Il Gruppo VW ha annunciato di aver raggiunto un accordo di massima con le autorità USA per contenere gli effetti dello scandalo del dieselgate, scoppiato proprio negli States lo scorso settembre. La corte del Tribunale Federale di San Francisco aveva fissato per il giorno 21.04 la scadenza ultima per definire un piano di indennizzo per gli acquirenti, evitando così l’avvio di azioni legali. L’accordo riguarda in particolare i proprietari di 480 mila vetture equipaggiate con il motore 2.0 TDI per i quali si prevede un risarcimento non ancora quantificato in attesa che le modalità siano approvate dall’EPA. Se tutti decidessero di farsi rimborsare, VW pagherebbe quasi 10 miliardi di dollari.
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Salone di Ginevra
Al via lo show più atteso. Suv piccoli, medi e maxi si mescolano alle supercar Ferrari, McLaren e Bugatti. In mezzo tanta tecnologia e prototipi avveniristici per prepararsi al tanto discusso futuro delle auto senza conducente. Ecco lo scenario del salone di Ginevra 2016, edizione numero 86 di una delle rassegne più prestigiose, ricche e attese del mondo.E’ qui che si gioca la partita del futuro cercando di tenere in equilibrio i due aspetti più importanti del settore. Quello delle vendite e del profitto e quello della ricerca e sviluppo. In altre parole, il presente e il futuro. Il presente è raccontato da Suv e crossover che per la prima volta hanno scavalcato le berline in termini di vendite e che dunque rappresentano la migliore occasione per l’industria automobilistica di cavalcare la ripresa. Una ripresa lenta ma continua come dimostrano i 29 mesi di crescita consecutiva in Europa e le previsoni ancora positive per il 2016. Naturalmente poi ci sono tutte le altri grandi marche ad attirare l’attenzione dei circa 700 mila visitatori previsti dal 3 al 13 marzo (18 mila in più rispetto allo scorso anno). E come dicevamo prima, protagonisti saranno ancor di più i piccoli suv, come l’attesissimo Audi Q2, il mini crossover della casa di Ingolstadt (prima volta nel segmento B di un brand ‘premium’ tedesco) che sarà sul mercato a fine anno. Stessa taglia compatta per il concept, molto vicino alla produzione, del mini-Suv che Volkswagen svela a Ginevra insieme alle nuove strategie per superare definitivamente lo scandalo dieselgate.Per tornare ai Suv, ecco l’Ateca, primo sport utility della Seat, la Opel Mokka X, la Toyota C-HR e l’Infiniti QX30. E ancora la Nissan che porta a Ginevra due versioni speciali della Qashqai e della X-Trail, mentre da Ford arriva – accanto ai nuovi modelli Vignale e ad altre ‘sportive’ – la nuova generazione della Kuga. Ma forse, la sorpresa più attesa è targata Renault che presenta la nuova Scenic, sempre più crossover e sempre meno monovolume, così come è più vicino al mondo dei suv il restyling della Peugeot 2008.
C’é comunque tanto da vedere anche fuori dal coro dei Suv. Come la Citroen SpaceTourer e la rinnovata DS3, la V90, ammiraglia station della Volvo, la Mercedes Classe E Station Wagon e la Bmw Serie 7 con il 12 cilindri da 600 Cv. Tra le sportive, oltre alla nuova Ferrari c’è la Porsche 718 Boxster,
la Lamborghini Centenario LP770-4 (prodotta in 40 esemplari tutti già venduti a 2,2 milioni di euro l’una), l’Aston Martin DB11, la Bugatti Chiron, e la Jaguar F-Type SVR. Insomma, una festa di belle, ricche e famose come a Ginevra accade praticamente da sempre.
L’Omicidio stradale diventa reato
Diventa reato l’Omicidio stradale: l’Aula del Senato ha approvato la fiducia sul famoso DDL con 149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti. Il percorso è iniziato quattro anni fa, nel frattempo sono cambiati ministri che si sono succeduti negli ultimi 4 governi e commissioni parlamentari. E la “battaglia” è andata avanti fino all’ultimo visto che perfino in mattinata il senato aveva respinto la proposta di sospensiva sul DDL chiesta dal senatore Carlo Giovanardi che aveva definito il testo “squilibrato” e aveva chiesto il ritorno in commissione. Respinta la sospensiva, è iniziata la discussione generale. Ma il calvario dell’approvazione di questa norma non era finito: il senatore Lucio Malan (Fi) ha chiesto nuovamente la verifica del numero legale. Il presidente Pietro Grasso ha verificato il conteggio e subito dopo è iniziata la discussione generale sul provvedimento. Nel frattempo il governo decide di chiedere il voto di fiducia – scatenando altre polemiche – e quindi si arriva all’approvazione.Finalmente si passa dalla certezza dell’impunità alla quasi certezza della sanzione penale, accompagnata da una revoca della patente che se non sarà ergastolo, sarà costituita comunque da un numero di anni (da 10 a 30) assolutamente dissuasivo”.
