Con la nozione tecnica di oggi, inaguriamo una nuova rubrica predisposta da Tempario.it, volta a fornire indicazioni tecniche su procedure per lo smontaggio – rimontaggio di compenenti di autoveicoli, nonchè altre informazioni sempre di carattere tecnico. Inaguriamo la rubrica illustando le procedure ufficiali per lo smontaggio e rimontaggio del paraurti anteriore della Renault Twingo II del 2012 > (C44).
Categoria: articoli in notizie
Il Salone di Ginevra (3-13 marzo)
106 mila mq espositivi, 77.323 mq assegnati e richieste per 78.657. Sono i numeri del Salone di Ginevra che si appresta ad aprire i suoi battenti martedì 1 marzo con le consuete due giornate dedicate alla stampa e dal 3 al 13 marzo al pubblico. La kermesse conferma la sua importanza internazionale, come Salone di riferimento per il mercato europeo. I visitatori attesi sono 700 mila a cui si aggiungeranno 10 mila rappresentanti dei media provenienti da tutto il mondo. Oltre il 50% del pubblico proverrà da Paesi stranieri e, tra questi, da qualche anno la parte del leone la farà chi giungerà dall’Italia. Sempre molte le motivazioni di attrattiva: le anteprime mondiali saranno 88, quelle europee 32, senza contare altre 11 divise tra 4 mondiali e 7 continentali per il settore accessori e componenti. Tra le novità presentate dai 200 espositori di 30 Paesi, spiccano i crossover Audi Q2, Seat Ateca e Toyota C-HR, le MPV Citroën SpaceTourer, Peugeot Traveller e Toyota Proace, figlie dello stesso progetto e realizzate tutte nello stabilimento di Valenciennes, le versioni wagon di Kia Optima e Fiat Tipo, la Renault Scénic e la Volvo V90.
Ma a far brillare gli occhi degli appassionati sono soprattutto le supercar e anche sotto questo punto di vista il Salone di Ginevra offre un piatto ricchissimo. Aston Martin DB11, Bugatti Chiron, Ferrari GTC4 Lusso, Lamborghini Centenario LP 770-4, Maserati Levante e Porsche 917 Boxster e Cayman che su una carrozzeria che ristilizza le due posti abbinandole ad inediti propulsori a 4 cilindri turbocompressori sono solo le principali novità in questo segmento. Attesissime anche vetture per mille motivi iconiche e rivoluzionarie come la versione cabriolet di Range Rover Evoque e il crossover Tesla Model X. Tornano la sportivissima Apollo e una versione spider di McLaren. Sempre forte la presenza di carrozzieri; tra questi spiccano Italdesign Giugiaro, lo svizzero Sbarro, Pininfarina e Touring Superleggera. Riflettori anche sullo stringente tema delle emissioni di CO2. In questo senso i visitatori potranno scaricare gratuitamente una applicazione che gli mostrerà sullo smartphone, evidenziandone tutte le caratteristiche tecniche, i modelli con emissioni di CO2 inferiori ai 95g/km. Si confermano come ogni anno l’elezione dell’Auto dell’Anno (29 febbraio), scegliendo tra le 7 finaliste Audi A4, BMW Serie 7, Jaguar XE, Mazda MX-5, Opel Astra, Skoda Superb e Volvo XC90, e la mostra monografica che attraverso i modelli di cronografi Tag Heur percorre alcune delle tappe più significative del motorsport. Grazie alla collaborazione con l’Ente del Turismo Svizzero sono disponibili pacchetti all inclusive da 71 franchi al giorno con pernottamento. In attesa del successo annunciato di pubblico, si tirano già le somme sui numeri del sito web da primato con 1,8 milioni di accessi, 20 milioni di pagine visitate e 1,3 milioni di visitatori.
Fiat Panda entra nella top five europea
La Fiat Panda è entrata a far parte della prestigiosa top five delle auto più vendute in Europa. La Panda ha infatti conquistato il quarto posto assoluto a gennaio grazie ad una crescita del 32% sullo stesso mese del 2015 per un totale di 15.600 esemplari. La classifica vede sempre al comando l’inossidabile Volkswagen Golf che ha però perduto il 7% a 26.100 unità. Sugli altri due gradini virtuali del podio la Volkswagen Polo (+9% a 17.500 vetture) e la Ford Fiesta (-4% a 16.100 veicoli). La top five è completata dalla Peugeot 208 che ha guadagnato il 32%.
