Dopo Verona e Sant’Agata Bolognese, anche la sede della filiale francese del Gruppo Volkswagen è stata perquisita dalla Polizia locale nel quadro delle indagini avviate dalle autorità giudiziarie per il dieselgate. Le perquisizioni (sequestrati vari computer) hanno interessato in particolare la sede di Villers-Cotterets (nord-est di Parigi) e un ufficio a Roissy, nelle vicinanze della capitale. Volkswagen ha fatto sapere che in Francia sono circa 946 mila i veicoli diesel circolanti equipaggiati con il famigerato software da cui è nato lo scandalo.
Nel frattempo, secondo quanto anticipato dal Sunday Telegraph (che cita il famoso legale Quinn Emanuel chiamato a seguire la vicenda), i grandi azionisti del colosso di Wolfsburg sarebbero intenzionati a fare causa chiedendo 40 miliardi di Euro. Emanuel è stato ingaggiato dal Gruppo Bentham, fondo specializzato nel finanziamento di grandi cause legali, per preparare un’azione legale a favore degli azionisti i quali hanno visto sfumare miliardi di Euro in Borsa a seguito del dieselgate. Quinn e il Gruppo Bentham puntano a fare unire all’azione legale anche i fondi sovrani del Qatar (quota attorno al 17%) e della Norvegia (2% circa di quota). Secondo Quinn, l’atteggiamento di Volkswagen nello scandalo costituisce una grande responsabilità nella gestione da parte del management.
Intanto, mentre Volkswagen Group Italia sta chiedendo scusa alla clientela attraverso l’acquisto di pagine di giornali (tra cui La Stampa e Il Sole 24 Ore), l’ex Amministratore Delegato del Gruppo VW, Martin Winterkorn, si è dimesso anche dalla carica di Chairman del board dei direttori di Porsche SE, la holding che detiene il pacchetto di maggioranza del costruttore. Dal 1° novembre, il suo ruolo sarà assunto dal neo Amministratore Delegato del Gruppo, Hans Dieter Pötsch. Winterkorn, spinto da Ferdinand Piech e da Wolfgang Porsche, aveva preso in mano il comitato esecutivo di Porsche SE nel 2009, all’indomani del fallito tentativo di scalata di Porsche AG su Volkswagen quando a Zuffenhausen regnava Wendelin Wiedeking. Winterkorn e Piech misero in atto un piano che portò all’esito opposto, cioé Porsche sotto il controllo del Gruppo VW. E a breve Winterkorn dovrebbe lasciare anche gli altri incarichi che ancora gestisce, quelli di Chairman del Consiglio di Sorveglianza di Audi, di Scania e della nuova divisione Truck & Bus.
Lo scandalo VW sta portando ad un certa compattezza tutta l’industria auto tedesca, consapevole della gravità di una situazione che non dovrà più ripetersi. Su espressa richiesta dell’Amministratore Delegato, Hans Dieter Pötsch, il Chairman del Consiglio di Sorveglianza del Gruppo Daimler, Manfred Bischoff, ha dato il nulla osta alla dirigente Christine Hohmann-Dennhardt per svincolarsi da Stoccarda (aveva un contratto fino a febbraio 2017) in modo da sbarcare (dal 1° gennaio del 2016) nel Gruppo VW come sorvegliante preposta all’integrità dei processi aziendali e agli affari legali. Daimler ha spiegato di avere accettato la richiesta di Pötsch nel superiore interesse del settore automotive tedesco.
Infine, lo scandalo del dieselgate potrebbe ripercuotersi anche nelle attività del Gruppo in Thailandia. La Casa potrebbe infatti rivedere il progetto che prevedeva la costruzione di un nuovo stabilimento nei pressi di Bangkok.
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SNAPIS: Quando una tecnologia può uccidere una professione
Di seguito pubblichiamo integralmente un comunicato ricevuto dal Segretario Generale dallo SNAPIS (Sindacato nazionale Autonomo Periti Infortunistica Stradale), dr. ing. Elios Castagnola.
“QUANDO UNA APP UCCIDE UNA PROFESSIONE, DANNEGGIA IL LIBERO MERCATO, PUO’ NEGARE I GIUSTI DIRITTI AGLI ASSICURATI”
“Apprendiamo da un articolo de Il Messaggero del 19 u.s. che una Assicuratrice, Groupama, ha attivato una nuova app.. Cosa fa questa app. ?
