti sono irrisori rispetto all’aumento delle polizze nell’ultimo decennio. In ogni caso il legislatore non ha bloccato i prezzi delle polizze – che non sarebbe possibile -, quindi basta aumentarli e annullare il beneficio degli sconti: non c’è alcuna garanzia su questo punto, quindi abbiamo una lesione certa dei diritti delle persone e forse degli sconticini sulle polizze ma che non si equiparano in alcun modo con quelli che sono i maggiori utili per le compagnie. Quanto ci guadagnano le assicurazioni? Difficile fare un conto preciso, ma tenendo conto che il risarcimento del colpo di frusta rappresenta tra il 60 e il 70% del risarcimento delle compagnie che quindi possono aspirare ad avere un risparmio almeno del 50% della loro esposizione complessiva sul ramo Rc Auto. Un risparmio di proporzioni enormi. Tutto all’insegna dell’incostituzionalità, ma la Corte potrebbe impiegare anni per pronunciarsi in merito. In tutto questo “teatro italico” noi tutti vorremmo capire meglio la nuova posizione assunta nel merito da Matteo Renzi, che giorno dopo giorno incarna sempre più chiaramente l’ambito ruolo a tutor dei poteri forti.

RC-AUTO: Le “Grandi Manovre” politiche-economiche convergono sul settore Carrozzeria

Nuvole nere e tempesta annunciata sul versante delle autocarrozzerie italiane. Cosa sta succedendo dopo un discreto ma sospetto periodo di letargo? La partita dei poteri forti è ricominciata, spalleggiata dall’attuale fronte politico, laddove non sussiste più alcuna linea di separazione da chi è al governo e chi invece è collocato all’opposizione. Come in gergo romano si sul dire “la cosa sa’ da fa”, ovvero la tanta auspicata “Mini riforma RC-AUTO” deve essere traghettata a conclusione, così da garantire alle compagnie assicuratrici i due principali aspetti: l’indennizzo specifico di base e l’abrogazione della cessione del credito nell’ambito liquidativo del danno materiale del sinistro. Le dichiarazione del Ceo di UnipolSai in merito all’uscita della stessa dall’associazione di categoria ANIA e non ultimo quelle colorite di Aldo Minucci, Presidente di ANIA hanno destato non poco clamore. Il Presidente dell’Ania, nell’ambito di un’intervista a SPECCHIOECONOMICO, in sintesi ha dichiarato che la redditività del settore Rc-Auto nel 2013 è migliorata con un utile di 2 miliardi di euro rispetto a una riduzione della raccolta, che il numero dei sinistri è calato in virtù della crisi economica e che la sostanziale differenza del costo polizze Rc-Auto in Italia e dettata dalle significative differenze nella valutazione, determinazione e liquidazione del risarcimento alla persone per le lesioni gravi riportate. Il Presidente Minucci rilascia anche un pensiero ai carrozzieri che svolgono, secondo il Presidente dell’Ania, una buona parte dei lavori in nero, evadendo per un miliardo di euro all’anno, oltre ad un mancato gettito dell’IVA di oltre 200 milioni di euro. Minucci precisa: “Nel 2013 è migliorata la redditività e il settore RC auto ha presentato risultati positivi. Sotto il profilo della redditività, la parte danni ha raggiunto nel 2013 un utile di circa 2 miliardi di euro rispetto a una riduzione della raccolta” e nel merito delle differenti tariffe RC-Auto in Europa dichiara che quali rilevanti cause:” i criteri di valutazione dei risarcimenti delle lesioni gravi dovute ad incidenti stradali, profondamente diversi rispetto a quelli degli altri Paesi. Da 8 anni attendiamo l’approvazione delle tabelle di valutazione del danno biologico, obbligo sancito dal Testo unico sulle assicurazioni nel 2005, ma a cui i politici non provvedono nonostante le nostre sollecitazioni. La definizione delle tabelle, che ha esaurito l’iter procedurale dei 4 Ministeri competenti ed è passata 2 volte al vaglio positivo del Consiglio di Stato, è rimasta bloccata alla firma del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica perché si sono schierate contro le associazioni delle vittime della strada e tutte le organizzazioni di avvocati. Mancando i criteri normativi, in Italia la valutazione è affidata alla discrezionalità dei giudici, in particolare del Tribunale di Milano che in questo campo svolge un ruolo preminente. Questa discrezionalità ha determinato un aumento significativo del costo dei risarcimenti, l’indeterminatezza dei danni e l’impossibilità delle imprese di prevedere riserve tecniche adeguate alle decisioni dei giudici. L’approvazione delle tabelle determinerebbe una riduzione delle tariffe dal 3 al 5 per cento”…. ed per ultimo asserisce: “Una buona parte dei lavori delle