RCA AUTO: Battaglia vinta dagli automobilisti e carrozzieri?

Tutelati i consumatori e l’imprese dell’autoriparazione?
Sembrerebbe di si.

Il tutto nasce da un Twitter dell’On. Sara Moretto – parlamentare del PD e membro della VI Commissione Finanze, – di giovedì sera, mediante il quale l’onorevole Moretto ha preannunciato l’approvazione degli emendamenti che evitano il divieto della cessione del credito, nonchè la liquidazione del danno materiale in forma specifica. Rimaniamo in attesa della pubblicazione ufficiale da parte delle Commissioni Riunite (VI Finanze & V Attività produttive, commercio e turismo) a riguardo degli emendamenti sulla proposta di legge annuale per il mercato e la concorrenza.

https://twitter.com/sara_moretto

Grande Fratello “buono” in auto, il Mind Sense

jaguar landroverJaguar Land Rover sta sviluppando una versione “buona” del Grande Fratello. La casa britannica a controllo indiano (Tata) ha ufficializzato l’impegno in un progetto avveniristico – “Mind Sense” – che “misura le onde cerebrali del conducente per realizzare un sistema che migliori la concentrazione alla guida”. Jaguar Land Rover sta studiando un sistema già impiegato dalla NASA per sviluppare le capacità di concentrazione dei piloti ripreso anche dalla squadra nazionale USA di bob. Il team di ricercatori sta lavorando ad uno speciale sedile, montato a bordo di una Jaguar XJ. Si tratta del “Wellness Seat” che analizza “battito cardiaco e frequenza respiratoria del guidatore per controllarne le condizioni fisiche ed il livello di stress”. L’obiettivo è anche quello di ridurre la quantità di volte in cui chi sta al volante deve distogliere lo sguardo dalla strada attraverso innovativi touchscreen capaci di prevedere le mosse e di azionare i comandi senza il contatto delle dita. La selezione del pulsante avviene a mezz’aria e nei test la velocità di corretta selezione del pulsante è stata incrementata del 22%. I ricercatori stanno anche mettendo a punto nuove forme di interazione tra auto e guidatore che possono essere impulsi o vibrazioni dell’acceleratore con un pedale aptico.

Mercato Auto Italia:Semestre a +15,2%. FCA oltre la media. Jaguar a +100%

Sono i mesi di crescita consecutiva del mercato in doppia cifra. In pratica l’intero 2015, almeno finora. Lo scorso mese sono state immatricolate 146.682 auto nuove, pari al 14,3% in più. Da gennaio in poi le consegne sono state 872.951, +15,2%. Fiat Chrysler Automobiles, grazie a prodotti nuovi (finalmente), beneficia di questo andamento non solo in Italia ma anche in altri paesi, contabilizzando aumenti superiori alla media in Europa: +20% nel Belpaese, trascinata da Jeep (+309%), +22,8% in Francia (+15% il mercato), +25% in Spagna (+23,5% la media). In attesa dei dati di Germania e Regno Unito, gli altri due grandi mercati europei, FCA festeggia anche il +8,2% degli Stati Uniti (successo crescente per Chryseler 200 sedan), dove i volumi sono aumentati del 3,9% rispetto a giugno 2014, ma sono anche calati del 10% a confronto del mese precedente.

Ma per festeggiare la vera ripresa del mercato italiano occorre ancora tempo: le vendite sono più o meno quelle di vent’anni fa, cioè del giugno del 1996. Per l’Italia vengono considerati “normali” volumi attorno agli 1,8 milioni di veicoli, mentre per il 2015, anche le stime attendibili più ottimistiche non superano quota 1,5 milioni. I privati valgono finora il 58,3% (+13,3%), ma senza flotte e noleggi la crescita sarebbe decisamente più contenuta. Le immatricolazioni alternative restano stabili, con tendenza al ribasso: gpl all’8,2% (9% un anno fa), metano al 3,9% (contro il 4,9% del 2014) e ibride all’1,7% (come lo scorso giugno). FCA (+16,99% nel semestre) ha beneficiato anche del buon andamento di Alfa Romeo (+17%), mentre Fiat è cresciuta del 12,61%. Ferrari e Maserati hanno guadagnato il 39 ed il 22% con quasi 930 consegne da inizio anno. In giugno solo Jaguar è andata in tripla cifra (+100%, +8,22 nel semestre). Buoni tassi di crescita anche per Lexus (+93%, + 108 da inizio anno), Land Rover (+70%,+24%), Smart (+66%, +48,5%), Mazda (+46%, +15%) e Ssangyong (+44%, +13%).