A chi è assicurato Groupama permette, a seguito di un sinistro, con una singola telefonata, entro certamente (?) 30 (dicasi trenta) minuti l’intervento di un carro attrezzi, se necessario, e di un LORO (del Groupama) perito assicurativo.
E importante sottolineare LORO.
In 30 minuti l’intervento di un carro attrezzi se necessario: BENISSIMO.
In 30 minuti l’intervento di un LORO perito: bene ?
Ma cosa farà questo perito ?
Sempre secondo l’articolo (rivolto all’assicurato):
“……(chi interviene) è il TUO perito di parte…….quello che dovresti inseguire per un appuntamento per farti fare le fotografie………….. (Quello che) se non hai con te il modello C.A.I. pazienza ne ha sempre qualche copia in più……….(quello che) poi manda tutto – modulo blu compilato correttamente, foto e tutto quanto dovesse servire – all’agente…..”
MA LA PERIZIA ?
Credo sia sufficiente fare un piccola indagine fra gli assicurati per sapere quanto un perito inviato dall’assicurazione sia un loro (degli assicurati) perito e non un tecnico, che deve ubbidire pesantemente agli obblighi che la mittente gli impone.
Da tempo abbiamo creduto e sperato che ad un perito assicurativo le Assicuratrici cominciassero a chiedere professionalità, onestà e corretta ( e quando si dice corretta non con costi di mano d’opera ridicoli, tempari di lavorazione artefatti ed a volte uso di ricambi non originali) stima di un danno.
Ovviamente sogni. Quello che si chiede loro (ai periti assicurativi) dalle assicuratrici è di essere sempre più postini.
Ed infine ed il punto più interessante:
“…(il perito della assicuratrice, per ora Groupama ma crediamo se la cosa avrà successo farà da capofila,) indirizza alla carrozzeria convenzionata….”
Ed il libero mercato ? La libera scelta di un assicurato di poter scegliere l’artigiano di fiducia ?
E se foto, modello C.A.I. vengono consegnati al riparatore convenzionato a che serve il perito ? Tutto ciò anche contro la possibile legislazione cui le Assicuratrici chiedevano ben altro. Possiamo capire i colleghi che per mantenere il proprio lavoro accettino certe scelte da fotografi/amanuensi/postini e non da tecnici. Ciò che non riusciamo proprio a capire come ci si possa vantare di tale scelta.
E ancora di più ci dispiace di non aver sentito alcuna voce contraria a tale app. dai responsabili dei periti del Groupama che essendo per anni stati periti dovrebbero ben conoscere la situazione degli “ex” colleghi ed i loro sempre più annosi problemi.
Ma basta imparare dal calcio per capire come spesso cambiando casacca ci si “dimentichi” dei problemi dei precedenti compagni.”
SNAPIS
Il Segretario Generale
Dr. Ing. Elios Castagnola
Convegno ANC-Confartigianato Bologna
Confartigianato Imprese di Bologna & Imola invita gli autoriparatori e gli addetti ai lavori all’incontro che si terrà – sabato 17 Ottobre ore 9:30, a Bologna in via Papini 18, presso la sede di Confartigianato Bologna & Imola – per approfondire la delicata tematica della prospettata riforma RC-AUTO. All’evento parteciparano, oltre a Luciano Carlotti, Presidente dei carrozzieri di Confartigiano Bologna & Imola, Silvano Fogarollo, Presidente nazionale carrozzieri Confartigianato, il Segretario nazionale di Confartigianato per la categoria autoriparatori Raffelle Cerminara, gli onorevoli Sara Moretto (Commissione Finanze – Camera dei deputati) e Raffello Vignali (Commissione Attività produtive – Camera dei Deputati).
Per motivi organizzativi è richiesta la conferma della partecipazione al convegno da inviarsi alla: Segretaria organizzativa via mail: eventi@confartgianatobologna.it oppure via fax: 0516414942.