carrozzerie normali sono compiuti in nero, è presumibile che vengano occultati i ricavi, riteniamo per un miliardo di euro l’anno. Conseguentemente c’è un’evasione dell’Iva di oltre 200 milioni di euro. In un Paese che è sempre all’annosa ricerca di recupero di denaro dall’evasione fiscale, appare incomprensibile che non si intervenga su queste situazioni. L’adozione di leggi che contrastano questi comportamenti tocca interessi rilevanti, spesso illegittimi: ecco perché è difficile migliorare la situazione della RC auto. A questi fini un ulteriore elemento significativamente positivo è la crescente diffusione delle «black box», che non solo consentono un più puntuale accertamento delle condizioni in cui si è verificato un sinistro, eliminando richieste non corrette, ma diffondono virtuosi comportamenti di guida che si traducono poi in sconti sul premio e in maggiore prudenza. Il Presidente Minucci continua nell’articolare un concetto molto ardito :”Alla nostra proposta di sviluppare soluzione si sono opposte numerose organizzazioni di carrozzieri sostenendo che avremmo messo sul lastrico 17 mila carrozzieri; non è vero, il lavoro di riparazione continuerebbe, ma con un diverso modello organizzativo derivante dalla concentrazione di più carrozzerie, fenomeno questo che darebbe peraltro garanzia di miglioramento delle capacità tecniche, della qualità delle riparazioni e della credibilità del sistema”.
Le tre principali associazione di categoria degli autoriparatori, Casartigiani, Cna e Confartigianato, da tempo avevano avviato un tavolo di concertazione con l’unità tecnica dell’Ania preposta alle tematiche Rc-Auto, suscitando tensioni e non poche polemiche presso i propri associati, ovvero gli artigiani-carrozzieri, che di fatto non hanno mai ben capito l’obbiettivo, nonché il mandato, che fu intrapreso dai loro colleghi dirigenti e dai funzionari delle stesse associazioni di categoria. Nel merito, per onore di cronaca, è doveroso segnalare l’assoluto dissenso all’epoca posto in essere dal Presidente nazionale dei carrozzieri di Casartigiani, Mario Coltelli e dal suo omologo di ANC-Confartigianato, Silvano Fogarollo. Comunque il tavolo di concertazione proseguì fino alla presentazione della proposta di legge a modifica del codice delle assicurazioni, presentata in maniera unitaria da Casartigiani, CNA e Confartigianato il giorno primo ottobre ultimo scorso. Immediatamente dopo la presentazione della predetta proposta, ANIA decise di interrompere il tavolo di negoziato con le tre rappresentanze dei carrozzieri, e già nel corso del mese di ottobre sono riemerse con vigore le manovre politiche per condurre a buon fine la riforma RC-Auto secondo le prospettive del mondo assicurativo. Poi si registra l’annuncio del Ceo del Gruppo UnipolSai, Carlo Cimbri, ovvero la scelta di uscire dall’ANIA dichiarando che la stessa UnipolSAI non avverte più di essere adeguatamente rappresentata dall’associazione, puntando il dito sulla governance dell’ Ania, composta da 30 membri che di fatto, e sottolinea, “non costituiscono più un comitato operativo ma un assemblea, dalla quale non emergono più forme di volontà ragionate e relazionate alle necessità del settore assicurativo”, aggiungendo “Riteniamo che il governo dell’Ania debba essere affidato a personalità autorevoli”…. “che non si rileva volontà da parte dell’associazione di autoriformarsi”.
Insomma fuoco incrociato ai massimi livelli al quale si prestano in modo significativo le forze politiche trasversali del paese. A latere i soliti rumors; “tempario unico“, “nuove alleanze in vista” , soggetti artigiani vari i quali tendono per l’indennizzo specifico diffuso e professano che tale modalità di gestione del sinistro sarà “la medicina per sanare i mali della categoria”, espressioni e concetti volti ad assecondare la volontà di chi li governa, sui quali purtroppo pesa una tracciabilità di subordinazione politica a dir poco imbarazzante. Chiudiamo l’articolo con una creativa pillola di saggezza regalata da un noto esponente del settore il quale, affermando l’impossibilità alla partecipazione di un progetto volto alla tutela dei carrozzieri, asserisce che una partecipazione progettuale diventerebbe un’attività impropria per un’Organizzazione politico-sindacale che invece deve muoversi su altri terreni e non certamente su quello dell’organizzazione economica di un servizio. Carrozzieri alzate il grado di vigilanza, l’onda d’urto è in arrivo e guardatevi alle spalle, la parte avversa non è sempre e solo quella che come tale si è dichiarata!