Fiat Tipo
Le tanto attese versioni cinque porte e wagon hanno debuttato in anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2016. Il design è immancabilmente derivato da quello della Fiat Tipo berlina, così come la base costruttiva e la meccanica. La nuova Fiat Tipo hatchback cinque porte è lunga 437 centimetri, larga 179 ed alta 150 centimetri. Il bagagliaio della Fiat Tipo 5 porte ha una volumetria minima di 440 litri. La Fiat Tipo Station Wagon cresce invece in lunghezza arrivando a 4.57 metri e confermando sostanzialmente le altre dimensioni, fatta eccezione per un leggero incremento nell’altezza per un totale di 151 centimetri. L’incremento di lunghezza ha consentito di migliorare l’abitabilità della vettura. La Fiat Tipo SW propone un bagagliaio con una volumetria minima di 550 litri con la possibilità di caricare oggetti lunghi fino a 180 centimetri abbattendo gli schienali dei sedili. Come per la berlina anche la gamma della Fiat Tipo 5 Porte e della Fiat Tipo SW partiranno dal 1.4 Fire 16 valvole da 95 cavalli. L’offerta a gasolio è composta dalle Fiat Tipo 1.3 Multijet da 95 cavalli e Fiat Tipo Multijet da 120 cavalli: il primo è abbinato ad un cambio manuale a cinque marce mentre il secondo dispone di un automatico doppia frizione o con il manuale a sei rapporti proposto su tutti gli altri motori della gamma. Debutta l’impianto di infotainment Uconnect HD Live con schermo da 7 pollici. La gamma si compone di tre motori Euro 6 con alimentazioni benzina, diesel o bifuel a GPL.
RC-AUTO: la genesi di tutti i mali del settore
Che il danneggiato nostrano, nel perimetro dei primi 5 grandi mercati europei dell’auto (Germania, UK, Francia, Italia e Spagna), risulta essere un cittadino europeo di serie B, è una situazione de facto anche se non de jure, poichè dinnanzi al giudice competente, e con le “carte in regola”, le compagnie di assicurazioni subiscono condanne in via continuativa e in tutti i gradi di giudizio. Tutto ciò, ovviamente a riguardo del risarcimento del danno materiale e danno fisico. Per quanto concerne invece il costo delle polizze, l’automobilista (l’assicurato) italiano è trattato e vessato quale cittadino subordinato a tipologie simil diktat bulgaro. Le compagnie assicuratrice e la rispettiva associazione di categoria, ANIA, continuano ad alzare i toni dello “scontro” invocando misure legislative volte ad ulteriori restrizioni del risarcimento del danno. L’assicurato si trova solo, abbandonato a se stesso nel confrontarsi con il liquidatore della compagnia, in un meandro di documentazione da produrre e di cavilli posti in essere “ad arte” dalle compagnie. Il ripetuto tentativo da parte delle compagnie di indurre il legislatore a disciplinare il divieto della cessione del credito, dimostra – contestualmente – nei fatti la malafede e la forte volontà nel voler governare a tutto titolo il processo della liquidazione del danno. Nel risarcimento del danno materiale, la pratica della cessione del credito è di fatto l’arma primaria nel rapporto tra il danneggiato e l’autoriparatore, che consente all’assicurato il ripristino a regola d’arte del proprio bene senza esborso anticipato della riparazione erogata dall’autoriparatore. La cessione del credito è il contratto, disciplinato dall’art. 1260 c.c. e ss., con il quale il creditore (l’assicurato) trasferisce ad un altro (l’autoriparatore) il suo diritto: essa ha per effetto la sostituzione di un nuovo creditore (l’autoriparatore) in luogo del precedente titolare del credito (l’assicurato), lasciando inalterata l’obbligazione in tutti gli altri elementi. La cessione, pertanto, determina un caso di successione a titolo particolare nel credito: con la cessione il creditore originario (cedente, ovvero l’assicurato) trasferisce il credito ad un’altra persona (cessionario, ovvero l’autoriparatore) e per effetto della cessione il debitore (debitore ceduto, ovvero la compagnia di assicurazioni), invece di prestare al cedente (all’assicurato), è tenuto verso il cessionario (l’autoriparatore). L’attuale