Dieselgate VW
A circa tre settimane dall’avvio dell’operazione, il Gruppo Volkswagen annuncia di aver completato il richiamo di oltre la metà dei pick-up Amarok che devono rientrare in officina per essere equipaggiati con un nuovo software a sostituire quello manipolato che ha portato allo scoppio del dieselgate. Le procedure hanno già riguardato circa 4.300 esemplari del pick-up. Secondo la Casa tedesca, il nuovo software di controllo consente al motore 2.0 TDI montato su Amarok di rientrare nella categoria Euro 5 con consumi e prestazioni inalterate. Il raggiungimento di tale obiettivo è peraltro stato confermato anche dalla KBA, l’autorità federale tedesca dei trasporti. Il Gruppo ha inoltre anticipato le prossime tappe relative a modelli e motorizzazioni che prevedono da marzo i richiami delle Passat con il 4 cilindri della famiglia EA 189 e dalla fine del secondo trimestre dei propulsori 1.2. I propulsori di 1,6 litri saranno invece richiamati a partire dal terzo trimestre. Ancora da definire, ma avverrà nei prossimi mesi, le operazioni analoghe che coinvolgeranno altri Paesi europei.
Lex pro domo sua
Lex pro domo sua…come muoversi ad arte ed innescare provvedimenti a proprio gusto ed interesse. Con riferimento alle grandi manovre sul DDL n. 2085
Oh mia bella Italia, sin dalle lontani radici culla dei poteri forti e del fregolismo. Fregolismo è un termine con chiari ed innegabili richiami al famoso attore di varietà Leopoldo Fregoli, nato a Roma nel 1867, che iniziò la sua carriera come prestigiatore per poi divenire il più leggendario artista del trasformismo teatrale. Il parallelismo con la nostra classe politica è appropriato come mai! Noi italiani viviamo, purtroppo, nell’illusione di essere al centro del mondo, di rappresentarne la cultura che fu, di primeggiare grazie alle doti di creatività, del saper vivere, del buon cibo e del saper prospettare a terzi il nostro presunto modello virtuoso della famiglia e del convivere. In realtà, siamo solo i rappresentanti-discepoli di un personaggio illustramente portato alla ribalta dal fantastico attore, Paolo Villaggio, che con visione prospettica e innovativa aveva sapientemente – in tempi non sospetti – evidenziato con modalità umoristiche l’essenza della matrice italica. E’ sufficiente oltrepassare i confini nazionali, relazionarsi con altre popolazioni per comprendere che, in questo mondo globalizzato, siamo solo ed esclusivamente una provincia senza espressione di potere decisionale. Il mondo mediatico nazionale ha come ordine del giorno il diktat di illuderci dell’incontrario, che siamo belli, fichi, intelligenti e internazionalmente capaci. Purtroppo, nostro malgrado, ciò non corrisponde alla realtà dei fatti. La classe politica, fregolismo nativo, ha come obiettivo primario il “galleggiamento”, non importa dove e verso quale sponda, importante è rimanere a galla. Ciò comporta la prostituzione politica e l’attuazione di provvedimenti e leggi quasi sempre scellerati e senza una convergenza verso la vita reale e soprattutto contro gli interessi di chi invece questo paese lo subisce e lo patisce in maniera forte e vessatoria. Chi siamo? Dove siamo? Cosa vogliamo? In quale direzione dobbiamo muoverci? Siamo diventati un popolo senza risposte, forse anche senza domande ma soprattutto senza guida e credibilità. Se facciamo un bilancio cosa ci rimane? Forse un micro tessuto apparentemente ancora sano che nell’intento quotidiano ripone al primo posto il concetto del lavoro, del fare, lottare, continuare e non arrendersi. Parliamo del tessuto sociale caratterizzato dall’artigiano, dal piccolo-medio imprenditore che tira la carretta e stringe come mai la cinghia. Questo è il perimetro sano, quello che – unitamente alla forza lavorativa effettiva (non pubblica) – versa nelle casse di questo stato di cui non ci fidiamo, né quantomeno ci sentiamo rappresentati, la reale benzina per permettere a tutti la sopravvivenza nazionale. Allora noi tutti piccoli-medi imprenditori, artigiani, dobbiamo convergere le nostre energie e dobbiamo pretendere dalle associazioni di categorie e dalle istituzioni imprenditoriali deputate alla tutela dei nostri interessi, di operare al meglio e di convergere e concertare unitamente ed indipendentemente dalle diversità di appartenenza e di colore, perché il futuro nostro, delle nostre aziende e delle nostre famiglie deve ritornare a primeggiare rispetto a tutto il resto. Nel contempo, i piccoli-medi imprenditori ed artigiani devono supportare al meglio le associazioni di categoria, aiutandole nel quotidiano e nelle attività territoriali, rimanendo uniti e senza disaggregazione alcuna. Il collega imprenditore -artigiano non è il nemico da combattere ma il collega con il quale, pur rimanendo in concorrenza, condividere obiettivi strategici di categoria. Diversamente la strada del tramonto, già imboccata da tempo, potrà condurre solo verso un declino irreversibile.
Fortunato di Martino
Il direttore responsabile
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