Calano le imprese artigiane dell’autoriparazione

confartigianato impreseNel I trimestre 2015 le imprese artigiane dell’Autoriparazione in calo dell’1,5%: ogni giorno fuori dal mercato oltre 3 imprese artigiane. Secondo i dati forniti da Confartigianato, il I trimestre 2015 evidenzia che le imprese artigiane dell’Autoriparazione – che rappresentano l’80,7% delle imprese del comparto – sono diminuite dell’1,5% a fronte di un calo totale delle imprese dell’Autoriparazione dello 0,6%. Sono 1.137 le imprese artigiane in meno, pari a 3,1 imprese che ogni giorno escono dal mercato. Le Carrozzerie sono le più colpite nel mercato dell’autoriparazione e mostrano un ulteriore calo del 2,0% delle imprese registrate. Si accentua il calo delle vendite del settore: il I trimestre 2015 segna un calo dello 0,3% del fatturato per la manutenzione e riparazione di autoveicoli rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nel 2014 il comparto manutenzione e riparazione di autoveicoli ha presentato un fatturato stimato in 13.173 milioni di euro ed occupa 203.954 addetti.Il comparto della riparazione di carrozzerie di autoveicoli conta 20.315 imprese attive con 63.016 addetti e rappresentano il 32,0% dell’autoriparazione. A seguito di incidenti stradali nella filiera delle riparazioni sono coinvolte anche le 36.909 imprese attive di Riparazioni meccaniche di autoveicoli che occupano 96.722 addetti per cui la Riparazione di carrozzerie e la Riparazione meccanica di autoveicoli conta nel complesso 57.224 imprese (77,5% dell’autoriparazione) e 159.738 addetti (81,0% dell’autoriparazione), pari a 3,3 volte i dipendenti del settore assicurativo (47.936).

Anfia: nel 2014 l’automotive ha significato il 4,5% del Pil.

Anfia: nel 2014 l’automotive ha versato allo Stato 71,6 miliardi di €, il 4,5% del Pil. La media europea è del 3,4%. 71,6 miliardi di euro: questo Il carico fiscale complessivo che ha gravato sulla motorizzazione italiana nel 2014. Lo fa sapere Anfia precisando che la ripartenza del settore necessita come non mai di un taglio all’imposizione fiscale, in crescita dell’1,7% rispetto 2013 e dell’8% rispetto al 2009: non fosse bastata la crisi economica, ci ha pensato la fiscalità ad accompagnare il settore nella caduta verticale di questi anni. Lo scorso anno la percentuale sul gettito complessivo è stata del 16,8% e la percentuale sul Pil del 4,5%, contro una media europea del 3,4%. “Facendo un confronto con il 2009, anno in cui il gettito fiscale proveniente dal settore ‘automotive’ ha toccato il punto di minima dall’inizio della crisi (66,32 miliardi di euro, pari al 16% delle entrate tributarie nazionali), è significativo rilevare – precisa il presidente dell’Anfia Roberto Vavassori – che la tassazione derivante dall’utilizzo dell’autoveicolo ha continuato a crescere, portandosi da 51,18 a 58,67 miliardi nel 2014 (+14,6%). Nello stesso periodo, anche il gettito da possesso dell’autoveicolo (bollo auto) è cresciuto del 7,7%, passando da 5,67 a 6,10 miliardi”.

E questo – aggiunge Vavassori – a fronte di introiti derivanti dall’acquisto degli autoveicoli (IVA e IPT) scesi da 9,48 a 6,83 miliardi nel 2014 (-27,9%), con un mercato auto in flessione del 37% tra 2009 e 2014”.
Inoltre nel 2014, pur essendo diminuiti i prezzi medi dei carburanti alla pompa, l’incidenza fiscale (accise e IVA) che grava sul prezzo finale è passata per la benzina dal 59,2% del 2013 al 60,7%, per il gasolio dal 54,8% al 56,5%, per il GPL dal 35,8% al 37,2%, per il metano dal 18% al 18,5%.

Per rilanciare davvero la domanda di mobilità nel nostro Paese, Anfia conclude che occorre invertire questa tendenza, con particolare attenzione alla spesa delle famiglie, ma anche alla competitività delle imprese, in direzione di una fiscalità automotive più equa e coerente con il criterio “chi più inquina più paga”.