Ddl Concorrenza: approvato alla Camera
Approvato, ieri alla Camera dei deuptati, il Ddl Concorrenza con 269 si, 168 no e 23 astenuti. Sul fronte Rc-Auto, il governo aveva ripreso l’impianto stralciato dal decreto Destinazione Italia di fine 2013, che prevedeva in sostanza l’obbligo da parte delle compagnie di attuare sconti significativia a fronte di plurime condizioni, quali l’installazione della scatola nera, l’effettuazione della riparazione del veicolo incidentato presso autoriparatori fiduciari delle compagnie, il divieto della cessione del credito ed altre clausole finalizzate alla riduzione dei costi e al contrasto delle frodi. Le commissioni parlamentari avevano già cancellato la disciplina per la riparazione del veicolo sinistrato presso una carrozzeria convenzionata, così come la restrizione (tra l’altro anticostituzionale) all’applicazione della cessione del credito. Quindi un si, di fatto e di diritto, alla pratica della cessione del credito e la piena facolta per l’assicurato di essere risarcito integralmente per la riparazione effettuata a regola d’arte presso un autoriparatore di propria fiducia. La compagnia assicuratrice potrà non risarcire il cliente, motivando compiutamente la decisione, qualora dovessero emergere incongruenze tecniche per il danno dichiarato. In merito alla ben nota questione sulla notifica dei testimoni dell’avvenuto sinistro e per gli incidenti con soli danni materiali, la compagnia assicuratrice potrà chiedere l’idntificazioni dei testimoni, ma solo a mezzo di raccomandata a/r da inviare entro 60 giorni dall’avvenuta notifica del sinistro. L’assicurato avrà l’onore di rispondere, sempre a mezzo raccomandata, entro ulteriori 60 giorni. Per quanto concerne la scatola nera e l’ausilio di sistemi rilevatore del tasso alcolemico, così come l’ispezione dei veicoli, i costi d’installazione saranno totalmente a carico delle compagnie e dovranno, obbligatoriamente, dare diritto alla fruizione di sconti significativi sul premio corrisposto dall’assicurato. L’ammontare dei predetti sconti sarà deciso da apposite procedure e tabelle demandate all’Ivass. Ulteriori corposi sconti sulle polizze saranno preposti ai residenti nelle regioni del meridione, qualora gli assicurati vanteranno un periodo di almeno 5 anni esenti da sinistri e avranno aderito all’installazione della scatola nera. Ulteriori modifiche sono state deliberate per le lesioni di lieve entità che potranno essere risarcite per danno bilogico permanente anche e solo a fronte di una perizia medico-legale visiva e senza l’apporto di costosi esami strumentali. Per le tabelle su cui si basa la quantificazione del risarcimento per danno biologico, indipendentemente dal gravità del danno patito e subito,entro 4 mesi verrà creata una tabella unica nazionale che dovrà risultare l’unica tabella di riferimento per tutto il territorio nazionale e da ritenersi di consolidata leggittimità giuridica. La parola ora passa al Senato.
Il Decreto Ruote fa notizia
È entrato ufficialmente in vigore con data, 1° ottobre 2015, il Decreto Ministeriale n.20 del 10 gennaio 2013, conosciuto ai più come Decreto Ruote, che prescrive l’obbligo di omologazione di tutti i cerchi per auto e fuoristrada immessi sul mercato italiano: d’ora in avanti in Italia potranno essere venduti solo cerchi aftermarket (esclusi ovviamente quelle fornite dal costruttore veicolo) omologati secondo il Regolamento Europeo UN/ECE 124 o secondo omologazione NAD. Il Decreto apre le porte – nel caso di omologazione NAD – al light tuning con la possibilità di montare cerchi e pneumatici diversi da quelli riportati sulla carta di circolazione senza il nulla osta del costruttore del veicolo. In sostanza, se si vogliono montare sul proprio veicolo ruote di dimensioni diverse da quelle indicati nella carta di circolazione è sufficiente recarsi dal proprio gommista, verificare con lui quale ruota omologata NAD risulti idonea alla propria auto attraverso il “Campo d’ Impiego” (che identifica le famiglie di veicoli sulle quali il sistema ruota può essere installato) e le combinazioni cerchio/pneumatico previste nell’omologazione stessa, far effettuare il montaggio e farsi rilasciare dall’installatore il certificato di conformità dei cerchi e la dichiarazione di corretto montaggio.