RC-AUTO: Le “Grandi Manovre” politiche-economiche convergono sul settore Carrozzeria

Nuvole nere e tempesta annunciata sul versante delle autocarrozzerie italiane. Cosa sta succedendo dopo un discreto ma sospetto periodo di letargo? La partita dei poteri forti è ricominciata, spalleggiata dall’attuale fronte politico, laddove non sussiste più alcuna linea di separazione da chi è al governo e chi invece è collocato all’opposizione. Come in gergo romano si sul dire “la cosa sa’ da fa”, ovvero la tanta auspicata “Mini riforma RC-AUTO” deve essere traghettata a conclusione, così da garantire alle compagnie assicuratrici i due principali aspetti: l’indennizzo specifico di base e l’abrogazione della cessione del credito nell’ambito liquidativo del danno materiale del sinistro. Le dichiarazione del Ceo di UnipolSai in merito all’uscita della stessa dall’associazione di categoria ANIA e non ultimo quelle colorite di Aldo Minucci, Presidente di ANIA hanno destato non poco clamore. Il Presidente dell’Ania, nell’ambito di un’intervista a SPECCHIOECONOMICO, in sintesi ha dichiarato che la redditività del settore Rc-Auto nel 2013 è migliorata con un utile di 2 miliardi di euro rispetto a una riduzione della raccolta, che il numero dei sinistri è calato in virtù della crisi economica e che la sostanziale differenza del costo polizze Rc-Auto in Italia e dettata dalle significative differenze nella valutazione, determinazione e liquidazione del risarcimento alla persone per le lesioni gravi riportate. Il Presidente Minucci rilascia anche un pensiero ai carrozzieri che svolgono, secondo il Presidente dell’Ania, una buona parte dei lavori in nero, evadendo per un miliardo di euro all’anno, oltre ad un mancato gettito dell’IVA di oltre 200 milioni di euro. Minucci precisa: “Nel 2013 è migliorata la redditività e il settore RC auto ha presentato risultati positivi. Sotto il profilo della redditività, la parte danni ha raggiunto nel 2013 un utile di circa 2 miliardi di euro rispetto a una riduzione della raccolta” e nel merito delle differenti tariffe RC-Auto in Europa dichiara che quali rilevanti cause:” i criteri di valutazione dei risarcimenti delle lesioni gravi dovute ad incidenti stradali, profondamente diversi rispetto a quelli degli altri Paesi. Da 8 anni attendiamo l’approvazione delle tabelle di valutazione del danno biologico, obbligo sancito dal Testo unico sulle assicurazioni nel 2005, ma a cui i politici non provvedono nonostante le nostre sollecitazioni. La definizione delle tabelle, che ha esaurito l’iter procedurale dei 4 Ministeri competenti ed è passata 2 volte al vaglio positivo del Consiglio di Stato, è rimasta bloccata alla firma del Consiglio dei ministri e del presidente della Repubblica perché si sono schierate contro le associazioni delle vittime della strada e tutte le organizzazioni di avvocati. Mancando i criteri normativi, in Italia la valutazione è affidata alla discrezionalità dei giudici, in particolare del Tribunale di Milano che in questo campo svolge un ruolo preminente. Questa discrezionalità ha determinato un aumento significativo del costo dei risarcimenti, l’indeterminatezza dei danni e l’impossibilità delle imprese di prevedere riserve tecniche adeguate alle decisioni dei giudici. L’approvazione delle tabelle determinerebbe una riduzione delle tariffe dal 3 al 5 per cento”…. ed per ultimo asserisce: “Una buona parte dei lavori delle carrozzerie normali sono compiuti in nero, è presumibile che vengano occultati i ricavi, riteniamo per un miliardo di euro l’anno. Conseguentemente c’è un’evasione dell’Iva di oltre 200 milioni di euro. In un Paese che è sempre all’annosa ricerca di recupero di denaro dall’evasione fiscale, appare incomprensibile che non si intervenga su queste situazioni. L’adozione di leggi che contrastano questi comportamenti tocca interessi rilevanti, spesso illegittimi: ecco perché è difficile migliorare la situazione della RC auto. A questi fini un ulteriore elemento significativamente positivo è la crescente diffusione delle «black box», che non solo consentono un più puntuale accertamento delle condizioni in cui si è verificato un sinistro, eliminando richieste non corrette, ma diffondono virtuosi comportamenti di guida che si traducono poi in sconti sul premio e in maggiore prudenza. Il Presidente Minucci continua nell’articolare un concetto molto ardito :”Alla nostra proposta di sviluppare soluzione si sono opposte numerose organizzazioni di carrozzieri sostenendo che avremmo messo sul lastrico 17 mila carrozzieri; non è vero, il lavoro di riparazione continuerebbe, ma con un diverso modello organizzativo derivante dalla concentrazione di più carrozzerie, fenomeno questo che darebbe peraltro garanzia di miglioramento delle capacità tecniche, della qualità delle riparazioni e della credibilità del sistema”.
Le tre principali associazione di categoria degli autoriparatori, Casartigiani, Cna e Confartigianato, da tempo avevano avviato un tavolo di concertazione con l’unità tecnica dell’Ania preposta alle tematiche Rc-Auto, suscitando tensioni e non poche polemiche presso i propri associati, ovvero gli artigiani-carrozzieri, che di fatto non hanno mai ben capito l’obbiettivo, nonché il mandato, che fu intrapreso dai loro colleghi dirigenti e dai funzionari delle stesse associazioni di categoria. Nel merito, per onore di cronaca, è doveroso segnalare l’assoluto dissenso all’epoca posto in essere dal Presidente nazionale dei carrozzieri di Casartigiani, Mario Coltelli e dal suo omologo di ANC-Confartigianato, Silvano Fogarollo. Comunque il tavolo di concertazione proseguì fino alla presentazione della proposta di legge a modifica del codice delle assicurazioni, presentata in maniera unitaria da Casartigiani, CNA e Confartigianato il giorno primo ottobre ultimo scorso. Immediatamente dopo la presentazione della predetta proposta, ANIA decise di interrompere il tavolo di negoziato con le tre rappresentanze dei carrozzieri, e già nel corso del mese di ottobre sono riemerse con vigore le manovre politiche per condurre a buon fine la riforma RC-Auto secondo le prospettive del mondo assicurativo. Poi si registra l’annuncio del Ceo del Gruppo UnipolSai, Carlo Cimbri, ovvero la scelta di uscire dall’ANIA dichiarando che la stessa UnipolSAI non avverte più di essere adeguatamente rappresentata dall’associazione, puntando il dito sulla governance dell’ Ania, composta da 30 membri che di fatto, e sottolinea, “non costituiscono più un comitato operativo ma un assemblea, dalla quale non emergono più forme di volontà ragionate e relazionate alle necessità del settore assicurativo”, aggiungendo “Riteniamo che il governo dell’Ania debba essere affidato a personalità autorevoli”…. “che non si rileva volontà da parte dell’associazione di autoriformarsi”.
Insomma fuoco incrociato ai massimi livelli al quale si prestano in modo significativo le forze politiche trasversali del paese. A latere i soliti rumors; “tempario unico“, “nuove alleanze in vista” , soggetti artigiani vari i quali tendono per l’indennizzo specifico diffuso e professano che tale modalità di gestione del sinistro sarà “la medicina per sanare i mali della categoria”, espressioni e concetti volti ad assecondare la volontà di chi li governa, sui quali purtroppo pesa una tracciabilità di subordinazione politica a dir poco imbarazzante. Chiudiamo l’articolo con una creativa pillola di saggezza regalata da un noto esponente del settore il quale, affermando l’impossibilità alla partecipazione di un progetto volto alla tutela dei carrozzieri, asserisce che una partecipazione progettuale diventerebbe un’attività impropria per un’Organizzazione politico-sindacale che invece deve muoversi su altri terreni e non certamente su quello dell’organizzazione economica di un servizio. Carrozzieri alzate il grado di vigilanza, l’onda d’urto è in arrivo e guardatevi alle spalle, la parte avversa non è sempre e solo quella che come tale si è dichiarata!