giurisprudenza si è già pronunciata a riguardo di contratti assicurativi che, in deroga contrattuale, vietano all’assicurato di fruire dell’istituto della cessione del credito, prevedendo l’applicazione di franchigia qualora l’assicurato disattenda la predetta clausula contrattuale, già plurime volte sentenziata quale vessatoria e nulla. Gli strategemmi delle assicurazioni per non pagare i danneggiati sono all’ordine del giorno, calano i sinistri e risarcimenti, ma i costi per gli assicurati continuano ad aumentare. Nell’ultimo periodo ha destato molto scalpore un libro scritto da un ex liquidatore, Massimo Quezel, ed intitolato “Assicurazioni a Delinquere”. In sintesi, lo scrittore – ex liquidatore – narra che la realtà italiana del mondo delle assicurazioni è sopratutto caratterizzata da trucchi, bugie e ritardi ingiustificati che sono all’ordine del giorno, affermando che otto volte su dieci le compagnie non riconoscono in prima battuta il giusto risarcimento, anche a fronte di prove e perizie dettagliate, costringendo l’assicurato a rivolgersi a un giudice per ottenere quanto gli spetta. E i politici? Meglio lasciar stare. Spesso – non tutti – sono degli incompetenti, nemmeno in grado di approfondire e conoscere la questione, che comunque -annualmente – mobilita un monte valore in termini di costi liquidativi (danni materiali e danni fisici) di oltre 11 miliardi euro. Per gli autoriparatori, la quotidianità è sempre più dura, nonostante il fatto che l’incidenza del costo di ripristino (ricambi esclusi) è la voce minore dell’intero monte valore liquidativo. Da diversi fronti, anche e sopratutto politici, emerge l’imputazione che i tempi preventivati per la riparazione vengono stabiliti con l’ausilio del tempario del carrozziere, affermazione non corrispondente alla realta dei fatti. Oggi, ca. il 75% dei carrozzieri italiani utilizzano il tempario Bada per preventivare le ore di lavorazione necessarie, tempario nato dalla collaborazione in essere tra ANC-CONFARTIGIANATO, CASARTIGIANI e l’Associazione sindacale dei Periti per l’infortunistica stradale SNAPIS. Altresì, bisogna evidenziare che lo sviluppo del predetto tempario per gli interventi di carrozzeria e verniciatura viene eseguito rispettando fedelmente le regole e i principi guida dell’ex accordo ANIA, accordo nato negli anni 90 tra la stessa ANIA, le associazioni di categoria degli autoriparatori e le sigle sindacali dei periti e cessato alla data del 31.12.2003. Lo strumento di concertazione che per 11 anni ha disciplinato un rapporto equo tra le parti fino all’indagine conoscitiva dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che nella riunione del 17 aprile 2003 (Antitrust, provvedimento 17/04/2003 n° 11891) deliberò la conclusione dell’indagine conoscitiva sul settore della RC Auto. Nel merito all’Accordo EX-ANIA ebbe a deliberare quanto segue:
NUOVI RAPPORTI TRA COMPAGNIE E CARROZZIERI – Dovrebbe venir meno la convenzione unica tra l’associazione di categoria e tutte le carrozzerie, che omogeneizza verso il massimo i costi di tutte le compagnie, mentre vi sarebbe un incentivo, per ciascuna impresa di assicurazione, a ricercare soluzioni individuali che contemperino l’esigenza di contenere i costi di riparazione con quella di fornire un servizio di qualità elevata per i propri assicurati.
Le altre tematiche deliberate in quel provvedimento del 17 aprile 2003 furono le seguenti:
– PASSAGGIO ALL’INDENNIZZO DIRETTO
– SUPERAMENTO DELLA CONVENZIONE CID
– POLITICA DI SCONTI SUI PREMI, RICORSO A CARROZZIERI CONVENZIONATI, PIÙ COMPORTAMENTI VIRTUOSI
– CONTROLLI SU CARROZZIERI E PARCO AUTO ASSICURATO
– TABELLA UNICA NAZIONALE PER DANNO BIOLOGICO
– NUOVI MECCANISMI DI REMUNERAZIONE DEGLI AGENTI E SUPERAMENTO DELLA RETE MONOMARCA
A distanza di 13 anni possiamo tranquillamente affermare: “così parlò la genesi di tutti i mali del settore Rc-Auto in Italia”.
Link video trasmissione: Pane Quotidiano, RaiTre. Mercoledì 24 febbraio 2015.
Link video trasmissione: La Gabbia, La7. Mercoledì 24 febbraio 2015.