SNAPIS: Posizione sindacato Periti sulle scatole nere

snapisNel presente articolo, il Segretario nazionale dello S.N.A.P.I.S (Sindacato nazionale autonomo periti infortunistica stradale), dott. ing. Elios Castagnola, illustra le iniziative intraprese dallo stesso SNAPIS a riguardo della tematica sulle scatole nere.

La scatola nera. Uno strumento tecnico che ha, ed avrà, sempre maggiore importanza nell’infortunistica stradale. Pochi operatori nel sistema RCA conoscono oggi le potenzialità ed il corretto funzionamento di questo device. Lo S.N.A.P.I.S. sta cercando, in tre diversi passi, di rendere più comprensibile ed utilizzabile questo strumento, unitamente ai risultati espressi e questo sopratutto per il bene dell’utenza. Il primo passo è di approcciare lo strumento stesso e farne conoscere le potenzialità e le possibilità tecniche-operative. Questo aspetto verrà affrontato nel seminario che si terrà a Napoli il 24 settembre prossimo.

Il secondo passo è per tutti coloro che sono interessati: ricostruttori sinistri, periti assicurativi e patrocinatori e verrà attuato nell’ambito di un corso specifico articolato su più giorni, con la finalità di apprendere la corretta lettura ed interpretazione dei risultati erogati dallo strumento (probabile gestione a cura della OCTO).

Il terzo ed ultimo passo è quello di creare le condizioni in maniera – possibilmente – legislativa al fine che tutte le parti interessate a “quel determinato e specifico sinistro”, possano prendere visione e conoscenza dei dati derivati e trasmessi dalla scatola nera. Se la scatola nera è uno strumento tecnico che presenta dati obiettivi sulla dinamica del sinistro, allora tutti gli attori legittimamente interessati al sinistro specifico, dovranno essere posti nella condizione di consultare ed acquisire le risultanze.

Il predetto progetto, che riteniamo nel merito del terzo passaggio particolarmente ambizioso, deve e dovrà riguardare tutte le parti in causa. Con l’obbligatorietà della scotola nerà, è fondamentale che tale strumento non sia in mano di una sola parte, ovvero le compagnie assicuratrici, che potrebbero usarla nelle modalità ed opportunità a loro maggiormente confacente, mentre è fondamentale conoscerne l’effettiva potenzialità ed avere, la fruibilità – per tutte le parti in causa- dei dati rilevati.

Quindi lo S.N.A.P.I.S. invita ai propri seminari tutti i periti per l’infortunistica stradale, indipendentemente se iscritti o meno allo S.N.A.P.I.S., i periti ricostruttori del sinistro, patrocinatori legali, gestori sinistri in via extra giudiziali ed autoriparatori.

Per l’erogazione dei suddetti seminari, lo S.N.A.P.I.S. si avvalerà di docenti specialistici, ovvero figure professionali di profilo ingegneristico, provenienti dalla società OCTO, azienda leader di settore per la costruzione e commercializzazione delle scatole nere.

Lo S.N.A.P.I.S. è confidente che tutte queste iniziative possano riscuotere l’approvazione ed il coinvolgimento di tutti gli interessati e sarà nostra cura aggiornare Voi tutti sulle evoluzioni e dettagli organizzativi degli eventi in programma.

Giulia, Ateca e Tiguan: Euro Ncap a pieni voti

ncapLa seconda serie dei crash test Euro Ncap per il 2016 ha coinvolto le nuove Alfa Romeo Giulia, Volkswagen Tiguan e Seat Ateca. Tutte e tre le vetture hanno superato l’esame a pieni voti conquistando le agognate cinque stelle. In particolare, la new entry del Biscione è risultata la migliore nella sicurezza passiva per gli adulti (struttura molto robusta), Tiguan e Ateca si sono posizionate al top nella sicurezza passiva per i bambini e la sola Tiguan ha ottenuto i migliori voti sia per la protezione dei pedoni sia per la sicurezza attiva.

Dieselgate: Volkswagen raggiunge accordo in USA

volkswagenSecondo fonti citate dal Wall Street Journal, Volkswagen avrebbe raggiunto l’accordo per chiudere il contenzioso con i clienti Usa vittime dello scandalo per la manipolazione dei test sulle emissioni dei suoi motori diesel (il cosiddetto Dieselgate). Wolfsburg pagherà oltre 10 miliardi di dollari ai 500.000 acquirenti di veicoli alimentati con i motori diesel incriminati, riacquistando le auto o riparandole. Parallelamente, però, Volkswagen dovrebbe pagare 4 miliardi di dollari in sanzioni ambientali ma potrebbero anche arrivare ulteriori ammende da parte dei regolatori. Volkswagen scambia in declino di circa il 6% a Francoforte, in linea con il crollo del Dax dovuto alla Brexit. 

 

Studio ACI 2015

aciSecondo l’Annuario Statistico dell’Automobile Club d’Italia, pubblicato sul sito dell’Aci nel 2015 seppur la spesa delle famiglie italiane per l’auto sia del 4,3% rispetto al 2014, vale comunque ben 148 miliardi di euro.