Ferrari pagherà a Fiat una maxi cedola da 2,25 miliardi

fca2Fiat Chrysler Automobiles (Fca) riceverà dalla Ferrari 2,25 miliardi di euro fra dividendi e trasferimenti di liquidità. Lo scrive un documento depositato dalla stessa Fca presso la Sec (l’autorità Usa di controllo sui mercati) in vista del collocamento di azioni Fca a Wall Street. «Prima della separazione da Ferrari intendiamo entrare in certe altre transazioni, comprese distribuzioni e trasferimenti di fondi da Ferrari, attualmente stimati a 2,25 miliardi di euro», è scritto nel documento F-1/A depositato da Fca. Secondo il documento Fiat Chrysler ha nominato JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Barclays e Ubs come joint book-running managers dell’offerta di titoli Fca e come underwriters del prestito convertendo da 2,5 miliardi di dollari (circa 2 miliardi di euro). Quest’ultimo – scrive il documento – avrà scadenza 2016, ovvero biennale, e pagherà cedole semestrali; l’ultima di queste potrà essere pagata, a discrezione della società, anche in azioni.
Per quanto riguarda il collocamento di azioni Fca, il numero che verrà offerto non è ancora stato determinato; secondo quanto annunciato a fine ottobre, dovrebbe trattarsi di «fino a 100 milioni di azioni Fca» compresi 35 milioni di azioni proprie in portafoglio e 54 milioni di titoli corrispondenti a quelli acquistati dai soci Fiat che hanno esercitato il diritto di recesso. Il ricavato dell’offerta e quello del prestito convertendo, verranno utilizzati – secondo la formula generica utilizzata in questi casi – per «scopi aziendali generali». Fiat Chrysler Automobiles (Fca) riceverà dalla Ferrari 2,25 miliardi di euro, fra dividendi e trasferimenti di liquidità, prima dello scorporo dell’azienda di Maranello dalla stessa Fca. Lo scrive un documento depositato da Fca presso la Sec (l’autorità Usa di controllo sui mercati) in vista del collocamento di azioni Fca a Wall Street, previsto entro la fine dell’anno. La somma di 2,25 miliardi è «attualmente stimata», scrive la nota di Fca.

