NUOVO CALO DELLE VENDITE AUTO IN EUROPA

trendLa flessione delle vendite di autovetture nuove prosegue anche in Europa, dopo il brusco crollo del mese di settembre (-23,4%): anche ottobre registra una perdita negativa, con -7,4% rispetto all’anno scorso (1.118.859 contro le 1.207.772 unità registrate l’anno scorso nell’area dei 28+EFTA).

Resiste ancora invece il cumulato dei primi dieci mesi gennaio-ottobre, con 13.424.360 immatricolazioni contro le 13.232.496 del 2017, e registra un +1,4% veicoli venduti.

Analizzando i dettagli delle vendite, si conferma quella che è stata l’influenza anche sulle immatricolazioni di ottobre delle nuove normative WLTP e della non completa disponibilità di prodotto da parte di alcune case costruttrici: tutti i paesi europei (ad eccezione di Croazia, Grecia, Ungheria e Lituania), registrano infatti segni negativi, soprattutto tra i 5 Major Markets di Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna.

In Italia, la riduzione dei volumi è attestata intorno al 7,4%, ma esaminate le tendenze degli ultimi mesi, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, attraverso il suo Direttore Romano Valente <<considerato anche il quadro macroeconomico di decelerazione, ha stimato un ulteriore calo delle vendite del 2018, prevedendo che queste si arrestino a 1.930.000 unità, -2,1% rispetto al 2017.>>
<<Con un parco circolante in Italia caratterizzato per il 34% da vetture ante Euro 4, quindi immatricolate prima del 2006, diventa urgente>> afferma Romano Valente, Direttore Generale dell’UNRAE <<l’attuazione di un piano strategico che ne favorisca il rinnovo, puntando parallelamente sulla realizzazione di nuove infrastrutture>>.

In Germania il mercato auto cala in ottobre del 7,4%, che diventa -16% per i diesel (252.628 immatricolazioni totali rispetto alle 272.855), come conseguenza ancora una volta dei residui effetti del WLTP; nel cumulato dei 10 mesi, le immatricolazioni rimangono positive al +1,4%, con 2.926.046 unità nel 2018 rispetto alle 2.884.676 del 2017.
In ottobre, le immatricolazioni a privati hanno registrato un calo del 10% (91.500 unità), mentre nei primi 10 mesi crescono del 5,3% rispetto all’anno scorso precedente; le vendite a persone giuridiche si riducono del 5,8% in ottobre, con una quota, simile anche nel cumulato, di oltre 63 p.p..

Nella ripartizione per alimentazione, le auto diesel scontano una contrazione del 16% in ottobre rispetto all’anno precedente, e del 19% nel cumulato in relazione alle registrazioni 2017; la loro quota si riduce pertanto dal 40 al 32%, similmente ai motori a benzina (-5,3%, al 62,3% di quota), mentre le auto ibride ed elettriche confermano un trend in aumento (+31,5%, al 4,4% di quota le prime e +55,5%, all’1,3% le seconde).

Nonostante tuttavia il decremento delle auto maggiormente inquinanti, e i divieti alla circolazione imposti alle principali città tedesche, resta da evidenziare che nel mese le emissioni medie di CO2 sono cresciute del 2,6% raggiungendo i 130,9 g/km.

Nel Regno Unito, la mancanza di politiche di sostegno si fa sentire, e le vendite calano in ottobre del 2,9%: sono 153.599 le unità vendute, contro le 158.192 di ottobre 2017. I primi 10 mesi totalizzano 2.064.419 unità contro le 2.224.603 dello stesso periodo del 2017, in riduzione del 7,2%.
Le flessioni sono evidenti nel noleggio (-5,2%), mentre i privati tengono (-1%), e le società crescono del 10%. Nel cumulato calano tutti i canali di vendita: -6,5% i privati, -7,8% le società e -7,1% i noleggi.

Nella ripartizione per alimentazione perdura la flessione del diesel (-21,3%), che rispetto all’anno scorso ha perso 7,5 punti, fermandosi al 31,9%; crescono la benzina (+7,1%) che guadagna 5,7 punti e le alimentazioni alternative (+30,7%).
Nel cumulato si sottolinea il calo del diesel (-30,7%), con una quota che scende al 31,8% a beneficio della benzina (+9,2%) che guadagna 9,3 punti attestandosi al 62,3%, e delle alimentazioni alternative, che proseguono la loro corsa (+21,8%) al 5,9% di quota.

Alla luce dei risultati, viene rivista al ribasso anche la stima di chiusura anno che, secondo la SMMT, l’Associazione dei Costruttori, si attesterà su 2.381.000 immatricolazioni, in flessione del 6,3% rispetto al 2017. La stessa Associazione auspica interventi di sostegno per un rinnovo accelerato del parco circolante.

In Francia, il mercato sembra più o meno reggere, con una flessione solo dell’1,5%  (173.798 nuove immatricolazioni contro le 176.492 di ottobre 2017) e una crescita nei primi dieci mesi dell’anno del 5,7%, con 1.836.480 unità a fronte delle 1.737.371 del 2017; il diesel, tuttavia subisce una riduzione addirittura a doppia cifra, proseguendo il trend negativo che l’ha caratterizzata da lungo tempo: -12,2% rispetto allo scorso anno, con una quota di mercato che cede 8 punti percentuali attestandosi sul 39,5%. Crescono, invece, la benzina (+14,8%) con una quota del 54,4% (+7% e 999.415 unità), le ibride con un +32,9%, che guadagnano un punto percentuale (4,7% di quota con 86.555 veicoli), e infine le vetture elettriche, che con 23.084 unità crescono del 12,6%.

In Spagna il mercato dell’auto registra ad ottobre una contrazione del 6,6% per gli effetti del WLTP, con 88.410 vetture nuove contro le 94.676 di ottobre 2017; il cumulato da gennaio-ottobre si mantiene positivo e a doppia cifra (+10%) grazie alle 1.131.081 nuove immatricolazioni rispetto alle 1.027.818 dello scorso anno, e grazie al contributo del mese di agosto.

Dalla suddivisione per canale di vendita si nota che nel mese di ottobre il calo è generalizzato: -23,1% per il noleggio (5.010 unità), -8,2% per le società (30.427 veicoli) e un -1% per i privati (54.927 veicoli); nel cumulato per canali, invece, le crescite sono rispettivamente del 7,2% per il noleggio, 17,4% per le società e 7,3% per i privati.

L’Associazione spagnola degli importatori confida nel fatto che il mercato nei prossimi due mesi possa normalizzarsi, per arrivare a chiudere l’anno 2018 con un incremento a doppia cifra.

 

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