Trend negativo per l’auto a settembre

Si chiude negativamente il bilancio di settembre per le nuove immatricolazioni, con sole 124.976 immatricolazioni, 42.500 in meno rispetto alle 1664.469 dello scorso anno (fonte Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).

La necessità di accelerare il passaggio di generazione dei prodotti di fronte alle nuove norme di immatricolazione in funzione di emissioni testate con prove reali, entrate in vigore dal 1 settembre, ha avuto inizialmente un impatto positivo sulle immatricolazioni di luglio, registrando un +10,1% e di agosto, con un incremento del 29,8% rispetto al 2017.

I dati di settembre sembrano tuttavia segnare una sostanziale inversione di tendenza, in accordo con i risultati generali dei primi 9 mesi: le 1.491.261 auto immatricolate si confrontano con le 1.534.349 del gennaio-settembre 2017, segnando una diminuzione del 2,8%.

Le motorizzazioni diesel nel mese di settembre hanno perso il 38,3% dei volumi, scendendo di 10 punti per fermarsi al 47,9% del totale del mercato, che rappresentano una quota complessiva nei primi 9 mesi del 53,3% (-3,5% punti percentuali). In flessione molto più contenuta la benzina (-6,3% e una rappresentatività che sale al 38,7%), mentre calano del 24,2% le vetture a Gpl e del 62,7% quelle a metano, che si fermano all’1% di quota. Da sottolineare la performance delle auto ibride che, grazie a un aumento delle vendite del 28,2%, in settembre hanno superato le immatricolazioni di auto a Gpl, raggiungendo nel mese una quota del 6,1% (+ 2,5 punti percentuale), mentre nel cumulato rappresentano il 4,3% del totale. Forte crescita per le vetture elettriche (+168,7%) che si portano allo 0,4% di quota.

In flessione anche tutti i canali di vendita, con le immatricolazioni ai privati che si riducono del 16,3% nel mese e del 4,8% nel cumulato (rispettivamente al 59,9% e 54,8% di quota), e quelle delle società del 34,5% a settembre, che porta il periodo gennaio-settembre in diminuzione del 4%. Chiude il noleggio che, nonostante la peggiore performance fra i canali (-38% in volume a settembre, determinata sia dal breve sia dal lungo termine), si mantiene in territorio positivo nel cumulato dei 9 mesi (+3,2%, con una quota che sale al 24,3%).

Al netto delle esigenze di smaltimento dello stock, quindi, il trimestre luglio-settembre chiude con un calo del 6,9%, accentuando la persistente incertezza dei clienti legata alla scelta dei prodotti e allo scenario economico che si sta prospettando.

<<I blocchi della circolazione per le vetture più anziane e, quindi, più inquinanti e meno sicure sono un segnale positivo nell’ottica del rinnovo del parco più volte auspicato e sollecitato dall’UNRAE >>  afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere. Tuttavia, aggiunge in seguito, questo tipo di misure andrebbero accompagnate da messaggi chiari e concreti che accompagnino la fase di transizione verso motorizzazioni a impatto zero, riferiti alla possibilità di sostituire i veicoli anziani con mezzi più moderni e innovativi, compresi i diesel Euro 6.

<<In effetti oggi le campagne di “demonizzazione” delle autovetture a gasolio stanno disorientando e impaurendo i clienti, anche alla luce dell’impatto sul valore residuo della propria vettura>>. Da un’analisi effettuata dal Centro Studi e Statistiche UNRAE, infatti, emerge che nelle tre principali città per numero di immatricolazioni annue, le vendite di autovetture diesel da parte dei clienti privati si stanno riducendo in modo considerevole: negli 8 mesi di questo anno, nel comune di Milano la flessione delle immatricolazioni di auto diesel a privati è del 28,6%, a Roma del 22,3% e sale al 37,4% a Torino, a fronte di incrementi delle altre motorizzazioni. Nel totale Italia il calo delle vetture diesel tra i privati è del 15,8%.

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