Smart glasses entrano nell’officina moderna

occhiali epsonMoverio BT-200, gli smart glasses progettati da Epson per la realtà aumentata, sono lo strumento con cui Texa,  società italiana leader nei sistemi di diagnosi elettronica per il settore automotive, ha sviluppato l’innovativa applicazione con cui si è aggiudicata il prestigioso “Automechanika Innovation Award” all’ultima evento fieristico di Automechanika Frankfurt. Da oggi in poi questo problema non esisterà più e il lavoratore avrà sempre tutto davanti agli occhi: più sicurezza, risultati migliori. Un successo dell’innovazione dovuto a Texa, società italiana leader europea nella progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti diagnostici e dispositivi per la telediagnosi di autovetture, motociclette, camion, mezzi agricoli e motori marini, oltreché di sistemi analisi gas e stazioni ricarica aria condizionata. Moverio BT-200, gli smart glasses progettati da Epson per la realtà aumentata, sono lo strumento con cui la società ha sviluppato l’innovativa applicazione, talmente innovativa da averle permesso di aggiudicarsi il prestigioso “Automechanika Innovation Award” per la categoria “Riparazione/Diagnosi”: il premio è stato assegnato in occasione di Automechanika, la più importante fiera internazionale dell’industria automotive, forte di 4.631 espositori provenienti da 71 Paesi, che si svolge a Francoforte ogni due anni. L’applicazione, sviluppata da Texa in collaborazione esclusiva con Epson Italia, è basata appunto sugli occhiali Moverio BT-200, gli smart glasses progettati da Epson per la realtà aumentata. La novità di questa soluzione risiede nel fatto che, una volta in commercio, permetterà ai meccanici di lavorare sui componenti della vettura senza distogliere lo sguardo verso lo strumento di diagnosi, perché tutti i dati necessari e utili saranno proiettati negli occhiali stessi, i quali oltretutto saranno anche in grado di rispondere ai comandi vocali. Altro aspetto significativo riguarda il fronte della sicurezza: l’uso degli occhiali e delle informazioni di sicurezza ottenibili grazie alla realtà aumentata diminuirà infatti il rischio di operazioni pericolose, perché ogni punto critico apparirà evidenziato da segnali che appaiono in sovraimpressione al meccanico.

Milioni di richiami per difetti airbag

Un vero tsunami nel mondo dell’auto è causato dalla difettosità delle airbag (12 milioni di esemplari) prodotte dalla giapponese Takata. I richiami ormai ammontano a milioni di unità, causando pesanti perdite per le Case coinvolte. Dopo quanto comunicato dalla Honda che ha richiamato oltre 6 milioni di veicoli, la Audi ha avviato un controllo su 850.000 A4 mentre Nissan ha lanciato una campagna di richiami riguardante 260.000 vetture. Nel complesso, i difetti riscontrati nelle airbag prodotte dalla Takata fra il 2000 ed il 2007, hanno comportato circa 8 milioni di richiami da parte di 10 costruttori.

+9,2% il mercato dell’auto nuova di ottobre in Italia

mercato auto in crescitaNel mese di ottobre, in Italia, sono state immatricolate 121.736 nuove vetture, con un incremento del 9,2% rispetto all’analogo mese dello scorso anno. Si tratta della prima crescita significativa dopo quella registrata lo scorso febbraio, che chiuse anche allora con un +9,2%. Nei 10 mesi, l’immatricolato sale così a 1.158.896 targhe, facendo registrare una crescita del 4,2%, equivalente ad un aumento di 46.537 immatricolazioni. Da notare che si registra una significativa crescita delle consegne ai privati, che rispetto all’ottobre dello scorso anno fanno registrare un incremento del 15%, che nell’intero periodo gennaio-ottobre si diluisce in un modesto +1,8%. La Quota dei provati, comunque, resta ben al di otto della norma, con il 65,1% nel mese e con il 61,8% nei dieci mesi. Continua ad andare bene il noleggio (+10,3%), mentre le immatricolazioni alle società registrano una flessione del 5,4%. (11/2014)