Tra le voci di spesa scendono i costi per il carburante del 16%, pari a 35 miliardi euro, e, anche se leggermente, la pressione fiscale, a meno 400 milioni di euro sui 62,7 miliardi di prelievo, mentre crescono quelli per la manutenzione/riparazione dell’1%, a 24 miliardi di euro, grazie soprattutto per l’invecchiamento del parco circolante italiano

Dopo anni di stati tornano poi a crescere le auto circolanti (circa 340 mila vetture in più nel 2015, per un totale di 37.351.233 unità), così come le nuove immatricolazioni, pari a 1.594.259, a più 15,8%, con radiazioni a più 5,5%, a quota 1.350.000. Il 51,7% delle vetture ha più di 10 anni di vita e le Euro 0 non catalizzate sono ancora il 10,5% del totale.

La densità “automobilistica” vede l’Umbria al primo posto con 689 auto ogni 1000 abitanti, mentre all’ultimo si trova la Liguria con 523. Tra le città vince Catania, con 676 auto per 1000 abitanti, mentre Venezia è in coda con 416.

Dove il parco auto cresce maggiormente è in Trentino con un più 77% in 15 anni, grazie ad una normativa fiscale favorevole che ha attirato molte aziende di noleggio, mentre la Liguria fa registrare appena un più 1%. In rapporto alla popolazione, il numero delle auto circolanti in Italia è uno dei più alti al mondo: 614 vetture ogni 1000 abitanti, e, in numeri assoluti, è al terzo posto in Europa.

Ma con un parco piuttosto vecchio, con un’età media di ben 13 anni e 3 mesi per quelle alimentate a benzina, 8 anni e 9 mesi a gasolio, 6 anni e 8 mesi per quelle con doppia alimentazione benzina/GPL, e 6 anni e 7 mesi per quelle a benzina/metano. 

Nel 2015 su circa 1.350.000 autovetture radiate, 116.000 veicoli, pari all’8,6%, erano Euro 0 ed Euro 1, malgrado ciò al 31 dicembre dello scorso anno risultavano ancora iscritte al PRA 5.217.000 auto Euro 0 ed Euro 1, che equivalgono al 14% del totale. Le autovetture radiate avevano una età media pari a 15 anni e 1 mese (benzina 16 anni e 9 mesi, gasolio 12 anni e 4 mesi, GPL e metano 16 anni e 4 mesi). Per quanto riguarda il mercato dell’usato auto, risulta in crescita l’età media dei trasferimenti netti con 8 anni e 11 mesi così suddivisi: 11 anni e 8 mesi a benzina, 7 anni e 7 mesi a gasolio, 7 anni per le altre alimentazioni. La domanda netta di auto in Italia (differenza tra prime immatricolazioni e radiazioni) ha determinato un saldo positivo in 7 regioni (Piemonte, Lombardia, Trentino A.A. Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio).

BMW lancia la vendita di ricambi online

bmwArriva dalla Germania la notizia che BMW ha lanciato un sistema di vendita online di tre categorie di prodotti: life style, accessori e ricambi. Se la vendita di vestiti e portachiavi non è certo una novità, i ricambi e gli accessori rappresentano qualcosa di sconvolgente.

Innanzitutto, perché sono dei prodotti più complicati da vendere rispetto ai tradizionali prodotti che si trovanoin rete, quantomeno per l’identificazione del giusto pezzo. In secondo luogo, perché “scavalcare” i concessionari pareva un passo difficile da realizzare. Invece, la piattaforma è stata creata in comune accordo con l’associazione dei concessionari tedeschi BMW, che non solo potranno inserire la piattaforma e-commerce nei propri siti web, ma anche procedere con delle personalizzazioni.

Il tutto è stato realizzato per fidelizzare i clienti in Germania, sia quelli che si rivolgono alle concessionarie ufficiali, sia quelli che, rivolgendosi alle officine indipendenti, altrimenti sarebbero persi. “La nostra attività permetterà ai clienti BMW di lasciare il negozio online con la soluzione che preferiscono – spiega un portavoce BMW alla rivista tedesca KFZ – farsi consegnare i ricambi a casa oppure direttamente presso un’officina per l’installazione.” I clienti a cui BMW mira appartengono a tre tipologie principali: innanzitutto, quelli a cui piace lavorare autonomamente sulla propria auto, attività molto più libera rispetto al nostro paese. Il secondo gruppo è rappresentato dai consumatori attenti al prezzo. Il terzo ed ultimo target è rappresentato dai fan del brand, che potrebbero trovare online tutto il merchandising brandizzato, oltre ai ricambi. Al momento il progetto è attivo nella sola Germania, ma presto potrebbe estendersi ad altri paesi, con la piattaforma che potrebbe anche essere aperta agli autoriparatori indipendenti e a altri “partner”, ancora da definire. Dopo la vendita di ricambi on-line, BMW potrebbe anche iniziare a vendere direttamente veicoli su Internet.